Capitolo 8

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Un nuovo giorno in Paradiso è arrivato; ovviamente il famoso "a più tardi" di Reiyel si è trasformato in un "Ci rivedremo tra non so quanti giorni, in un momento improvviso tanto per farti andare in palla gli ormoni con una mia solita entrata da angelo perfetto".

Le giovani anime defunte possono avere gli ormoni a palla, vero? Ok basta domande di questo genere.

Il cielo oggi si sta proprio nascondendo dietro a quei nuvoloni grigi, se a quest'ora fossi stata ancora sulla terra sicuramente avrei pensato che da un momento all'altro si sarebbe messo a piovere, non che mi dispiacciono i temporali però mi sembra strano che in un luogo simile il clima diventi terribilmente scuro e lugubre.

Altre nuvole più scure sovrastano quelle argentate, creando strati su strati e mano a mano rendendo buio l'ultimo luogo che dovrebbe esserlo.

Mi guardo intorno confusa, lanciando qualche occhiata al mare oscuro sopra la mia testa mentre cammino in mezzo ad altre anime; mi dirigo verso la scalinata platinata e in giro sento gli anziani, probabilmente qui da molto più tempo di me, domandarsi il motivo per cui il più limpido di tutti i cieli è stato inghiottito dall'oscurità.

Comincio a sentirmi a disagio in questo momento ma non per questo ho motivo di preoccuparmi. O sì?

In ogni caso quelle nuvole non mi piacciono e in più se penso che in questo posto ci sono non solo anime pure la mia fifa aumenta a dismisura.

Mi faccio largo tra la folla di anime che si sta creando e arrivo vicino al primo scalino, noto però che poco più in alto un gruppo di bambini sono radunati a farfugliare qualcosa; mi siedo e li osservo, riconoscendoli subito sopratutto lei.. la bambina che più mi ha colpito di tutti: Mora, chiamata così per i suoi nerissimi capelli.

I piccoli sembrano terrorizzati, sopratutto Kengah che in questo momento sta appiccicata a Mora che al contrario degli altri sembra tranquilla e direi pure a suo agio; decido di rialzarmi ed avvicinarmi per calmare i bambini, ovviamente questo discorso non vale per la ragazzina dai capelli corvini.

Salgo gli scalini lentamente, trascinando le gambe e il mio corpo sempre più in alto.

I primi a notare la mia presenza sono i due maschietti << Vaan! >> li precede nel saluto Kengah, che viene nella mia direzione scendendo il più veloce possibile, guardandomi con quei due smeraldi che si ritrova al posto degli occhi.

<< Piano, piano! Vengo io da voi. >> alzo entrambe le mani in segno di "stop", sorridendo ai bambini che se la ridono vedendomi bloccare in quel modo Kengah, tutti tranne Mora ovviamente.

Che le stia antipatica? No, perché mi ha sorriso pure Gabriel il primo ad aver avuto paura di me.

<< State bene? >> domando, trovandoli ancora un po' scossi dal misterioso fatto astronomico.

Il "capetto" del gruppo, ovvero Henry, si fa avanti per primo seguito dal fratellino << Non avevamo mai visto il sole nascondersi. >> dice guardando verso il cielo, il sole che si nasconde?

Che modo carino di dire mal tempo, mi appoggio alla lunga rampa bianca e li osservo << Ah no? Che strano... c'è sempre una prima volta, no? Tranquilli, andrà tutto bene. >> cerco di alleviare la tensione apparendo io per prima calma.

Tutti annuiscono all'unisono ma Mora si limita solo a fissarmi da dietro il gruppetto.

Dio se fa paura quando fa così, sembra una cattiveria, ok, ma sul serio.. è terrificante!

<< Sei sgomentata. >> dice quest'ultima, rimango sbigottita. L'ha veramente detto? Ha usato seriamente la parola "sgomentata"? Certo che per essere una bambina sui sette o otto anni il suo dizionario di parole è ricco di contenuti.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now