Capitolo 36

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Reiyel riesce a volare fino in Paradiso anche se con un po' di fatica, trasportando  Azazel sulle spalle. Non appena i suoi piedi toccano il piazzale di marmo, si inginocchia vicino al corpo dell'amico, che adagia a terra ed faccio subito lo stesso.

<< Fratello, guardami! >> grida Reiyel mentre Azazel tossisce rumorosamente. Le urla dell'angelo catturano l'attenzione di chi ci sta vicino.

<< Reiyel che facciamo? >> chiedo spaventata, osservando la lancia ancora conficcata nel petto dell'angelo.

<< Devo subito chiamare dall'Arcangelo. >> dice alzandosi in volo << Tienilo sveglio! >>

Il tossire di Azazel mi fa riportare gli occhi su di lui, afferro la sua mano, sentendola incredibilmente gelida.

<< Azazel, sono qui. Andrà tutto bene, adesso si risolverà questo guaio e finalmente staremo tutti insieme. >>

<< Vaan.. >> pronuncia il mio nome debolmente ed ecco che un altro colpo di tosse fa strabuzzare i suoi occhi << Sei stata bravissima... >>

Metto una mano sulla sua guancia e lo volto verso di me << No, no, no, apri gli occhi. Azazel, apri gli occhi! >> l'angelo non smette di sorridere, anche se ad ogni respiro il dolore per la ferita aumenta.

Con fatica mette il suo palmo sulla mia mano e chiude gli occhi, versando lacrime << Tu meriti. >> dice singhiozzando e ciò peggiora drasticamente la sua condizione.

< Shhh, fa silenzio. Ci sono io qui con te e ti prometto che niente e nessuno ci farà del male, adesso siamo a casa. >> lo rassicuro ed Azazel annuisce alle mie parole.

<< Casa.. >>

Battiti d'ali annunciano il ritorno di Reiyel con Mikael e gli altri Arcangeli.

<< Finalmente! >> esclamo felice di rivederli.

<< Come sta? >> chiede l'Arcangelo Mikael, sorrido rassicurante e subito rispondo << E' ancora qui con noi. >> abbasso poi gli occhi verso Azazel, che ancora tiene la mia mano, ma lo vedo immobile, con le palpebre ormai chiuse e l'espressione segnata dal dolore. Le lacrime sono cadute tra le mie dita, bagnandole.
E sotto il corpo di esso, una chiazza di sangue si espande man mano che passano i secondi.

<< No... >> mormoro senza voce. Una vampata di calore sul mio viso incendia i miei occhi, facendo scendere anche da essi gocce d'acqua salata.

Mikael si inginocchia accanto al corpo inerme, accarezzando la lunga chioma di capelli fino ad arrivare alla lancia. La impugna e con un gesto secco la rimuove dal petto, il quale svanisce in una polvere bianca che va ad inalzarsi nel cielo.

Osservo l'Arcangelo rimettersi lentamente in piedi e camminare in direzione di una sporgenza.

Uriel si avvicina a me, con le mani sul viso, che cerca di coprirne la tristezza, accucciandosi per abbracciarmi forte.

Mikael fissa con espressione vuota l'arma con cui è stato ucciso Azazel, fermandosi ad un soffio dal precipizio. Prende un profondo respiro e la lancia con tutta la forza che ha verso il basso, proprio da dove siamo arrivati noi, sentendo poco dopo un tuono.

<< Et bellum tum! >> rimbomba la sua voce, proseguita da altri fortissimi tuoni.

Mi volto verso Uriel cercando risposte, la donna abbassa gli occhi su di me, mormorando << E guerra sia. >>

In lontananza, lo scricchiolare dei cancelli fa voltare tutti, scorgendo una schiera di angeli volare sopra le nostre teste. Anch'essi gridano in coro la stessa frase di Mikael. A loro si unisce anche Reiyel.

Mi alzo insieme a Uriel ed entrambe ci avviciniamo a Mikael, io alla sua sinistra e la donna alla sua destra. Il calar del sole davanti a noi ci illumina i corpi di un rosso intenso, colore della vendetta, ma anche del puro amore. Noi abbiamo amato Azazel e lo amiamo, ma merita di essere vendicato.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now