Capitolo 16

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Sento una forte tensione in questa stanza ma le cinque fanciulle sembrano al quanto tranquille confronto a me.

<< Ti ascolto. >> Alef mi guarda quasi compiaciuta della mia fermezza e voglia di sapere, incrocia le braccia al petto guardandomi dall'alto.

<< Tu, come noi, sei la chiave per intercorrere tra la spiritualità e il mondo materiale. >> corrugo la fronte non capendo.

<< Credo di non aver compreso molto bene. >> ammetto guardando Torah che mi fissa intensamente, come le altre ragazze.

<< Ah.. Santo cielo, non sei molto sveglia. >> sbuffa Alef guardando altrove.

<< Scusami, ma fino a qualche ora fa me ne stavo tranquilla a bruciare tra le fiamme senza nemmeno sapere come ci sia finita. >> stringo i pugni infastidita, infilzando le unghie nei palmi per contenere parole poco carine.

Quella donna non prova nemmeno un minimo di comprensione nei miei riguardi.

Ma come si permette?

<< Scusami anima sperduta, se non so spiegare. >> torna a fissarmi con rabbia Alef, come se fosse colpa mia.

<< Non ho detto questo, solo che vorrei- >> Torah si alza in piedi interrompendomi, facendo fare un agghiacciante suono ai gambi della sedia.

<< Basta Alef, glielo spiego io. >> mi difende l'unica donna che fino ad'ora si è comportata con un minimo di riguardo.

<< Ti basta sapere che ora apparterrai per sempre all'Angelo dell'Abisso. >> interviene Arbe, la più giovane tra le cinque, ammutolendo Torah; Alef va a sedersi sul divano massaggiandosi una tempia e la ragazza che ancora non ha emesso parola sospira osservando Arbe.

<< Vaan, giusto? >> sposto gli occhi sulla giovane e annuisco.

<< Tu sei un sacrificio umano. >> dice schietta fissandomi negli occhi, che subito spalanco incredula a quello che appena mi ha detto.

Un sacrificio umano? Cioè quel rito che si usa per venerare un Dio.

Quindi se non fossi stata sacrificata in questo momento sarei potuta essere ancora viva.

<< Tutte noi lo siamo, non sappiamo nulla sulla nostra morte. Ci siamo risvegliate senza vita ed un momento prima eravamo tra le nuvole e quello tra le fiamme, per colpa di alcuni assassini senza coscienza. >>

La guardo stravolta in viso, non credendoci ancora.

<< Ci sarà un modo per- >>

<< No Vaan, non c'è niente da fare.. >> risponde in un sussurro Torah.

<< Perché? >> ed a quel punto torna all'attacco Alef.

<< Te l'abbiamo appena detto, stupida! Siamo una chiave, i simpatici e graziosi ammiratori del Diavolo ci hanno sacrificato per poterlo servire. >> sbotta rialzandosi e guardandomi furiosa.

<< Calmati Alef... >> si avvicina Torah alla donna dai capelli corti, poggiando due mani sulle sue spalle, ma sembra non cambiare molto la situazione.

<< Perché... Perché noi.. Perché vogliono venerare un essere simile? >> indietreggio, ragionando sulle sue parole.

<< Sono anni o forse secoli che ce lo chiediamo, ma non demordono ad uccidere ancora. >> parla, adesso, la ragazza ancora seduta composta sul letto.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora