PORTAMI DA LEI

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POV ALEC

Il libro spalancato sul tavolo sembrava brillare di luce propria, alimentando le fiamme delle candele che lo circondavano. "Esiste una possibilità... e vi avverto, è una possibilità alquanto remota... di riportare indietro una mente senza dover effettuare un sacrificio".

Scattai come una molla, accalcandomi alle sue spalle per vedere cosa fosse riportato in quel libro: un'immagine sfocata si perdeva in mezzo a centinaia di parole, spiccando a margine della pagina nelle sue forme scarsamente delineate. Era una piccola croce cerchiata con gli angoli smussati e i bordi più scuri rispetto al centro dove una minuscola stella sembrava nutrirsi dell'inchiostro. 

"Perchè non me l'avete detto prima?", mormorai, contro la sua spalla.

"Perchè?!?", sbottò. Le sue sopracciglia scattarono incredule verso l'alto. "Lasciatemi spiegare e capirete il perchè fino ad ora ve l'ho taciuto".

Fece scorrere un dito sopra l'immagine, accarezzandone i contorni in una carezza, infine sospirò. Paura e sgomento erano evidenti sul suo volto, ma ero deciso ad ignorarli. Se ci fosse stata anche solo mezza possibilità, era da incoscenti scartarla a priori.

"Quando arriverete nel futuro e troverete Nadine, lei vi darà del folle. La donna ubbidiente che avete conosciuto...".

"Ubbidiente?", polemizzai, scettico.

"Bhe...", ci pensò un pò sù, inclinando la testa di lato. "Forse non era tra le donne più convenzionali, ma di certo non potete negare che era una femmina mite".

"Mite?", scoppiai a ridere. "Avete forse dimenticato che mia moglie ha progettato delle bombe e raso al suolo il mio intero campo di battaglia.... con dentro i cavalieri ribelli, cavalli compresi?".

Allargò le braccia, arrendendosi. "Daccordo".

"Perciò che genere di donna mi troverò davanti? Perchè dubito possa esisterne una peggio di lei".

Gli scappò un sorriso, ricordando probabilmente qualcosa che non voleva condividere con me. "Non si tratta di questo. L'avrete contro, capite? Vi accuserà di mentire, dubiterà della vostra sanità mentale e cercherà di allontanarvi. Vi...", mi squadrò attentamente da capo a piedi, "... giudicherà. E il suo giudizio non vi piacerà".

Abbassai lo sguardo, osservando i miei abiti nascosti dalla parte superiore dell'armatura. "E questo cosa centra con il sacrificio?".

"Dovrete guadagnarvi la sua fiducia perchè lei non saprà chi siete e di conseguenza non proverà alcun affetto nei vostri confronti. Sarà vostra moglie ma, allo stesso tempo non lo sarà. Dovrete ricominciare da capo, di nuovo, e se tornerete indietro, cosa che spero, di nuovo lei non ricorderà nulla di questa epoca".

Aggrottai la fronte, confuso. 

"Dovrete farla innamorare di voi ogni volta".

Sollevai le spalle, sicuro di me. "Ci sono già riuscito a farmi amare da lei".

"Questa volta dovrete impiegarci una settimana".

Sbuffai, indicando il mio testamento. "Ho già detto che non voglio essere svegliato".

"Sì, lo avete detto. Ma lo avete fatto senza sapere tutte le sfaccettature di questo sortilegio".

Quando il suo sguardo si abbassò sul libro, cercai di riportare la conversazione al principio. "Perciò qual'è la possibilità di cui parlavate".

"Questo simbolo", lo indicò, "abbinato ad una formula che sto mettendo a punto, ha il potere spirituale di annullare l'intero sortilegio, ripristinando l'ordine del tempo".

SEI MIA PER DIRITTOWhere stories live. Discover now