LA CONDIZIONE DELLE DONNE

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POV NADINE

Frustrata osservai la pila di libri, uno impilato sopra l'altro, davanti a noi. La bibliotecaria ci aveva consegnato un carrellino di testi inerenti la storia scozzese del XVII secolo ma, a giudicare dai vari titoli, nessuno sembrava parlare di antiche leggende o sortilegi.

Sapevo comunque che dentro quelle pagine, da qualche parte, vi erano dei capitoli interi dedicati ad Alec, e leggerli mi sembrava quasi fosse una violazione della sua privacy. Un pò come quando si va a ficcanasare nei siti di gossip, a caccia di informazioni sul proprio attore preferito. Mentre in realtà ciò che cercavo era una spiegazione, possibilmente dettagliata, sul sortilegio magico che ruotava attorno alla mia vita. 

Mi concentrai sul titolo in grassetto stampato sul libro più vicino a me: "Usi e costumi nel XVII secolo". Girai qualche pagina a caso, decisa a saltare completamente il primo capitolo poichè era totalmente dedicato alla situazione economica delle donne, e mi soffermai ad una lettura più attenta del secondo paragrafo: 

Nel XVII la donna era considerata un essere inferiore, cosa che era confermata e ribadita dalla Chiesa.
Nel diritto canonico infatti la donna era considerata "cosa necessaria all'uomo". A lei vengono attribuiti peccati imperdonabili: è lei che ha tentato Adamo e che ha portato alla morte Giovanni Battista. E' lei che quindi riceve la parte più pesante della maledizione divina: "lo moltiplicherò i dolori delle tue gravidanze, tu partorirai nel dolore". ..

Repressi un sorriso. Stupidi bigotti. La donna partoriva con dolore a causa dallo stiramento delle fibre del collo dell'utero. Non per qualche incazzatura divina. Lasciai scorrere il dito sulle righe e ripresi a leggere un passaggio più avanti:

...Non la conoscono, la temono e fanno di lei un mostro tentatore creato per mettere alla prova  le virtù e  la santità degli uomini, il capro espiatorio di tutto...

Inarcai un sopracciglio: santi, eh? E chi era che fino a poco fa stava minacciando di morte il mio ex?

...Il matrimonio veniva combinato dal padre della ragazza che stipulava un vero e proprio contratto col futuro genero. Una volta sposata, usciva dalla tutela paterna per passare a quella del coniuge e  si spostava a casa con il marito...

Bloccai il dito sull'ultima parola.

"E' bello il tuo castello?", mi ritrovai a chiedere.

Alec sollevò lo sguardo dal libro e mi puntò, corrucciato. "E' un castello meraviglioso. Se solo poteste ricordarlo...".

Sorrisi. Almeno ero finita in sposa a un vichingo ricco. Voltai pagina e ripresi la lettura:

Fu il Cristianesimo ad introdurre il matrimonio monogamico (un solo uomo e una sola donna), ma questa regola non valeva per l'uomo perché la donna poteva essere scambiata o ripudiata a suo capriccio. Bisogna notare anche che, mentre l'adulterio delle donne o i rapporti prematrimoniali erano puniti con la morte per fuoco, le donne sposate dovevano spesso convivere e tollerare la presenza di schiave, amanti del marito e di figli bastardi.

Grandioso! "Hai un'amante per caso?".

"L'avevo", liquidò il discorso senza nemmeno smettere di leggere.

Lo fissai scioccata. Ma certo che l'aveva. Era scritto nero su bianco su queste righe. Per lui era una cosa assolutamente normale minacciare un mio ex di morte e poi spifferare con naturalezza di andare a letto con un'altra. D'altronde, poverino, doveva combattere per la propria virtù, messa in discussione dalle tentazioni delle donne.

"Mi hai sposata per amore?".

Sbuffò. "No".

"E allora perchè?".

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