LA STORIA PUO' CAMBIARE

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Ciao, scusate se aggiorno lentamente ma il mio bimbo è all'ospedale e la mia testa lì con lui. E' una sciocchezza, nulla di preoccupante, ma ho poco tempo e poca fantasia in questi giorni. Appena tutto si sistema, riprenderò a pieno ritmo. Smack smack


POV RENUAR

La legione di cavalieri ridiscese la collina, rallentata dallo scroscio impietoso del temporale che ci aveva colti di sorpresa mentre stavamo raggiungendo le porte di Londra. Ad attenderci sulle coste occidentali vi era stato un sicario, inviato da qualcuno per intrufolarsi e rubarci informazioni per poi consegnarci all'esercito parlamentare. Era morto con viltà, implorandomi di risparmiarlo e piangendo come un infante, e la sua presenza di per sè non aveva rallentato il nostro cammino. Tuttavia, il suo futile tentativo di carpirci informazioni aveva scatenato il panico tra i cavalieri: qualcuno sapeva del nostro arrivo, e anche se fino ad ora non eravamo stati presi d'assalto, non potevamo concederci di abbassare la guardia. Prima o poi qualche milizia del parlamento ci avrebbe presi alle spalle e con tutta probabilità lo avrebbe fatto prima che potessimo varcare le mura di cinta di Londra. 

"Sta diventando buio. Ci accamperemo qui, e domattina riprenderemo la marcia", diedi l'ordine ai miei uomini, sollevando il pugno per fermare l'avanzata. La stanchezza si era abbattuta su di noi dopo giorni interi di viaggio e volevo che quella notte trovassero il giusto riposo per affrontare in ottima forma la battaglia del giorno dopo.

Conoscevo il Paese, sebbene non fossero state molte le occasioni che mi avevano portato nelle terre inglesi, e sapevo che a poca distanza scorreva un torrente, protetto da una vallata che fungeva da barriera naturale per il vento. 

Insieme agli altri preparai il campo, montando delle tende ed evitando di accendere il fuoco per non segnalare la nostra presenza ai nemici. Alcuni di loro andarono al fiume per riempire le bisacche mentre altri sistemarono della carne secca e alcuni pezzi di pane sopra alcuni vassoi in legno. Li osservai sistemarsi in silenzio per consumare la cena, gli sguardi stanchi e bassi, le spalle rigide per la tensione di qualche possibile imboscata. Un uomo giocherellava con l'elsa della spada, un altro valutava il peso dello scudo. Ognuno di loro sapeva che questa non sarebbe stata una battaglia come un'altra.  In questa notte buia e gelida stavano per giocarsi ogni cosa... inclusa la loro stessa vita. Nell'oscurità sentivo solo il tintinnio dell'acciaio che sbatteva mentre pulivano e si liberavano delle spade e delle asce da battaglia. Nessuno aveva voglia di parlare. Ed io non ne avevo di unirmi a loro.

Mi allontanai dall'accampamento, fermandomi nei pressi di un salice piangente e alzai gli occhi verso il cielo nebbioso. Era una notte nera come il cuore di un demone e il vento recava con sé un presagio di neve. Il silenzio era quasi opprimente; anche da lì potevo sentire l'acqua del torrente sbattere contro i sassi, i movimenti dei miei uomini e lo scalpiccio dei cavalli. Guardando verso nord scorsi i fuochi di Londra. Se era vero che ci stavano aspettando, con tutta probabilità avevano eretto bastioni di legno e terra, scavando in profondità, allineato arceri lungo il perimetro di difesa e preparato un numero indefinito di bombarde. Spostai lo sguardo verso i miei uomini e sorrisi. Non importava quante catapulte avessero a disposizione o quante frecce avessero riposto nelle faretre. Dalla nostra avevamo la polvere nera che Nadine aveva ideato, e avrebbe fatto inorridire anche il più temerario tra i nemici. Le corazze non erano abbastanza resistenti per resistere a quello scoppio di fuoco e gli scudi erano inefficaci di fronte alla potenza esplosiva che prima frantumava il ferro e poi le ossa. Non l'avevo mai usata dopo quell'ultima battaglia che ci proclamò vincitori contro un attacco a tradimento da parte dell'esercito dei Campbell, ma non avevo dubbi sul fatto che quella polvere fosse talmente micidiale da essere in grado persino di far crollare intere muraglia in pietra. Avevamo la vittoria in pugno, e per la seconda volta era solo grazie a Nadine.

SEI MIA PER DIRITTOWhere stories live. Discover now