Quattro.

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Capitolo revisionato. (VI PIACE LA GIF? ^ ( ͡• ͜ʖ ͡• ) )

Il dj è molto bravo. Ci scateniamo con le musiche di Avicii, Martin Garrix, Hardwell. Vedo tutto a scatti a causa degli effetti tecnici e, per l'appunto a scatti, vedo Perla che cerca di dirmi qualcosa. E' abbastanza divertente.

Finalmente riesco a comprenderla quando, a gesti, mi indica di andare verso la riva. Buona idea, comincia a scoppiarmi la testa.

Mentre camminiamo, mano per mano, intravedo il ragazzo di prima. Da qui posso vederlo di profilo, intanto che beve un cocktail. Mi mordo il labbro. E' carino, devo ammetterlo.

Come se avesse intercettato il mio sguardo, si volta nella nostra direzione. Mi guarda, con un sorriso beffardo, come a dire 'Ta dà, ti ho scoperta!'.  Mi sento come una bambina sorpresa a far guai. Sono dannatamente attratta da lui, non riesco a non fissarlo. 

E se fosse un mago e stesse cercando di mantenere il contatto visivo per incenerirmi?

Mi fermo di scatto, le gambe non si muovono più.  Si sono irrigidite e smettono di seguire i miei comandi; ragazze, smettetela: così non mi aiutate, piagnucolo mentalmente.

Perla si precipita sulla mia schiena. «Ali, ma che fai?» sbotta, urlandomi nell'orecchio.

Non riesco a sentirla, ormai esistiamo solo io e lui. Dove sono finiti tutti gli altri?

Forse è veramente un mago. Sospiro. Dovrei smetterla di guardarlo, lo sto praticamente studiando. Non è da me, non è mica il primo ragazzo che incontro in diciotto anni!?

Sinceramente non so perché prima l'abbia ignorato, però. Non mi piacciono gli approcci di questo tipo, si sa come vanno a finire gli incontri in discoteca. Finisce lì e basta. 

Quel che accade in discoteca, rimane in discoteca; tranne per me: ci resterei troppo male. Mi sento in colpa, dunque gli sorrido timidamente.

Forse non è vero che è la prima impressione che conta. Inizialmente mi era parso il classico rimorchiatore di turno, ora, invece, mi sembra un bravo ragazzo, nella camicia azzurra che si abbina ai suoi occhi.

Posa il bicchiere sul bancone, mette le mani in tasca, con l'andatura divina ed un sorriso mozzafiato. Perché ci mette così tanto tempo per raggiungermi? Sembra un angelo da quanto è bello. Anche se ci sono le illuminazioni a scatti, pare che lui brilli di luce propria. E' bellissimo.

Tutto ciò è successo in due secondi; nella mia testa, però, sono passati più di due minuti. Tutto attorno è scomparso, anche Perla che... che adesso mi tocca ripetutamente la spalla -come un picchio col becco- e mi urla: «Ali, sveglia!».

Grazie per avergli fatto capire che mi ero incantata. Grazie, seriamente.

Le nuvole di zucchero filato che circondano me e lui scoppiano e, mentre candidi e dolci fiocchi cadono dal cielo, i cori angelici smettono di cantare e scopro che il ragazzo dagli occhi azzurri mi ha appena detto «Ciao.» e ha teso la mano.

Miseriaccia, che imbarazzo. Per quanto tempo sono rimasta a fissarlo!? Dio, spero poco.

«Ciao.» -gli rispondo imbarazzata, stringendogli delicatamente la mano. E' la prima volta che gli tocco la mano. Oh Dio, ma che cosa vado a pensare?! Prima e ultima volta, ovviamente!  Non so per quanto tempo lo fisso, ma so per certo che la mia espressione non è delle migliori. I miei occhi sono fissi nei suoi, e per un attimo ho come l'impressione di non aver mai provato un'attrazione simile.

Mi indica con un dito la riva, come un silenzioso invito a stare da soli.  Un brivido di eccitazione mi attraversa la spina dorsale. Si fa largo tra le altre persone, ed io lo seguo. Lo sto seguendo, sul serio?

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