Trentaquattro.

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N/A: Heart of Courage ha raggiunto le 2k visualizzazioni. Grazie! Ragazzi, vi chiedo di commentare, di vivere le emozioni e gli avvenimenti narrati, perché i nostri personaggi hanno bisogno che voi lo facciate con loro! Spero che la storia vi stia piacendo!

Beh, che dire, finalmente la revisione della prima parte si è conclusa. Voi non ce la facevate più con le mie notifiche, e io non vedo l'ora di tornare a scrivere. 

Detto questo, vi invito ad ascoltare la melodia che ho linkato proprio qui sopra^. 

E' un capitolo che mi sta molto a cuore; lo dedico a una delle persone che ho amato, e che ora non c'è più.

Shana.

È passato poco più di una settimana, da quando Lucia ha dormito a casa nostra. Abbiamo scoperto che è segretamente innamorata di Giovanni, da tantissimo tempo; sarebbe meglio dire che Perla ha costretto Lucia a parlarne.

In questi giorni sono stata davvero poco con Michelangelo; ci siamo visti solo quando siamo usciti in gruppo, o quando i Mirrors si sono esibiti al Rose&Crown. Lucia aveva ragione: hanno tantissime visualizzazioni su YouTube, ed è inutile dire che ho scaricato sul cellulare tutte le loro cover.

Non so perché, ma Michelangelo mi è sembrato molto freddo e distante. Non abbiamo passato neanche un po' di tempo, da soli. Ma non sembrava nervoso nei miei confronti, dopotutto non ho fatto niente. Sarà una delle mie solite paranoie.

Spero.

Rivedere Marta è stato molto imbarazzante, specialmente perché, l'ultima volta che le avevo parlato, le ho fatto lo shampoo con della vodka alla menta.

È stato molto, molto, difficile e so che prima o poi dovrò chiederle scusa. In compenso però, quando siamo usciti, ci ha presentato Luca, il suo nuovo ragazzo. Sembra molto più grande, ma ha solo cinque anni in più a noi. Con ciò, è decisamente fuori dalla mia Lista Nera.

Per fortuna, il maltempo è passato.

Oggi è domenica, e Lucia ci ha invitate a pranzo a casa sua; più che invitate io direi 'costrette', ma a noi fa più che piacere andarci.

Mi specchio nella fotocamera interna del cellulare, prima di uscire. Ho messo all'orecchio il dilatatore trasparente, mi piace davvero tanto; erano mesi che portavo solo il cerchietto sull'elice, e la freccia sul trago.

Sospiro, mettendo piede fuori lo Shine. La prossima settimana sarà l'ultima in cui io lavorerò qui... Per adesso, credo.

In questi giorni, Jessica non ha fatto altro che parlarmi della sua gravidanza, ed io ho ascoltato attentamente, assimilando ogni informazione. Sono quasi due mesi che ci conosciamo, ma le voglio già un gran bene.

Mi ha assicurato che il bar resterà chiuso per tutto agosto, perché dovranno fare dei lavori; non so ancora cosa farò a settembre: forse è arrivata l'ora di prendere una decisione?

So bene che sto cercando in tutti i modi di non pensarci, ma sono consapevole che prima o poi dovrò fare una scelta.

Deglutisco. E se poi, con l'università, io e Michelangelo cominciamo a non parlarci o vederci più come prima?

Scuoto la testa. Non devo pensarci. Non ora.

Perla mi ha chiesto di andare a prendere una bottiglia di vino e del pane. Anzi, non me l'ha chiesto, l'ha biascicato stamattina alle sette mentre uscivo di casa.

«Prendi vino... pane... genitori Lucia... Mmm..»- ha mormorato, con la testa nel cuscino e le braccia a mo' di Patrick Star.

Credo sia un po' ridicolo, portare queste cose; abbiamo diciotto anni, mica trenta. Ma forse la mia amica ha ragione, è una sorta di 'formalità', di galateo.

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