Ventidue.

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E' passata poco più di una settimana da quando Perla è tornata a Rimini, ma io devo ancora farci l'abitudine. Sarà che, su dieci giorni, ha dormito qui la metà.

Prima ero sempre da sola, e l'unica voce a farmi compagnia era quella nella mia testa. Ciao Sybil, sì, parlo proprio di te. Adesso, invece, dovrò abituarmi a parlare con altri individui e a non tenere per me ogni pensiero. Sono felice di avere finalmente compagnia, specialmente se è quella di Perla.

«Oggi è davvero una bella giornata.» - dico sospirando, mentre lei guarda fuori il balcone inespressiva.

Sembra un lento computer che sta ancora per accendersi. Okay, forse non è una perfetta compagnia, ma l'importante è che sia qui con me.

Verso il caffè nelle tazzine e, con un cucchiaino, spargo lo zucchero di canna all'interno. Miscelo e guardo Perla, divertita.

«Hey, tu!» -urlo, puntandole il dito contro -«Mi hai lasciato un pezzo di torta?».

Fa dei versi strani e, con la bocca semi aperta -ancora in download-, indica il frigo. Sembra ubriaca. 

Ridacchio, poggiando la tazzina sul tavolo di legno e, felice, prendo la mia torta. La sua torta!

Mi soffermo ad ammirare quanto sia magicamente vuoto il frigo. «Credo proprio che tu debba farmi compagnia al supermercato.» -mormoro. «Vieni a prendermi dopo il lavoro, non so se ce la faccio a portare la spesa sul pullman.» -aggiungo, chiudendolo.

Sorseggia il caffè, facendo un insopportabile rumore. Ha lo sguardo stanco, e non credo sia perché sono le sette di mattina. «Stai facendo molto tardi in questi giorni.» -dico, pensierosa.

Di tutta risposta, schiaccia il naso sul tavolo, esausta.

«Puoi venire a prendermi, sì o no?» -chiedo, divertita.

Annuisce, spiaccicando il naso su e giù.

Sbatto le palpebre, confusa. Mi siedo di fronte, e mangio una fetta di torta; Perla si riprende e beve tutto il suo caffè, alzando il gomito come se fosse una bottiglia di birra.

«Alla fine, com'è andata ieri sera?» -chiedo. 

Si ferma di botto, con la tazzina a mezz'aria.

Sbatto le palpebre. «Stop-freeze per Perla?» -ridacchio.

Sorride, e assume una posizione normale. Finalmente, s'è svegliata!

Si alza e va verso l'armadietto, cercando forse un bicchiere di plastica. Mentre è intenta nella sua ricerca, finalmente risponde:«E' andato tutto bene, Ali. Avevi ragione... avevo esagerato.».

Alzo gli occhi al cielo, evitando un 'Te l'avevo detto'.

«Tu!» -urla, puntandomi il bicchiere contro. «Stronzetta! Non mi hai detto niente.» -ridacchia.

Scoppio a ridere. «E' ovvio, Perla. Era una sorpresa.» Mica potevo dirglielo!?

«Mm.» -emette. «Comunque abbiamo passato una bella serata, oggi andiamo anche al mare insieme.» -aggiunge, con sguardo sognante.

Versa il latte nei nostri bicchieri. «OH CAZZO!» - urla, sgranando gli occhi e coprendosi la bocca, come se avesse appena visto un fantasma.

«Oh, cosa?» - chiedo subito, preoccupata.

«Non mi sono depilata, e il mio costume è tutto rovinato!» -urla, correndo verso la sua cameretta.

Sbatto le palpebre, restando attonita. E' sul serio questo il problema?

Heart of CourageWhere stories live. Discover now