Trentadue.

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#elisapreparaifazzoletti anzi.... #preparatelitutti.

E' UNO DEI CAPITOLI PIU' IMPORTANTI, PER LA COMPRENSIONE DELLA STORIA. 

TENDETE LE ORECCHIE, AMICI! <3

«Brutti pensieri?» -chiedo, accigliata. Mi sto insospettendo sempre di più. «Che genere di brutti pensieri?» - sbotto.

Fa un lungo sospiro. «Non dovrei dirti nulla.» -tira nuovamente su col naso. «Ma a me non interessa. Tu devi saperlo. E' un tuo diritto; ormai, hai quasi diciannove anni.»

Rabbrividisco. Devo sapere, dannazione. Brucerò dalla curiosità, se non me lo dice all'istante.

Si prende la testa fra le mani. Santo cielo, è disperata.

Aggrotto le sopracciglia. «Che cosa devi dirmi, Lorena?» -chiedo, con voce decisa.

Il battito del mio cuore ha ricominciato ad accelerare; finirà per schiantarsi contro un muro ed esplodere.

Mi metto seduta a gambe incrociate, guardandola, e attendendo una sua risposta.

Contro ogni mia aspettativa, si alza in piedi. Col petto ancora scosso dai singhiozzi, si avvicina alla sua scrivania. Trascina la sedia sotto la piccola finestrella in alto, proprio di fronte i letti.

«Vuoi una mano?» -chiedo, anche se non so in cosa debba aiutarla.

Scuote la testa. «Tranquilla, piccola. Ce la faccio da sola.» -mi rassicura. Con un movimento brusco si alza la veste grigia, permettendo così alle sue esili ma forti gambe di salire e stabilizzarsi sulla sedia.

Sbatto le palpebre. Che cosa sta facendo, di preciso?

Prende una chiave sottile e argentata dal retro del crocifisso. Mentre il povero Cristo ciondola a destra e a sinistra, scosta il quadro della Madonna e me lo passa.

Mi alzo repentinamente e lo afferro; con le mani libere, apre una piccola porticina di metallo nero e lucido.

Ne estrae una grande cartellina gialla, una di quelle che si usano a scuola, con l'elastico al lato che funge da cerbottana.

Mi passa anche quella, ed io la poggio con estrema delicatezza sulla scrivania. Cosa c'è qui dentro?

Chiude il tutto e rimette in ordine, per poi scendere dalla sedia. «Vieni.»- dice, prendendo la cartellina e sedendosi ai piedi del letto.

Seguo i suoi gesti, imitandoli; ma continuo a non capirci assolutamente nulla.

Fa un gran respiro. «Allora, Alisya. Quello che stai per vedere, non dovrà condizionarti in alcun modo. Sono stata chiara?» -comincia, tornando alla sua voce ferma e decisa.

Mi mordo l'interno della guancia. «Okay.» - rispondo, incerta. Mi scruta con i suoi occhi scuri, ed è estremamente intimidatoria quando fa così.

Sospira. «Ascoltami bene.» -dice. «Tu non hai mai chiesto come sei arrivata qui. Dico bene?».

Il mio cuore perde un battito; io e suor Lorena non abbiamo mai avuto una conversazione simile. Io non ho mai voluto parlarne. Che cosa sta per dire?

«Si.» - ribatto, tranquilla. «Non te l'ho mai chiesto, e non ho intenzione di farlo.» - rispondo, con sincerità.

Annuisce. «Ecco, si. Io ho un peso che devo togliere: è un grosso macigno che preme sul cuore.» -percuote il petto con una mano. «Per favore, lascia che io ti dica quello che so. A te può anche non interessare, non incidere più di tanto, okay? Ma è bene che tu sappia, indipendentemente se ti interessi o meno.».

Heart of CourageWhere stories live. Discover now