38* IL RISVEGLIO

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Federico
Era passata una settimana e Francesca era ancora in coma, i dottori dicevano che l'impatto con l'auto era stato terribile e che solamente al suo risveglio avrebbero capito effettivamente se ci sarebbero stati danni permanenti o meno, parlavano di una possibile perdita di memoria ed ogni volta che sentivo quelle parole il mio cuore si rompeva.

Non andavo al lavoro e non andavo a casa, stavo tutto il giorno in quel maledetto ospedale con la mia mano intrecciata alla sua e continuavo a parlarle, le raccontavo di tutte le persone che passavano a trovarla, di suo cugino e Teresa che erano a pezzi, dei suoi genitori che piangevano continuamente e le raccontavo di noi, della nostra storia d'amore dei nostri momenti più belli e dei nostri momenti più brutti perché il nostro amore era questo un insieme di momenti bellissimi arricchiti da momenti veramente brutti che però avevano permesso che il nostro amore diventasse quello che era ora.

" Fre sai quando ho capito di amarti? Sai quando ho capito che te eri la persona che avrei voluto avere al mio fianco per sempre? Era quel maledetto giorno che tua madre e tuo padre ci incastrarono per quel servizio fotografico, avevi 16 anni ed eri una piccola ribelle, ti avevano fatto indossare un mini abitino nero che sarebbe stato male a chiunque ma che a te donava in particolare modo, ma in fondo a te dona anche un sacco del rusco. Ci facevano posare dicendoci che dovevamo far credere a chi guardava le foto che noi ci amavamo e te risposi ' oh ma io non fingo, questo stronzo lo amo veramente' scherzavi lo so ma nel profondo del mio cuore speravo che lo credessi veramente e fu lì che capii che io ti amavo, ogni scatto che ci facevano mi rendevo conto che ti amavo e che probabilmente non te lo avrei mai detto ma ti avrei comunque protetto sempre ed invece guarda che cazzo di casino ho combinato, ma non è come pensi te, Luce quella maledetta mattina si è presentata a casa nostra ha detto che mi amava ancora e mi ha baciato e te proprio in quel momento sei entrata, non mi hai dato il tempo di spiegarti che io non la volevo baciare, non mi hai dato il tempo di spiegarti che tu sei e rimarrai per sempre l'unica mia ragione di vita, non mi hai dato il tempo di spiegarti che nonostante abbiamo passato gli ultimi 4 mesi a litigare tu sei stata, sei e sarai per il resto della mia vita il mio grande amore"

Avevo bisogno di aria, avevo bisogno di piangere liberamente così lasciai la stanza e mi diressi all'esterno dell'ospedale mi sedetti su una panchina e liberai tutte le lacrime che fino a quel momento avevo tenuto dentro.
Una mano sulla spalla mi fece alzare lo sguardo e li c'era il mio migliore amico
"Fede vedrai lei si sveglierà, tu devi essere forte"
Era facile per lui, anzi no, anche per lui non era facile lei era sua cugina, l'aveva sempre protetta erano inseparabili e vedevo nei suoi occhi la tristezza ma comunque cercava di sostenermi. Gli avevo raccontato cosa era successo e lui mi aveva risposto 'vedrai quando si sveglierà te la caverai con uno scappellotto in testa e farete pace' ma ad oggi non ne ero poi così convinto, lei non dava segni di ripresa ed io avevo paura che anche se si fosse svegliata mi avrebbe odiato.

" eh se si sveglia e non si ricorda più di noi? se non si ricorda più che ci amiamo alla follia? se non si ricorda più che nonostante io sia un grandissimo idiota lei è la metà mancante di me?" questo era quello che temevo che lei non si ricordasse più del nostro amore

" se si sveglierà e non si ricorderà più di voi, del vostro amore e di quanto siate l'essenza l'uno dell'altro allora glie lo faremo ricordare insieme"

****

Due settimane, due maledette settimane che l'amore della mia vita era su quel maledetto letto, non si svegliava, io non sapevo più cosa fare la cosa che sapevo con certezza era che volevo sposarla ed oggi avevo deciso di continuare a progettare il nostro matrimonio.
Mi ero fatto portare il nostro portatile dove ogni sera (mentre litigavamo) segnavamo quello che avevamo deciso ed oggi volevo iniziare a fare i tavoli così aprii la schermata con i vari tavoli ed inizia a disporre gli ospiti mantenendo però lei informata anche se non ero convinto che potesse sentirmi
" allora amore, i tavoli degli amici è fatto, il nostro tavolo anche, in fin dei conti è stato semplice ci siamo solo io e te, adesso facciamo tavolo dei parenti, mia madre ha chiesto espressamente di stare con tua madre e tuo padre ha chiesto di stare con il mio quindi cosa ne dici di fare un tavolo vicino al nostro con solamente i tuoi genitori i miei e mia sorella? Ah sì poi per animare la festa Teresa odia da morire la fidanzata di Marco io le metterei vicine così potremo vederne delle belle"
" stupido Teresa va nel tavolo dei testimoni"
" ah hai ragione amore..." Fermi tutti, aveva parlato? Distolsi lo sguardo dal computer e mi voltai velocemente verso di lei, i suoi occhi, i suoi occhi erano aperti e mi stava sorridendo, lanciai il pc a terra e mi alzai a guardarla
"Amore mio, amore mio sei sveglia, oddio Fre scusa scusa scusa, devo spiegarti, io ti amo ti amo da morire hai frainteso tutto" stavo sparando parole a raffica e lei mi guardava sorridendo
"Fede.. I-io sentivo tutto.. Lo so.. Quindi ti prego.. Ora baciami" e non me lo feci ripetere due volte, mi fiondai sulle sue labbra e dio quanto mi erano mancate quelle labbra.

Tra tutti amo teWhere stories live. Discover now