Prefazione

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Sono le sei del mattino. Non riesco a dormire. Ho passato una notte infernale, svegliandomi di continuo, sudando e lasciandomi assalire dai pensieri. E' inutile, la mia solita ansia da prestazione mi rende sempre il sonno agitato. A pancia in su, gioco con le mie dita sfregandomele nervosa e distratta, mentre fisso un punto a caso tra le toghe del letto a castello; posso sentire il lieve respiro di Sofi, totalmente investita dal sonno, sul letto sopra il mio. Come ti invidio, sorellina mia.

Mi scosto i capelli lunghi tutti appiccicati sul collo, sto sudando troppo e questo maledetto condizionatore è rotto. Li lego in un tuppo sbadato e forzo i miei occhi a chiudersi. Il buio nelle palpebre si fa otturante, quasi mi culla, e ho la sensazione di perdermi nella fase iniziale del sonno, ma l'immagine di me su quel palco, con i piedi immobili e il microfono in mano mi fa sgranare nuovamente gli occhi, e un sospiro sfatto esce dalle mie labbra dischiuse.

Okay, è la vigilia della mia audizione a The Voice, ho sempre sognato cantare, avere l'amore e l'appoggio di un pubblico. L'idea però di non aver mai preso lezioni, né mai essermi esibita, mi intimorisce un po'. Ma chi saranno i giudici questo anno? Oddio, ma sul serio sto per fare un'audizione e non so chi sono i giudici, che diavolo mi salta in la testa!? Mi torco su me stessa lanciando il braccio destro sul comodino a sinistra del mio letto e afferro il telefono per cercare le informazioni necessarie. Mi blocco prima di leggere i nomi. Ho scelto per tutto l'anno di non spoilerarmi i nomi, volevo fosse una sorpresa e soprattutto che la scelta della canzone non venisse condizionata dal sapere quali giudici mi avrebbero valutata. Volevo passare il turno in modo completamente genuino, senza mezzucci, senza la minima astuzia. Lancio uno sbuffo e strizzo gli occhi per convincermi a non leggere oltre, blocco il telefono e lo rimetto sul comodino, mi accovaccio in posizione fetale e mi mordo il labbro inferiore. Solo torturandomelo riesco a prendere sonno, in notti come questa.


"Mila..."

"... Camila svegliati..."

Mugolo per un momento e apro piano gli occhi. La mia piccola sorellina mi stava scuotendo piano nel buio, in cerca non so di che cosa. Butto uno sguardo confuso alla sveglia. "Sofi, che succede? Sono le 6:30..."

"Ho fatto un brutto sogno, posso dormire con te?"

"Ormai sei sveglia, perché dovrebbe spaventarti? Va' a dormire, su..."

"Mila, ma era bruuuutto..."

Sospiro quasi divertita dal suo tono innocente, "Va bene scimmietta, sali.". Si stringe forte a me e respira sul mio petto, sorrido cercando di rassicurarla accarezzandole i capelli arruffati. "Cami, tu sei brava, vedrai che ti prenderanno.", il tono dolce di mia sorella non evitò ti riportarmi alla mente, dopo quel poco sonno che ero riuscita a fare, ciò che mi aspettava tra non più di sei ore. Non feci nemmeno in tempo a ribattere, che il respiro di Sofi s'era già fatto pesante.



Oddio mia bella Miami ancora addormentata, portami fortuna ti prego, perché me la sto facendo sul serio sotto, da far paura.

I WANT YOU || CAMRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora