Valigie e festeggiamenti

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Il mio papà non ha fatto altro che parlare come un forsennato per tutto il tragitto del ritorno, ignorando la musica. Sembrava più entusiasta lui di me stessa.

No ok, scherzo, forse no. Io, come se fossi stata dopata, alzavo sempre di più il volume della radio, abituandomi man mano ai toni alti già rimbombanti nella macchina e volendo un volume ancora più assordante, cantando in pieno boom di adrenalina, coprendo la voce di mio padre che sembrava parlasse a se stesso ripetendosi frasi tipo

Non ci credo, la mia bambina... E' la mia bambinaaaa!

E adesso eccomi qua, si è fatta sera inoltrata, appena questa mattina ho passato le selezioni per The Voice, ho conosciuto quelli che erano tra i miei miti dello spettacolo, e ora sono qui a casa con i miei che hanno organizzato una festicciola in famiglia per festeggiarmi, e quindi brindano e cantano da veri buoni cubani. Io sono a capotavola osservandoli con un sorriso da ebete, sono come in un sogno, li vedo urlare tra loro felici con le guance rosse per l'alcool mentre si abbracciano goffamente lanciandomi occhiate complici di tanto in tanto. Hanno sempre avuto questo spirito di unione e festaiolo, e sinceramente anche se nella mia infanzia lo trovavo scomodo, essendo molto riservata, adesso mi risulta quasi accogliente. Quella era proprio la mia famiglia, la mia casa, e ne ero fiera.

In questo scenario di festa io, da brava cretina cubana, ho perso la voce.

Ma potevo essere più stupida di così? Cantare con le vene che mi scoppiavano dal collo in macchina, presa dall'euforia... Bell'inizio che avrò, nel programma...

Ma sinceramente quel pensiero come mi passava per la mente così l'abbandonava. Quella sera era mia, la voce mi sarebbe tornata.

Se sarò ancora k.o. il programma capirà, alla fine può succedere a tutti.

Arrivata la mezzanotte decido di abbandonare il campo di guerra, che era ormai la cucina, e baciando tutti i parenti sulla guancia li saluto e mi dirigo su per le scale verso camera mia. Sofi, la mia sorellina, mi rincorre sui primi gradini e mi salta sulle spalle, cosa che facciamo praticamente ogni giorno, più volte al giorno, quindi sono ormai preparata a quel salto da scimmia sulle mie spalle.

"Scimmietta, pronta per un giro sulla Mila Airline?"

"Sìììì, Kaki però veloce questa volta!"

"RAGAZZE PIANO. Cercate di non rompervi il collo, Dios, mi farete morire prima o poi!"

Rido all'urlo di mia mamma Sinu, che ormai ci ripete questa frase da quando siamo nate, mentre Sofi si dimena sulle mie spalle per simulare le turbolenze.

Sofi volendomi aiutare con le valigie, inizia a rivoltare tutto l'armadio, e io lascio scegliere a lei tutti i miei outfit, devo dire che la mia scimmietta ha sempre avuto gusto. Domani dovrò andare nei dormitori di The Voice e restarci il più tempo possibile.

"Kaki, mi manchi già. Però ti guarderò ogni sera. Vincerai!"

 Annuisco a Sofi accarezzandole la guancia, cercando di non farmi mangiare dall'ansia al pensiero di iniziare questa avventura pazzesca e finiamo le valigie. Aspetto che Sofi si metta a dormire e si abbandoni alla stanchezza, per tirar fuori dall'armadio una scatola rettangolare.

Ridacchio sotto i baffi ricordando quando Austin, il mio ex ragazzo, mi regalò questo intimo di Victoria's Secret. Che deficiente, credeva davvero lo indossassi per lui.

Non so cosa mi fece pensare di mettermelo in valigia e per quale motivo, ma così feci.


Sento vibrare il mio telefono da dentro la mia tasca. Lo tiro fuori e leggo un messaggio dalla mia migliore amica Dinah.

<<Cosa? The Voice e io non ne so nulla? L'HO SAPUTO DA INTERNET! Cristo, Mila giuro sul quel tuo bel culo cubano che vengo sotto casa tua immediatamente a spaccarti la faccia. Hell no, tu non parti senza le mie mazzate.>>

Cercai di non ridere a quel messaggio finto intimidatorio della mia amica, soffocando i mugolii mettendomi una mano sulla bocca, e uscendo di stanza dove già dormiva Sofi, scesi al piano di sotto già rassegnata a dover aspettare le due di notte. Perchè la mia amica quando diceva una cosa la faceva davvero, e Dio solo sa se non sarebbe venuta sul serio con una spranga di ferro.




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Capitolo breve, lo so, ma oggi ne pubblicherò parecchi.

Purtroppo non sono molto brava a scrivere con scadenze, ma quando mi metto a scrivere scrivo parecchio.

Spero che vi stia piacendo la storia, se sì fatela girare.

-Love only

I WANT YOU || CAMRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora