Capitolo 10

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Eren.

<<Allora Angel...da dove hai detto che vieni?>> Dolcezza lo chiede portandosi alle labbra la sua inseparabile pipa. Ne aspira un poco, per poi soffiare il fumo in faccia ad Angel; lo guardo chiudere gli occhi, storcendo la bocca infastidito, prima di rispondere: <<Da nessun posto in particolare>>

Ha una voce roca dannatamente sensuale che lo fa apparire più adulto di quanto sia  in realtà. Eppure, mi pare di cogliere una nota amara in quelle sue parole taglienti.

<<Non sei un gran chiacchierone, eh?>>  è l'ironico commento di Dolcezza, quando vede Angel chiudersi nuovamente nel suo silenzio; pare a disagio...temo sia stato un errore costringerlo a venire.

<<Prendi- interviene allora Isabel, porgendo ad Angel e a me un vassoio colmo di deliziosi dolcetti -sono riuscita a rubarne qualcuno in più durante il pranzo>>

Io ne afferro immediatamente un paio, osservando con la coda dell'occhio i movimenti di Angel: scuote la testa, abbassando lo sguardo; <<Non amo particolarmente i dolci>> bofonchia.

Mikasa, a quel punto, manda uno sbuffo seccato: <<Perché sei venuto, allora?>>

<<Mikasa!>> la riprendo io, sorpreso. Non è da lei simile comportamento.

<<Non gradisce né la nostra compagnia né il nostro cibo, lo vedi anche tu Eren! Perciò, perché costringerlo a rimanere?!>> Si volta verso Angel e gli rivolge un'occhiata tanto sprezzante da farmi ribollire il sangue. Da parte sua, Angel rimane chiuso nel suo mutismo, ma noto che ha serrato la mascella e stretto i pugni.

<<Smettila Mikasa>> interviene a quel punto Isabel, nel vano tentativo di riportare la pace.

<Hanno ragione loro Mikasa, questo non è un comportamento degno di una signora- sono le sagge parole di Dolcezza, che sorride gentile nella direzione di Angel -Il nostro angioletto è nuovo di qui, è normale che si senta fuori posto...e i tuoi modi non lo aiutano di certo ad ambientarsi>> Aspira ancora un poco dalla pipa e ne sbuffa fuori una nuvoletta di candido fumo.

<<Tesoro- dice poi, guardando Angel dritto negli occhi grigi -Qui abbiamo anche qualche fetta di una particolare torta di verdure...perché non ne prendi un po'?>>

Sorrido, ringraziando Dolcezza con un cenno della testa. 

Angel borbotta quel che dovrebbe essere un grazie e afferra la minuscola fetta indicatagli da Dolcezza, per poi portarla alla bocca.

La tensione pare allentarsi di colpo.

<<Isi, perché non mi racconti di nuovo quella buffa storia?>> 

Il volto della rossa si accende in un nuovo sorriso, mentre io e Mikasa mandiamo un sonoro sospiro: <<Di nuovo  la storia del ladro e del calzolaio, Dolcezza? Isabel ce l'avrà raccontata un migliaio di volte!>> 

<<E' la mia preferita- si difende Dolcezza, mentre tenta di riaccendere la pipa -E poi...l'angioletto qui non l'ha ancora sentita>>

Angel non ha il tempo di rifiutarsi che Isabel è già in piedi, al centro del nostro cerchio di cuscini, con le braccia sollevate e una severa espressione dipinta sul visino tondo. Avverto un lieve sogghigno da parte di Angel, ma quando lo guardo il sorriso ha già abbandonato le sue labbra sottili.

<<C'era una volta...- comincia Isabel -una gigantesca città dorata, protetta dalla magia di tre sfere dorate poste sulla cima della torre più alta del palazzo più alto...>>

Apocalipse EreriWhere stories live. Discover now