Fece accomodare Eren nella sua camera, chiudendogli la porta alle spalle. Il ragazzino per un attimo rimase abbagliato dall'incredibile pulizia che regnava nella stanza: persino il pavimento era tanto lucido da potersi specchiare. Eren gettò un'occhiata ammirata in direzione di Levi, ma questo distolse lo sguardo, seccato.
<<Hai sete?>> gli chiese solo.
<<No-no...grazie>>
<<Non ho da mangiare>>
<<Non fa niente>>
<<Puoi sederti sul letto, se ti va>> concesse ancora Levi, indicandogli il mobile con un cenno della testa.
Eren, ubbidiente, andò a sedersi mentre Levi si accostava alla finestra per lasciare vagare lo sguardo sul paesaggio che s'intravedeva dalla finestra: Furlan doveva essere da qualche parte là fuori.
A cercarlo.Sono qui. Pensò Levi con tutte le sue forze, come se quel silenzioso grido d'aiuto potesse raggiungere l'amico.
Sono qui...
<<Non mi chiedi che sono venuto a fare?>>
Sentí appena le parole di Eren, tanto era preso dalla sua furiosa ricerca, tuttavia, il più giovane interpretó quel silenzio come una risposta e proseguì col suo discorso:
<<Davvero non t'interessa? Non sei curioso?>>
Levi voltò il capo verso di lui, per fissare lo sguardo dentro il suo e scosse il capo, facendogli intendere che l'unica cosa che davvero desiderava era che se ne andasse e lo lasciasse in pace.
<<Grazie>> mormoró allora Eren, cogliendo l'altro completamente alla sprovvista.
<<Per quello che hai fatto...per-per aver preso le mie difese con Marco>>
Levi accarezzó distinto lo zigomo gonfio, ma restó in silenzio, in attesa che Eren proseguisse;
<<Qui nessuno fa niente per niente... siamo puttane...vendiamo il nostro corpo in cambio di qualche spicciolo. Non siamo cattivi è solo che...>>
Eren s'interruppe all'improvviso per celare la tristezza dei suoi occhi dietro a un finto sorriso.
<<...è così che ci hanno insegnato>>
Levi mandò un sospiro e finalmente si voltò completamente verso il ragazzo, incrociando le braccia davanti al petto:
<<Che cosa vuoi Eren?>> gli intimó, più scocciato che amareggiato.
<<Dimmelo tu>> lo sfidó lui.
Eren si sollevò in piedi e si accostò a Levi tanto da percepire i battiti del suo cuore e il suo respiro sulla pelle; il moro si morse il labbro, per non farlo tremare.
<<Che cosa vuoi da me Angel?>>
Gli soffió quella domanda sul collo e Levi, colto da una serie di brividi, lo allontanò, per sfuggire a quel contatto ravvicinato.<<Io non voglio niente da te!>> sbottó, chiudendosi sempre più in se stesso: detestava quella situazione, detestava la sua vicinanza.
Odiava essere costretto a stare così vicino a qualcuno.
<<Mi hai salvato!-replicó Eren, altrettanto acido -Lo avrai fatto per qualcosa!>>
Levi scosse con rabbia il capo, tappandosi le orecchie per non ascoltarlo, ma lui insistette. E quando capí che le sue grida non sarebbero valse a nulla, lo afferró per le spalle e lo scrolló, quasi volesse fargli sputare a forza la verità.
<<Cosa vuoi?!>>
<<NIENTE!>> Urlò infine Levi, mettendolo definitivamente a tacere.
<<Non-non voglio niente...- riprese, quando scorse la sorpresa cancellare la rabbia e la paura dal viso del castano -Ho agito così per...per istinto>>
Si conficcó le unghie nella carne, come se quel vano tentativo potesse impedire alla sua voce di tremare. <<Avresti fatto lo stesso al mio posto...perciò non voglio niente in cambio>>
La sua voce aveva perso tutto il suo calore. All'improvviso era tornato apatico. Insofferente.
<<Ora ti prego di andartene...voglio restare solo>>
Gli diede nuovamente le spalle, a significare che per lui quella conversazione era conclusa.
Udì i passi del ragazzo avvicinarsi, ma restò caparbiamente fermo sulla sua posizione; sussultó quando la bollente mano del castano si posò sulla sua spalla candida.
<<Non voglio essere in debito con te...-confessò Eren, sussurrando quelle parole all'orecchio di Levi -Io-io non possiedo nulla...nulla>>
La sua mano esperta gli scivolò lungo la schiena tatuata, per poi risalire verso le scapole.
Levi avvertì le sue labbra morbide posarsi contro la pelle del suo collo teso. Gemette.
<<Nulla se non il mio corpo>> terminò Eren in un soffio leggero.
Levi si sottrasse da quel delizioso contatto e posò gli occhi dentro i suoi: dentro quei dischi verdi non lesse desiderio, né bestialità, ma una pura innocenza.
<<È questo che vuoi?- domandò -Ripagare la mia gentilezza, abusando di me?>>
Scosse il capo, distogliendo lo sguardo: <<No grazie>><<Ti sbagli! Io...- le gote del più giovane si tinsero di una splendida sfumatura vermiglia -...io mi sento strano quando sono con te...non faccio che pensarti...>>
<<Smettila Eren>>
<<Non voglio farti del male>>
<<Basta>>
Eren gli tappò la bocca con il palmo della mano, prima ancora che riuscisse a terminare la frase;
<<Siamo stati violentati tante volte... per una volta –per una sola e misera volta!- facciamolo per piacere>> mormorò.
Levi arretró, chinando il capo, confuso da quelle parole.
<<Eren, per favore, vattene>>
<<Ti prometto che non sarà come con Duncan>>
<<Smettila Eren>> tentò ancora di zittirlo Levi, ma il ragazzo gli afferrò la mano e gliela strinse con forza.
<<Lascia che te lo dimostri>> sussurrò, annegando i suoi occhi verdi dentro quelli d'argento del moro.
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BINABASA MO ANG
Apocalipse Ereri
FanfictionCiao a tutti!! Questa è la mia prima ereri in assoluto perciò... siate buoni!!! La storia si svolge in un futuro prossimo dove le continue guerre hanno decimato la popolazione mondiale; i pochi sopravvissuti si sono riuniti in piccole comunità in mo...