Capitolo 27

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<<Dovresti mangiare qualcosa>>

Ormai era chiuso in quel freddo mutismo da più di tre giorni ed Hanji non sapeva più cosa fare.

Neppure le visite di Dolcezza e Isabel, seguita da una più timida di Armin, avevano destato Levi da quella letargia autoimposta.

Tre giorni.

Il tempo trascorso da quell'orrendo stupro.

Tre giorni.

Il tempo trascorso dall'ultima volta che aveva visto Eren.

Aveva chiesto di lui ogni giorno, ma il ragazzo era come svanito. E, a poco a poco, Levi aveva smesso di chiedere.

Sembrava rassegnato.
E il suo sguardo era tornato a farsi fosco.

<<Levi...- Hanji mandò un sospiro, passando le dita tra quei ciuffi corvini -Non puoi andare avanti in questo modo>>

<<Avresti dovuto vederlo...>>
La donna sussultó quando avvertì la voce roca farsi forza per uscire dalla gola serrata: <<Il modo in cui mi ha guardato...>>

<<Non è stata colpa tua>>

Levi fece un sorriso storto, colmo di un sarcasmo che serviva a celare la tristezza: <<Potevo rifiutarmi>>

<<Non hai avuto scelta>>

<<Potevo lottare. Gridare almeno. Li ho lasciati fare>> le dita del ragazzo si serrarono con forza contro il lenzuolo candido, mentre forti tremori gli scuotevano le spalle curve.

Hanji lo trasse a sé, zittendo con quell'abbraccio i sibili pieni di odio che sgorgavano senza freni dalle sue labbra screpolate.

<<Eren ti ama>> soffió nell'orecchio di Levi.

Il moro non rispose. Si lasciò stringere, beandosi di quel contatto disinteressato per qualche istante, prima di staccarsene piano:

<<Ti sbagli>>

I suoi occhi si fecero di nuovo assenti, quasi a sottolineare che quella conversazione era da ritenersi conclusa. Hanji mandò un debole sospiro e, in silenzio, lasció la stanza.

Salutó Chocolat con un breve cenno della testa e si avvió lungo il corridoio deserto; a quell'ora i tesori dovevano essersi già radunati nel refettorio.

<<Come sta?>> la raggiunse una voce spezzata, facendola sobbalzare.
Si bloccó al centro del corridoio deserto, con le braccia tese lungo il corpo e lo sguardo fisso davanti a sé: non aveva bisogno di voltarsi per capire di chi si trattasse.

<<Perché non vai a trovarlo e glielo chiedi direttamente?>>

Non tentò minimamente di celare il fastidio del suo tono; era arrabbiata, o meglio, delusa dal comportamento del ragazzo.
E sapere in che condizioni versava Levi le riempiva il cuore di tristezza.

<<Non posso>> le rispose la voce.

<<Lo stai uccidendo. La tua mancanza, la tua assenza lo logorano. Si sta consumando, lentamente, ma presto  o tardi finirà col lasciarsi morire. Lo stai uccidendo, Eren>>

Il ragazzo si accostò un poco alla donna, scambiandosi con lei un'occhiata carica di significato.

<<Avevo promesso di proteggerlo- balbettò Eren, incapace di controllare quel tremolio nella voce -Ho giurato e non ho potuto fare niente>>

<<Eren...>>

<<Non posso vederlo Hanji. Non adesso>>

Hanji annuì, rivolgendo all'altro uno sguardo colmo di dolore: <<Dopo potrebbe essere troppo tardi>>

Apocalipse EreriWhere stories live. Discover now