Capitolo 33

313 31 73
                                    

Levi si strinse maggiormente contro il corpo del ragazzo, facendosi avanti a fatica tra l'acqua sporca e i liquami puzzolenti.

Eren si reggeva in piedi a stento, rantolando di dolore ad ogni passo. Quando crollò, per quella che doveva essere l'ennesima volta, Levi non ebbe la forza di sorreggerlo e cadde con lui, sollevando schizzi putrescenti che gli macchiarono le vesti già sucide.

Il moro ingoió una bestemmia, disgustato da ciò che lo circondava: camminavano da tempo, eppure non avevano ancora trovato una via d'uscita; seguite i sotterranei fino a raggiungere le fognature e da lì proseguite fino ad arrivare al canale di scolo, erano state le affrettate indicazioni di Marco, prima che li abbandonasse a loro stessi.

Neppure lui poteva sapere se esistesse davvero una via di fuga, ma quella era l'unica speranza che avevano.

Scacció i brutti pensieri e premette con dolcezza la fronte contro quella di Eren: il ragazzo lottava contro la stanchezza e, sempre più a fatica, era in grado di tenere le palpebre aperte.

<<Eren...- Levi lo disse baciandogli una guancia -Non possiamo fermarci...>>

Quegli occhi verdi si aprirono un poco, quel tanto che permise loro di specchiarsi nelle iridi argentate. Mosse appena la testa in un cenno di assenso.

<<Avanti>> Le gambe del moro tremarono per lo sforzo, fiaccate da mesi di prigionia, eppure Levi si ritrovò in piedi, con il braccio del moccioso posato sulle spalle.

<<Ci siamo quasi>>

Bugiardo. Sibiló una vocina dentro di lui.

Ripresero a muoversi.

<<Levi?>>

<<Mmh?>>
Il moro cercava di distinguere dove stesse mettendo i piedi in quella oscurità.

<<Il rumore si è fatto più forte>>

<<Rumore?>>

Eren annuì, indicando lo stretto corridoio davanti a loro con un cenno del capo: <<Il rumore dell'acqua>>

<<Il rumore de...>>

Le iridi d'argento si spalancarono, prima di andare a tuffarsi in quelle verdi, che le fissavano sorridenti;
<<Il canale di scolo!>>

Eren annuì e si gettò su Levi, per baciare le sue labbra aperte dalla sorpresa.

Il rombo dell'acqua, sommato a quello dei loro baci umidi, gli riempì le orecchie come una dolce musica.
Come il suono più bello del mondo.

Avrebbero anche potuto piangere in quel momento e tanta era la loro felicità, che quasi non udirono il coro di voci, seguite dallo scroscio dell'acqua smossa.

Eren sussultó e dalla sua bocca carnosa fuoriuscí un debole sibilo, schiavo della paura: <<Duncan>>

<<Corri!>>

Fuggirono.
Giù per quel dedalo di cunicoli e corridoi senza uscita.

Il cuore li martellava nel petto, mozzandogli quel poco fiato che avevano.

Alle loro spalle le voci si fecero più vicine.

<<Più in fretta!>>

La paura li annebbiava la vista.
I polmoni bruciavano tanto da farli male.
E dalle gambe malridotte già da tempo partivano scariche di dolore che gli offuscavano la mente.

<<Levi!>>

Il moro si fermò ad appena un passo dal tuffo di centinaia di metri che li separava dall'acqua.

Apocalipse EreriWhere stories live. Discover now