Capitolo 15

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-'Cosa vuol dire che stasera non ci sei?' Chiedo per l'ennesima volta ad una Bree troppo distratta questo giovedì mattina. Lei alza le spalle, affondando ancora una volta i suoi cereali nella tazza che ha di fronte. Non mangia. Non mi guarda.
-'Allora?' Chiedo ancora, frustrato. Mi passo una mano tra i capelli. Lei continua a non dire niente. L'avevo invitata ad un party di beneficenza della mia società che si tiene questa sera in una sontuosa villa. Ma lei continua a non rispondermi. Mi alzo di scatto dallo sgabello e la prendo per le spalle, costringendola a guardarmi. Lei fa un mezzo sorriso.
-'Non ci sono perché ho un appuntamento. Non esisti solo tu.' Dice abbassando lo sguardo. Mi impietrisco per un attimo, ma poi riprendo il controllo. Sorrido.
-'Capisco. Beh, va pure e divertiti. Ma poi se lui non ti fa venire, non venire da me per farti consolare.' Dico diretto, alzandomi dallo sgabello e recuperando la giacca. Che stronzo.
Lei mi guarda imperterrita senza dire una parola. La sua espressione cambia ma non ci bado.
-'Andiamo, ti accompagno a casa.' Le sussurro, togliendole davanti la tazza di cereali ancora intatta. Lei sbuffa e sembra stia per dire qualcosa ma poi chiude saggiamente la bocca.

Durante il tragitto in macchina, Bree è silenziosa. Guarda fuori dal finestrino, con una mano poggiata sotto il mento. A cosa sta pensando? Il suo silenzio mi fa sentire strano. Arriviamo sotto casa sua e lei si volta nella mia direzione prima di scendere.
-'Adesso lui è il mio ragazzo. Quindi non ti preoccupare, se non vengo, non sei il primo a cui lo dico.' Dice con un sorrisetto soddisfatto. Scoppio a ridere e questo la sorprende. Mi guarda con un sopracciglio alzato.
-'Che hai da ridere?' Mi chiede di colpo stizzita. Cerco di calmarmi per risponderle.
-'Ti accontenti delle briciole. Potresti avere molto di più bambina. Tu sei mia.' Sussurro appena. Lei boccheggia ma poi si riprende. Si morde un labbro.
-'E tu sei di tutte le altre.' Dice triste, prima di sbattere la porta e girarsi.

Sono pronto per la festa. Mi sono preparato con calma, cercando invano di non pensare alle parole di Bree. Adesso era fidanzata, ma non doveva essere una cosa importante per continuare a venire con me. Aspetta, ma se poi lo diventa? Riprendo fiato, scuotendo la testa e cercando di liberare la mente. Tentativo fallito.

-'E così miei cari ospiti sono così onorato, che abbiate scelto la mia umile villa per il vostro sontuoso party. Tutti noi sosteniamo e amiamo questa associazione..' Smetto di ascoltare. Il cerimoniere e padrone di casa, si sta perdendo in inutili discorsi. La villa è bella, ma il vino è scadente. In lontananza vedo un banchetto con dei vini e mi avvicino in cerca di qualcosa di decente. C'è molta gente e per farmi spazio urto qualcosa o qualcuno. Mi giro per dire qualcosa ma le parole si bloccano in gola. Blondie. E' elegantemente vestita di nero, in un abito lungo fino ai piedi. Le braccia e la schiena sono nude e la stoffa la avvolge come un guanto. I capelli sono liberi, illuminanti da leggeri fermagli pieni di brillantini. Mi lascia senza fiato. Mi accorgo che il resto degli uomini, la guarda nel mio stesso modo. Da fesso. Così mi ravvivo i capelli e mi avvicino. Lei sorride e mi precede nel parlare.
-'Vino scadente. Non trovi?' Dice bevendo quello che ha nel calice.
-'A casa ho del vino di qualità. Vuoi venire ad assaggiare?' Chiedo con la punta della lingua, sfiorandole il volto con un dito.
Dio, cosa mi scatena dentro. Sorride.
-'Magari alla fine della serata.' Dice appena. Ed io vorrei dirle che non voglio aspettare, che voglio che la serata finisca subito e ora. Ma poi ci penso e glielo dico lo stesso.
-'La serata finisce qui. Vieni.' Sussurro deciso, prendendole una mano. Lei la stringe ma non si muove dal suo posto. Mi sorride ed io per un attimo sono confuso.
-'Non ti chiedi neanche se magari sono in compagnia?' Dice sbattendo le ciglia.
Oh, mi sta prendendo in giro.
-'Certo che sei in compagnia. La mia. E adesso vieni via con me.' Lei non se lo lascia ripetere e presto siamo nascosti nel buio.

Non siamo a casa. La desidero troppo per aspettare. Siamo all'interno della villa, in una delle stanze da letto del proprietario. Non noto la stanza ma noto lei. Lei che si sta spogliando dinanzi a me, lei che mi fa sentire uomo. Mi avvicino cauto.
-'Sei così bella.' Le dico baciandole una spalla. Lei non dice niente e si lascia carezzare, si lascia toccare, si lascia amare. Con lentezza estenuante entro dentro di lei, lei che mi completa, lei che mi fa sentire vivo. Mi chiede di continuare, di andare più veloce, ma beibi, ho bisogno di questa lentezza, ho bisogno di aver bisogno di te.

-'Credo sia ora di andare. La festa è quasi finita.' Sussurra al mio orecchio e passandomi una mano tra i capelli. La guardo.
-'Vieni da me?' Dico solo e il suo sorriso vale più di mille si.

Sta dormendo. La guardo dalla poltrona mentre bevo un bicchiere di brandy. Sono le quattro del mattino e non riesco a dormire. Così la guardo. Vorrei svegliarla e fare di nuovo l'amore o il sesso, non importa, ma l'alieno sta crescendo e ha bisogno di dormire. Tra pochi mesi, il tempo finirà e il bambino verrà al mondo. Dovrò prendere una decisione ma per stasera non ci penso. Per stasera Blondie, vedi, siamo ancora tu ed io. Ti guardo dormire e mi accorgo di conoscere tante cose. Sono preparato su molti argomenti, per non dire quasi tutti, ma sono impreparato su di te, ancora non conosco quello che sei per me. Ma conosco il modo in cui inarchi la schiena, il modo in cui mi guardi in silenzio dopo aver fatto l'amore. Conosco i tuoi nei, le tue stelle segrete, ogni centimetro delle tue gambe. Conosco i tuoi occhi e saprei riconoscerli tra mille, le tue dita, la tua bocca carnale e al tempo stesso così oscura.
Blondie..
Resta con me
Io non so chiedertelo, io non so sceglierti.
Perciò sceglimi.
Se ti fa stare bene, staremo insieme.
Insieme nel male e nel bere.

Rehab. Non ti amerò mai come meriti.Where stories live. Discover now