Capitolo 24

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Quando non riesco a dormire, ti ascolto respirare. Riesco a sentire le voci in lontananza, sembrano risate di bambini. Distrattamente immagino la risata che avrà lui, distinguibile dalle altre voci.
E sai, da quando sei qui, di notte ti ascolto respirare e ho iniziato a immaginare per due, a sognare per due. E voglio convincermi che tutto questo non finirà, che saremo insieme inevitabilmente, che questo bambino assomigli a te. oh, Blondie quante cose mi hai insegnato e quante cose ancora da scoprire. Piccola, come sarebbe bello non lasciarsi mai.

-'Buongiorno' dico appena sveglio, mentre Blondie mi da le spalle e continua a dormire. Le tiro la coperta di dosso e lei apre gli occhi di malvoglia.
-'Siamo arzilli stamattina.' Mi dice, avvicinandosi e passandomi una mano sul mento. Poi poggia la testa su un gomito e mi guarda. Dio, cosa darei per essere guardato sempre in quel modo. Pulito, senza ombre, come se fossi l'uomo che hai sempre aspettato. Come mi piacerebbe meritare sempre questo sguardo dove rimani in silenzio e mi dici tutto lo stesso.
-'Ho incontrato Bree per strada l'altro giorno.' Mi dice poi, come se fosse la cosa più natuale del mondo, cose se avesse detto di essere andata al supermercato o dall'estetista. Mi blocco per un attimo, poi ritorno a respirare. il mio sguardo cambia e lei se ne accorge.
-'Con me non devi fingere di aver dimenticato. I sentimenti, non si cancellano.' Continua Blondie, senza lasciare il tono sereno.
-'Era sorpresa di vedermi, io quasi contenta. Volevo vederla.' Sussurra, per poi alzarsi e infilarsi la vestaglia di seta. La seguo in cucina, sedendomi sullo sgabello, mentre lei si versa una tazza di caffè già pronto dalla Moka che ha insistito per acquistare. La guardo.
-'So cosa vuoi sapere. Tranquillo. So che le hai detto che la ami. Ma sei qui con me.' Continua Blondie, per poi avvicinarsi nella mia direzione. Mi prende il volto tra le mani, prima di sorridere.
-'Ti amo' Dice, in un respiro liberandosi di pensieri e paraonoie.
-'Sei tutto quello che voglio meritare.' Dico prima di baciarla.

In ufficio, sono pensieroso. Guardo da mezz'ora lo stesso depliant che ho davanti e non riesco a non pensare. Blondie era partita nel pomeriggio per andare a trovare sua madre prima del parto, che poi l'avrebbe raggiunta per la data prevista poco prima di Natale. C'eravamo quasi e mi tremavano le gambe. Si signore mie, sono un uomo tutto d'un pezzo, che potrebbe farsi in mille pezzi per un bambino. Questo vuol dire spaccarsi per un figlio? Ripenso a mia madre che me lo diceva sempre. Per te mi spacco in due, ma tu rimetti sempre insieme i pezzi. Me lo ripeteva prima di mettermi a letto, quando avevo sette, forse otto anni. Me lo ripeteva ed io non riuscivo a comprenderla, perchè quando la guardavo io la vedevo sempre per com'era, perchè quando la guardavo io mi sentivo intero. Forse era questo il significato? Un genitore si spacca per tenere insieme il figlio? Dio, che discorsi che mi ritornano alla mente, cose che credevo di aver dimenticato, ritornano a bussarmi dentro, a scuotermi, a farmi capire che le cose importanti della vita, non sono cose.

-'Quando sei cosi pensieroso, quasi mi spaventi.' Sobbalzo dai miei pensieri, mentre alzo lo sguardo e vedo Bree sulla soglia del mio ufficio. Sorride timidamente, mentre con gli occhi mi chiede il permesso di sedersi. Indossa dei jeans scuri con un maglione a collo alta e una giacca di pelle vecchio stile sulle spalle fragili. Ha i capelli sciolti. Deglutisco.
-'Non sei contento di vedermi?' Bree mi chiede, mentre si sfila la giacca.
-'Perchè sei qui?' Chiedo troppo pungente, a giudicare dallo sguardo di Bree. Intreccio le dita sulla scrivania mentre aspetto una risposta.
-'Vado a vivere con James' Mi sussurra appena.
-'Perche mi dici questo? Pensi di ferirmi? Pensi di farmi cambiare idea?' Lei rimpicciolisce sotto al mio sguardo, mentre si morde un labbro. Guarda fuori dalla finestra, prima di riprendere a guardarmi.
-'Sto crescendo Bree. Forse dovresti fare lo stesso anche tu.' Dico alzandomi dalla mia sedia per raggiungerla. Le carezzo una guancia con la punta delle dita. Sospira mentre chiude gli occhi per un attimo.
-'Quello che c'è stato tra di noi, non potrò cancellarlo mai. Tu hai riacceso quella voglia di vivere che si era spenta, mi hai fatto riscoprire sentimenti, che pensavo fossero sepolti. Con te ho capito che potevo avere un futuro, che potevo avere ancora una speranza di felicità.' Dico a cuore aperto, forse più a me stesso che a lei.
-'Posso avere un ultimo bacio?' chiede la mia bambina adorabile. Si alza in piedi e si avvicina. Io le sono dinanzi e le cingo la vita con le mani. Sento il suo respiro, il suo desiderio, riesco a sentire la sua voglia. Con le dita sposto i suoi capelli, per poi stringerli forte e avvicinarla a me. Lei chiude gli occhi serena, in attesa. Le bacio la fronte e l'attimo finisce.
-'Non cambierai mai.' Dice in un sussurro triste.
-'Ci proverò sempre.' Dico, guardandola andare via per l'ultima volta.

Quando rientro, è tardi, non so che ora sia con precisione. Dopo il lavoro mi sono fermato a cena nei dintorni, in un piccolo locale dove ho incontrato un paio di amici, dove abbiamo bevuto qualcosa e slacciato la cravatta dopo il secondo bicchiere di brandy. Il telefono mi ha squillato un paio di volte durante la serata ma non ci ho badato e so che eri tu, tu che adessi dormi dalla mia parte del letto e hai addosso la mia camicia e non sei mai stata così bella. Mi gira un po' la testa mentre mi avvicino, mentre mi siedo sul bordo del letto e con una mano ti sposto i capelli dal viso. Tu mugugni qualcosa che non riesco a capire, per poi leccarti le labbra con la lingua. Avverto un fremito dove non posso dire e non so resisterti. Mi sfilo la giacca, gettandola via lontano e mi sporgo per darti un bacio. Hai le labbra così morbide. Ancora un altro, poi ricambi. I tuoi occhi sono vigili nei miei ed io mi perdo. Quando ci stacchiamo, sono senza fiato. Mi guardi.
-'Sei così bella.' Mi vien da dire col fiato corto.
-'Hai bevuto.' Mi dice severa ma senza rabbia. Un po' sorride.
-'Sposami.' Dico all'improvviso e non so da dove mi esca. Ma signori e signore della giuria, desidero questa donna come non mai e per la prima volta in vita mia sento che la cosa sbagliata da dire, è la cosa più giusta da fare.
-'Sposami Blondie.' Dico ancora mentre lei mi guarda senza fiato.

Nella vita, niente va secondo i piani. Stiamo li a fare progetti, a costruire, a programmare minuti, ore, giornate intere. E poi boom. Un imprevisto, un emozione, un gesto e tutto cambia, il destino ti stravolge. Qualcuno dice che la storia è stata già scritta per ognuno di noi, qualcuno dice che siamo noi gli artefici del nostro destino. Io dico che volere è potere e che questa vita, la decido io.. io dico che questa vita la voglio insieme a te.

Rehab. Non ti amerò mai come meriti.Where stories live. Discover now