12.Daerius

14.8K 921 40
                                    

Sta leggendo un libro sui draghi?
Chiedo a Angel.

Sì, dice che non sa nulla sulla sua specie.
Risponde sembrando anche lei confusa quanto me.

Beh, fammi sapere se le capita di trovare qualcosa di interessante perché quando lo finisce lo voglio anche io. Potrebbe esserci molto utile.

•••

«Cosa farai domani?»
Beta Cadyn mi chiede.

«A che proposito?»

«Il drago. Non dovrebbe essere sempre al tuo fianco?»

«Sì, ma devo prima crearle una copertura.»
Sospiro, entrando nella mia ala della casa.

«Daerius sei tu?»
Sento l'urlo di Angel mentre corre di sotto.

«Sì, sono io» le urlo in risposta. Ha un grosso volume tra le braccia, sembra molto vecchio e ha la copertina di pelle marrone.

«È questo il libro?» chiedo e lei annuisce.

«Ha terminato un'ora fa, è una lettrice  veloce. Penso che l'abbia spaventata qualcosa scritto al suo interno, quanto l'ha rimesso al suo era pallida e stava tremando» dice Angel, la sua voce piena di genuina preoccupazione.
Prendo il libro dalle sue mani, le mie sopracciglia sono aggrottate perché sto cercando di capire cosa possa aver  spaventata tanto la mia compagna.

«Di cosa dovrebbe avere paura?» io mormoro parlando più a me stesso che agli altri. Angel scrolla le spalle prima di tornare al piano di sopra.
Emetto un sospiro, rigirando il libro nelle mie mani.

«Beh, scopriamolo» mi dico, dirigendomi verso il mio ufficio.
Mentre mi accomodo sulla sedia metto il libro sulla scrivania. Guardo da vicino la copertina e mi rendo conto che non è normale pelle animale ma una sorta di pelle squamosa.

Potrebbe essere quella di un drago ma penso che le loro squame siano più grandi di queste. Giro la prima pagina e mormoro una parola maledizione.
Leggo le lettere ricciolute con occhi sgranati.

I Dragoni sono una delle più vecchie tra tutte le specie che possono muatre forma, hanno circa 20.000 anni.
Ci sono solo quattro classi principali tra i draghi.
Quelli d'acqua, quelli di fuoco e poi quelli di aria e di terra. Passati diversi secoli, essi si sono evoluti e si sono sviluppati altri sottotipi.
Ogni classe principale ha le proprie abilità, i propri punti di forza e le proprie debolezze.
Il più docile è sempre stato il dragone di Acqua, mentre il più pericoloso è ovviamente quello di fuoco.
I sottotipi dei draghi sono troppi e troppo diversi e quindi non c'è modo di dare a ognuno un nome. Tuttavia, c'è un sottotipo del dragone di fuoco che è apparso per la prima volta circa 5000 anni fa. Si chiama drago Furia, ci sono sempre stati molti dragoni di fuoco che hanno mostrano esattamente le stesse capacità di quest'ultimo e quindi sono stati inseriti nel loro sottotipo che è stato l'unico ad aver ottenuto un nome. I dragoni furia non sono molto comuni, la maggior parte muoiono da piccoli uccisi in combattimenti tra i loro simili di giovane età.
Sono chiamati così per il loro carattere estremamente focoso.
I Dragoni furia si arrabbiano facilmente, e questa rabbia li rende più potenti.
L'umano accoppiato a questo animale spesso trova difficoltà a controllare il proprio drago dopo che si sono trasformati. I dragoni furia si alimentano dell'energia negativa che  ruota loro attorno, e l'aria si surriscalda fino a temperature ardenti vicino ad essi tanto che qualsiasi cosa entri in questo raggio bollente grande circa due metri potrebbe morire sul colpo.
Il manto del drago è generalmente rosso o nero. Hanno corpi enormi, ali massicce, e corna lungo tutto il corpo.
I Dragoni Furia non dovrebbero mai  essere tristi perché ciò li rende rabbiosi, per questo sono estremamente pericolosi e sono stati conosciuti grazie alla loro bravura nell'uccidere in situazioni di rabbia omicida.

La mia gola è stretta in una morsa e la paura mi attanaglia la mente.
Chiudo il libro con rabbia e mi dirigo al piano di sopra.
Busso alla porta di Lyza e entro non appena risponde.

«Sei un drago furia?»
Le chiedo e lei impallidisce. Si sposta a disagio sul bordo del letto.

«Sì» mormora, gettando verso di me un'occhiata nervosa.

«Sapevi tutte quelle cose sulla tua specie?» le chiedo.

«Che cose sulla mia specie?» le sue sopracciglia si aggrottano in confusione.

«In quel libro, riguardo ai Dragoni Furia si dice che siano estremamente pericolosi e aggressivi, e che diventino più potenti se arrabbiati» grido nella sua direzione e lei scuote la testa in fretta.

«Non riguardo alla parte pericolosa o aggressiva, ma sapevo che il loro potere è alimentato dalla rabbia. Mio padre me lo ha detto quando ero molto piccola e non me ne sono ricordata finché non l'ho letto nel libro.»

«Perché non mi hai detto prima che cosa sei veramente?» chiedo con rabbia, passandomi una mano nei capelli per la frustrazione.

«Perché non mi piace ricordare quelle cose. Mio padre mi ha insegnato a combattere e mi ha insegnato a controllare il fuoco.
Durante le sue lezioni mi parlava anche di mia madre e non mi piace ricordare ciò che diceva.»

La sua voce è appena un sussurro.
«Che cosa è successo a tua madre?» chiedo e lei sospira stanca.

«La nascita di un drago di fuoco è pericolosa, dare vita a un Drago Furia lo è ancor di più. Non ci sono molti Dragoni Furia femmina in giro perché di solito muoiono alla nascita.»
Lei si guarda le mani.

«Allora tua madre è morta?» chiedo, ma poi mi rendo conto di quanto fosse suonata insensibile la mia domanda.

«Sì, appena sono nata lei è morta inghiottita dalle sue stesse fiamme. Non c'era neanche un corpo da seppellire. Mio padre mi ha cresciuto, questo è di solito quello che accade, il padre educa e si occupa della prole.»

«Sai qualcosa su di lei?»

«Qualcosa, mio ​​padre mi ha raccontato delle storie. Avrebbe fatto di tutto per proteggerla. Una cosa che mi diceva sempre è che un giorno ha commesso un errore che ha cambiato tutto per sempre. Lui era con mia madre, e stavano scappando da alcuni cacciatori assassini di draghi solo per sport quando sono si sono separati.»
Inizia a raccontarmi.

«Mio padre stava allerta per cercarla quando ha visto improvvisamente due persone che stavano correndo verso di lui con delle spade in mano. È andato nel panico, allora chiamò a sé il suo drago e le bruciò vive entrambe.
Morirono quasi subito, ma solo quando si è avvicinato ai corpi si è accorto che non erano cacciatori, ma soltanto una ragazza e una donna, probabilmente sua madre» dice, e il mio viso si indurisce quando questa storia inizia a suonarmi familiare.

«Le spade erano bastoni di legno, giocattoli, supponeva che stessero giocando, la ragazza aveva una piccola corona in testa e così anche la madre» mi dice tristemente e un piccolo ringhio mi sfugge dalle labbra

«Cosa succede?» chiede lei fissandomi, con paura evidente nei suoi occhi.
La guardo con rabbia che mi cresce nel petto.

«Quella ragazza era mia sorella, e la donna era mia madre.»

Mate to the Dragon [TRADUZIONE]Where stories live. Discover now