28. Lyzaria

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Stringo le ginocchia al petto,  sussultando per il dolore. Mi fa male respirare e muovermi. La mia testa pulsa e la luce accecante mi irrita gli occhi.

Svengo ogni poche ore, solo per risvegliarmi qualche minuto dopo. Non è venuto nessuno a parte una guardia che mi ha portato un paio di abiti puliti, proprio dopo che mi hanno trascinato qui.

Mio zio è ancora più potente di quanto mi ricordassi, anche Mytalonis prova dolore. E quando viene ferito al punto di sentire dolore, non può guarirai da solo.

Chiudo gli occhi, concentrandomi sul momento in cui Daerius mi ha marchiato. Sembra che sia successo anni fa.

Mi manca tanto.
Dico al mio drago.

Visto che ti ha marchiata, ti mancherà molto di più. Tra poche settimane sarà perfino doloroso pensare a lui.
Mytalonis dice.

Io ringhio internamente, il mio volto si piega in una smorfia.

La mia testa scatta all'insù improvvisamente quando una porta sbatte. Il dolore mi attraversa il cranio e appoggio la testa sul muro.

Sento che chi è appena entrato nella prigione è molto potente e per questo mi sposto in un angolo della cella per cercare di proteggermi.

È lo zio.

Che diavolo gli è successo? Perché è improvvisamente così forte?

Ora ci sembra così forte perché in realtà noi siamo entrambi deboli, ma è accaduto qualcos'altro che non mi riesco a spiegare.
Dice il mio drago.

Alzo la testa per vederlo in piedi davanti alla cella. I suoi occhi sono un misto di rabbia e rimorso.

«Lyza, come hai potuto aiutarli a scappare?» lui chiede. La morbidezza nella sua la voce mi sorprende.

«Perché non meritano di stare qui o di essere uccisi» gli dico, con voce rauca e incrinata. Scuote la testa, sospirando.

«Dopo quello che ci hanno fatto è anche meno di ciò che meritano» ringhia.

«È stato il padre di Daerius! Non ha niente a che fare con nessun altro di loro! Per di più ora lui è morto!»

«Cosa ti rende così certa che Daerius non seguirà le sue orme?»

«Io. Lui ora ha me. In più mi ha marchiata in modo che il legame potesse diventare solo più forte nel tempo e fisicamente non sarà in grado di farmi del male» dico.

«Pensi veramente che rischierò tutte le vite dei nostri draghi per uno stupido legame?» grida con rabbia. Il mio viso si acciglia.

«Cosa hai intenzione di fare?» chiedo, deglutendo visibilmente, chiude gli occhi, prende un profondo respiro e poi mi guarda con determinazione.

«Tu mi aiuterai a distruggere i licantropi» dice, e quattro guardie entrano nel carcere. Aprono la mia cella e mi trascinano in piedi.

Il dolore mi attanaglia il corpo quando provo a liberarmi dalla loro stretta, ma i miei calci e pugni sembrano non sortire alcun effetto, non faccio neanche un graffio a nessuno.

«No. No, zio, per favore non farlo» lo supplico quando realizzo. Le lacrime mi scorrono lungo il viso. Stringe la mascella e inizia ad allontanarsi.

«Lo sto facendo per tuo padre Lyza, merita vendetta» dice, guidando le guardie fuori dalla prigione.

«Asptta! Non puoi farlo! Per favore non farlo!» grido, scuotendo il mio corpo da una parte all'altra. Mi trascinano fuori verso i vulcani che formano un confine intorno al nostro territorio.

I miei piedi iniziano a sanguinare perché cerco di fare resistenza e delle contusioni iniziano a formarsi dove mi stanno stringendo le braccia.

Quando raggiungiamo la base di Mors, la mia energia viene meno. Smetto di lottare e crollo sulla sporcizia quando le guardie mi lasciano.

Fitte di dolore agonizzante mi attraversano tutto il corpo e ogni parte di me palpita. Ho a mala pena la forza per alzarmi dalla sporcizia. Sento l'inconfondibile suono di ossa che si spezzano.

Mi alzo e vedo che mio zio si trasforma nel suo drago rosso, identico a quello di mio padre a parte per gli occhi gialli che erano rossi come i miei. Mi sento assolutamente insignificante vicino a lui, un suo piede è della stessa dimensione di tutto il mio corpo.

Lo guardo, il profumo della mia stessa paura che mi inonda i sensi. Lancia fuori un ruggito che mi fa cadere al suolo.

Le guardie mi prendono per i piedi e l'unica cosa di cui mi rendo conto dopo è che sono in aria, stretta tra gli artigli di due enormi zampe. Mi stringo al corpo di mio zio per la non cadere mentre ci dirigiamo verso la bocca del vulcano.

La bile mi sale in gola, quando mi rendo conto di quello che mi farà. Lacrime mi solcano le guance e un singhiozzo mi sfugge dalle labbra.

«Non farlo zio! Sai che non tornerò mai veramente! Non sarò mai più la stessa se mi fai questo!» urlo disperata, la mia voce trema per l'emozione.
Adarath risponde nella lingua dei draghi.

La tua libertà è un piccolo prezzo da pagare per la sicurezza di tutti i draghi viventi e la vendetta per tutti quelli morti.
Io guardo giù nella grande bocca infuocata di Mors.

È una montagna di fuoco.

Cenere calda crea delle nuvole nere.

Riesco a sentire il caldo che sale dalla lava.

«Per favore zio, ti sto supplicando,non farlo!» grido, sentendo la sua presa su di me allentare.

Mi dispiace Lyza.

Il fuoco mi circonda e anche un caldo confortante ma solo per alcuni secondi.

Dopo tutto diventa freddo.

•••

Ehii
Ho deciso che pubblicherò oggi il capitolo delle domande, quindi se me ne volete fare ancora qualcuna andate!!

Mate to the Dragon [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora