Primo bacio

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Di solito quando le persone, sopratutto le ragazze, si sentono sole, abbracciano il cuscino che hanno sotto il capo.
E la Granger sicuramente lo aveva scambiato per un cuscino, se no non si spiegava.
Ebbe conferma non appena appoggiò la testa sul suo petto e lo strinse più forte a sè, sotto il suo sguardo allucinato.
Si, lo aveva scambiato per un cuscino.
Il che non gli dispiaque, ovviamente, ma quando si sarebbe svegliata non avrebbe sicuramente apprezzato quella posizione.

Passò le dita lunghe sui graffi presenti sulle braccia della grifondoro, con un espressione contrita in volto.
Non erano profondi, ma su quella pelle così bianca e delicata, andavano nell'occhio facilmente.
Chissà cosa le era successo per traumatizzarla in quel modo si chiese curioso. E poi dov'era andata a quell'ora?
Sperò solo che non fosse andata da Weasley e lui le avesse fatto qualcosa.
C'era un motivo per cui era stato smistato in serpeverde no?
Una serpe.
E non si sarebbe fatto scappare quell'opportunitá per dimostrarlo, e mettere finalmente fine alla vita di quel miserabile.

Aveva gli occhi incollati per il sonno.
Si era addormentato alle quattro di mattina e alle sette era stato svegliato dalle urla della Granger provenienti dal piano inferiore.
Ma per quanto avesse sonno non riusciva a dormire.
Era impossibile dormire con lei così vicina!
Con quel profumo inebriante di vaniglia che gli solleticava prepotente le narici.
Quei capelli bruni ricci sul suo petto...
No. Semplicemente non poteva.
Quando gli sarebbe capitata di nuovo un opportunità del genere?
Mai.
Per cui doveva approfittarne...

I suoi antenati sicuramente in quel momento si stavano rivoltando nella tomba, ma lui ci aveva provato.
Dannazione.
Ci aveva provato in tutti i modi possibili! Era andato a letto con le migliori ragazze della scuola, con la speranza che quel viso svanisse completamente dalla sua testa sostituendolo con un altro.
Ma peccato che mentre faceva sesso con una ragazza, ne pensava ad un'altra, e a come potesse essere farlo con lei.
L'aveva evitata come meglio poteva, ma sfortunatamente non aveva calcolato i sogni.
Gli era rimasta un'ultima opzione.
Strapparsi il cuore dal petto e abbandonarlo in qualche cassonetto della spazzatura, ma di quest'idea, non ne andava particolarmente entusiasta.

Prima o poi avrebbe dovuto dimenticarla si diceva a se stesso.
Sarebbe svanita come le altre.
Sarebbe dovuto succedere no?
Lui che la evita,odiarla, e tutti vissero felici e contenti.

Perché lui l'aveva odiata.

Con ogni cellula del proprio corpo.

E sopratutto, aveva odiato il fatto di non odiarla per niente.

***

In quel momento si trovava in uno stato di dormiveglia.
Nel senso che sentiva la maggior parte dei suoni come filtrati, e le immagini le arrivavano agli occhi contorte.
Per esempio in quel momento, vedeva una coperta appoggiata fin sopra le sue spalle verde, il che la sorprese non poco.
La sua coperta era bianca, e non...verde.

Poi un odore familiare la colpì in piena faccia come uno schiaffo.
Menta. Tabacco. Muschio bianco.
Spalancò gli occhi all'estremo.
Malfoy?!
Alzò di scatto la testa, chiedendosi disperatamente cosa cavolo ci facesse nel letto di Malfoy e sopratutto con costui incluso!
Ma non ebbe modo di elaborare una risposta valida, che un coniato di vomito la pervase facendole premere la mano sulle labbra.
Forse erano gli effetti collaterali causati da tutte quelle pillole che aveva ingerito...
-Granger, che hai?-
Sentì la voce urgente del serpeverde rimbombarle nelle orecchie come un eco fastidioso.
Estraniò completamente quella voce e si concentrò enormemente sulla respirazione per non vomitare direttamente lì, su quel letto.
Ma Malfoy la chiamava incessantemente scuotendola e facendola distrarre.
Ma che aveva tanto da parlare?
Voleva tanto urlargli di stare zitto e tacere o avrebbe vomitato direttamente sulle sue preziose scarpe, ma non aveva fiato per parlare.

L'altro volto della maschera. Dramione.Where stories live. Discover now