La macchia

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Guardava con avidità, quelle parole nere che macchiavano il foglio bianco. Una lettera stropicciata dalle proprie mani più e più volte, ma che ritornava continuamente a spiegazzare, e a leggerne il contenuto.

Solo come un fratello...solo come un amico, niente di più niente di meno.

I suoi occhi azzurri, fissi su quelle parole che sperava cambiassero. Una stiletta al cuore avrebbe fatto più male di quelle letterine ammucchiate.

Al momento posso darti solo affetto e amicizia...

Di amicizia ne aveva piene le sacche. Aveva passato anni ad essergli solo amico, nutrendo in segreto un amore che si era deciso ad emergere alla fine della guerra. Probabilmente troppo tardi. O forse era sempre stato tardi per lei. Forse solo a lui batteva il cuore al pensiero di lei mentre gli sorrideva. Era amore?
Non sapeva dirlo, ma sperava finisse presto di logorarlo.

-Ehy Ron.-

Alzò gli occhi azzurri, intrisi di amarezza, per guardare il nuovo arrivato.
-Harry.-disse a mo di saluto, buttando la lettera nel baule come se fosse una busta della spazzatura.-Sei venuto a farmi una visita?-
-Più per Ginny, ma..si sono venuto a trovarti.-
-Cose serie eh.-disse riferendosi alla sorella. Ricevette in risposta un debole sorriso.
-Non lo so.-
-Avete litigato di nuovo?-

Harry sospirò affranto, appoggiando il capo sullo stipite della porta, chiudendo le palpebre. La tipica immagine di un uomo in pieno conflitto interiore.
-Già...-
-Almeno lei ti ama.-se ne uscì sprezzante, chiudendo il baule con forza, tanto da far sobbalzare il moro.
Non riusciva a non provare per lui un senso di gelosia, dovuta alla sua bella situazione amorosa. Non riusciva ad essere felice per lui o per Ginny.
Non riusciva ad accettare la delusione nel scoprire di essere solo un amico, niente di più, niente di meno.
Niente di più sicuramente.

-Che ti prende Ron?-

-Che prende a voi, Harry.-e calcò bene sul suo nome, per fargli comprendere quanto disprezzo nutriva per lui in quel momento.-State aiutando uno schifoso mangiamorte, e poi hai il coraggio di chiedermi cosa mi prende?-

Il Potter roteò gli occhi, ripetendo nella testa le paroline magiche.
Sono qui per Ginny, lo sto facendo per lei.
Lo sto facendo solo ed esclusivamente per lei.
-Ne abbiamo già parlato Ron.-
-Draco Malfoy, Harry!-disse stizzito, come se solo quel nome potesse spiegare il tutto.-Ho perso il conto di quante cazzate ha combinato. Ha ucciso Silente, questo non ti tocca neppure un pò?-

Harry si incupì. Gli riserbò un'occhiata di fuoco prima di parlare.
-Malfoy non ha ucciso Silente...-
-Ma ha fatto in modo che accadesse.-lo interruppe il rosso, annuendo convinto delle proprie parole.
Il moro scosse la testa afflitto.
-Pensala come vuoi, io e Hermione continueremo a fare ciò che abbiamo iniziato.-
-A farvi prendere per il culo, intendi.-

Harry uscì dalla stanza, per fermare l'istinto di mettergli le mani attorno al collo e strangolarlo.
Ma sopratutto, non voleva litigare con lui. Perché si era capito, Ronald aveva un chiodo fisso in mente che difficilmente si sarebbe tolto.
Draco Malfoy non era un assassino, come lui stesso non era un bugiardo pazzoide.
E poi probabilmente Hermione non gli avrebbe mai permesso di abbandonare la missione Malfoy. Piuttosto lo avrebbe ucciso di paroloni sulla solidarietà e la lealtà. Anche se "missione" non era un termine adeguato.

-Di che stavate parlando?-

Harry alzò lo sguardo, puntando gli occhi verdi sulla figura in fondo alle scale.
Si limitò a fare spallucce, mentre continuava a scendere lentamente i gradini.
-Tuo fratello è cocciuto come un mulo.-

Ginny Weasley sorrise e annuì, come per confermare le sue parole.
-Ron non è arrabbiato con te, ma con Herm.-
-E perché?-
-Stamattina ha ricevuto una lettera. E da quel momento è più intrattabile del solito.-spiegò, arretrando di un passo per farlo passare.-Probabilmente gli avrà detto che non lo vuole, e non potrei essere più d'accordo.-

L'altro volto della maschera. Dramione.Where stories live. Discover now