anima fragile e pura

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Un sorriso che mise definitivamente a terra il cervello.
Questa volta fu lei ad attirarlo verso di sè, coinvolgendolo in un bacio appassionato. E lui accettò di buon grado, ovviamente.
Un rumore alla porta la fece scattare e approfittando della distrazione di Malfoy, troppo intento a divorarle le labbra, sgusciò fuori dalle sue braccia.
Draco quando capi che davanti a sé si trovava il nulla, aggrottò le sopracciglia. Si girò indietro e la vide cercare di sistemarsi i capelli e i vestiti alla ben meglio.
Che se ne fosse pentita?

La porta si aprì di scatto e spuntò la testa di un Harry Potter trafelato e con il fiatone.
-Herm, ho dimenticato...-
-Quante volte ti ho chiesto se avevi preso tutto?-lo interruppe lei mentre un rosso pomodoro si espandeva su tutta la faccia. Orecchie comprese.
-Ho preso tutto, ma ho dimenticato di dirti che sono arrivate due lettere per te.-disse guardandola come un cane bastonato, sicuramente aveva previsto la sfuriata della ragazza.
Invece Draco Malfoy lo guardava come se volesse bastonarlo.
Stupido sfregiato!
-Chi sono i mittenti?-
Gli avrebbe spezzato le ossa una ad una per quella maledetta interruzione!
-La preside.-
-E l'altro?-
Adocchiò la bacchetta e prese in considerazione l'idea di affatturarlo o cruciarlo. Non ci avrebbe messo niente, ma poi la Granger avrebbe avuto un altro motivo per iniziare un litigio...quindi ritirò la mano.
-Ron...-
-Ancora?-
-Potter!-sibilò calmo e rilassato ma con la ferocia di una bestia.-Ancora non sei scomparso dalla mia vista?-
-Non stavo parlando con te Malfoy ma con la mia migliore amica.-
Se sapessi cosa stava per accadere con la tua cosiddetta migliore amica. Non lo immagini neppure. Stava finalmente per accadere certo, e perché lei lo voleva.
Se solo non li avesse disturbati con la sua orrenda presenza!
Sfregiato del cavolo!
-E dove sono queste lettere?-
-Nella mia camera.-mormorò il bambino sopravvissuto indicando
il piano superiore.
-Ora che te lo detto, me ne vado.-
-Ok sta attento...-
-Potter, sei sicuro di aver preso tutto o vedremo sbucare per l'ennesima volta la tua testolina da quella porta?-
-Oggi siamo di cattivo umore eh Malfoy.-disse il grifondoro.-Intendo più del normale...-
-Chissà chi è l'artefice di questo mal umore.-
Harry Potter si girò verso la grifondoro con un sorrisino sulle labbra.
-Non ero nemmeno uscito dalla porta e già ti stavi dando da fare eh?-
Hermione spalancò gli occhi e tossì forte, soffocando con la propria saliva.
Il grifondoro si avvicinò e cominciò a batterle una mano dietro la schiena.
-Hey Herm, stai bene?-
-Cosa...cosa hai detto prima?-
-Che già ti stavi dando da fare a schiantarlo...-rispose lui candidamente.-Sei sicura di star bene?-
-Oh si si, una meraviglia...-
Draco mascherò la risata con un colpo di tosse.
-Ti mando una lettera quando arrivo. Ci vediamo Herm.-l'abbracciò stritolandola e le sussurrò all'orecchio un frase che la fece prendere fuoco come non mai.
-Fallo a pezzi Herm.-
Detto questo, si chiuse la porta alle spalle.
Ecco. Ora immaginava anche le cose.
Ci mancava soltanto che vedesse la gente morta...
Si incamminò verso le scale pensando a cosa mai volesse dirle la preside.
E sopratutto, cosa volesse mai dirle Ron.
-Granger?!-
Sì bloccò sulla rampa di scale e girò la testa di lato.
Merlino...aveva completamente dimenticato il furetto.
Quel furetto che la osservava con uno sguardo pieno di aspettative e con le braccia aperte, come se volesse invitarla a continuare quello che avevano iniziato un momento prima.
Ma ormai il momento magico era sfumato come aria, come la sua sicurezza.
-Malfoy la preside ci ha mandato una lettera. Andiamo a leggerla?-

Il serpeverde sospirò e abbassò le braccia.
Il significato di quella frase?
Non verrò a letto con te. Semplice.
Si ritrovò ad annuire e a seguirla.
Dopotutto, il fatto che lei gli avesse risposto di si, e che si fosse in un certo modo fidata di lui, gli bastava.

***
-Puoi ripetere cosa ha detto la megera?-
Hermione si portò le mani nei capelli esaurita.
-Malfoy, è la terza volta che te lo spiego. A chi stai pensando?-
Sapessi a cosa sto pensando, si disse il serpeverde con un ghigno sulle labbra.
-Puoi ripetere?-ribadì incrociando le braccia al petto.
-Va bene. Ma questa volta ascoltami e non ti distrarre.-
Se non la smetti di essere provocante Granger anche sbattendo le ciglia, non potrò mai prestare attenzione pensò.
Si limitò ad annuire.
-Allora...-cominciò come se stesse parlando ad un bambino di tre anni.
-La professoressa mi ha avvisato che tra una settimana manderà una lettera al ministero per avvisarli che tu ti sei ripreso.-
-Cosa?-urlò il biondo sbarrando gli occhi.-Di già?-
-Credevi forse che questo momento non sarebbe mai giunto? Il ministero sta insistendo come non mai per averti e sbatterti in una cella fino al momento del processo.-
-Bastardi!-
-Malfoy è tutto sotto controllo...-
-Non è niente sotto controllo mezzosangue.-
Hermione credette di aver intravisto una nota di timore nella sua voce, e i propri tratti del viso si addolcirono.
Dopotutto era solo un ragazzo come lei. Un ragazzo bastardo, egoista, pervertito ed altri dispregiativi, ma come lei. Non voleva credere che Malfoy non avesse un cuore. Certo. Uno ce l'aveva e pompava sangue per mantenerlo in vita, ma uno spiraglio di luce nella sua anima doveva per forza esserci.
-Farò tutto il possibile per far filare tutto liscio.-
Lo avrebbe fatto di certo.
Una settimana prima lo stava aiutando esclusivamente per non mettersi in cattiva luce con la preside.
Ma ora le cose erano cambiate. Lei forse era cambiata.
Ora poteva vedere le cose da un'altra prospettiva.
La prospettiva che vedeva lui innocente.
-Farai? Non eravate in tre?-
-Sì, siamo in tre.-confermò Hermione ricordando il litigio che si era svolto quella mattina.
-E non ti sembra un po ingiusto aiutare un mangiamorte?-
Ora per esempio le stava rinfacciando in modo risentito, come l'aveva chiamato a tavola.
-Malfoy, ho sbagliato stamani a chiamarti in quel modo, ok? Ero presa dalla furia per quello che mi avevi detto e non ho riflettuto. Mi dispiace.-
Mi dispiace.
Mi dispiace.
Mi dispiace.
-Granger, puoi ripeterlo?-
-No.-fu la risposta laconica di lei.-Tu invece non hai nulla da dire?-
Il serpeverde fece spallucce.
-Non che io sappia.-
-Proprio nulla nulla?-domandò ancora mentre sul suo viso incominciavano a comparire chiari segni di un imminente sfuriata.
-Nulla.-disse il bastardo facendo finta di guardarsi le unghie. La mano di lei tremò, chiedendo disperatamente di infrangersi su quel bel visino da purosangue.
-Malfoy?-
-Granger?-
-Scava in quel tuo cervellino vuoto lurido!-urlò con una potenza immensa.
Draco arricciò la fronte.
-Sì ma sta calma.-
-Non dirmi di calmarmi furetto!-
Disse puntandogli l'indice contro.-Io mi sono scusata. Ora fallo anche tu.-scandì lentamente, quasi sul punto di sbranarlo vivo.
-Mezzosangue, ho detto soltanto la verità! Tua madre è una babbana e non sa che esisti. Cosa ho mai detto di male!?-
Iniziò anche lui ad alterarsi.
L'angolo dell'occhio di Hermione tremò visibilmente.
-Allora anche io non avrei dovuto scusarmi, perché ho detto soltanto la verità. Sei un mangiamorte!-gli sputò in faccia velenosa e dopo avergli scoccato un'occhiataccia delusa, si avviò verso la porta a passo di carica.
Draco aprì e chiuse la bocca. L'aveva spento e questo lo fece irritare in modo stratosferico.
Doveva essere lui ad avere l'ultima parola!
-Mezzosangue!-
Lei continuò a camminare, incurante dei schiamazzi che sentiva dietro di sè.
-Granger! Vieni subito qui! Non abbiamo finito di discutere!-urlò sbattendo un piede a terra come un bambino capriccioso.
-Io ho finito.-disse Hermione uscendo dalla stanza vittoriosa.
Vittoriosa.
Perché aveva vinto...
Un ringhio di frustazione si propagò per tutta la stanza, mentre il proprietario scagliava ogni fottuta cosa che gli capitasse davanti agli occhi, sulla porta dove era appena uscita la grifondoro.

L'altro volto della maschera. Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora