una piacevole melodia

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Strizzò fortemente gli occhi per non lasciarsi andare ad un pianto liberatorio ma una lacrima le sfuggì solcandole la guancia, fino a morirle sulle labbra.
-Hermione ma perché fai così?-sussurrò a se stessa. Le parole di Malfoy le avevano fatto così tanto male da farla inspiegabilmente  lacrimare?
Che Merlino le desse la forza!

Era stata così brava ad esporre indifferenza e compostezza che si meravigliò da sola. Aveva raggiunto livelli di recitazione inimmaginabili.

Strinse il lenzuolo tra le mani e chiuse gli occhi. Doveva dormire e sconnettere il cervello escludendo tutti i pensieri, ma non era affatto un'impresa facile.

I suoi occhi si aprirono di scatto quando sentì un tuono abbastanza potente da farla drizzare a sedere.
Perfetto.
Ed ora il quadro della sfiga era completo. Un temporale. Non poteva desiderare cosa peggiore.

Si alzò e si diresse verso la finestra scostando piano la tenda.
E si rese conto che forse anche il cielo quel giorno era contro di lei se no non si spiegava questo accanimento della sfiga alla sua persona.

Si accovacciò sulla coperta, circondata da un silenzio quasi spettrale rotto ogni tanto dai tuoni che squarciavano il cielo.
Finché non sentì i passi di qualcuno che saliva le scale.
Sicuramente era lui che faceva ritorno nella sua tana.
Che bastardo...
Credeva forse che sarebbe caduta ai suoi piedi per così poco? Ma che illuso del cavolo!
Per fortuna aveva ascoltato quella conversazione prima che il piano di Malfoy funzionasse per davvero e lì, si sarebbe uccisa da sola.

Sentì i passi fermarsi davanti alla sua porta, facendole salire il cuore in gola. Una lettera fatta passare dalla fessura, catturò la sua attenzione.
Non si alzò dal letto finché non sentì il biondastro camminare verso la sua stanza, cioè cinque lunghi minuti dopo, e si costrinse a darci un'occhiata.

I suoi occhi si illuminarono di felicità quando lesse il nome di Harry sulla lettera.
Harry.
Il suo Harry le aveva finalmente scritto facendola crepare quasi di preoccupazione!
Era così felice che aveva formulato il pensierino di uscire dalla stanza e cospargere Malfoy di abbracci infantili per averlgliela data ma arretrò in tempo prima di fare qualche sciocchezza.
-Autocontrollo Hermione...-disse aprendo la busta.
Eh si, era proprio lui!
Forse Malfoy sapeva che ne sarebbe rimasta felice?
Scioccamente ci sperò. 

Si coprì con la coperta per trovare un briciolo di calore, ma ogni minima tuono o fulmine, le faceva gelare il sangue.
-Dove sei Harry...- sussurrò affranta invocando il nome del suo migliore amico.
Un pensiero ce l'aveva su cosa stesse facendo Harry e si trattenne dal ridere al solo pensiero. Sperò solo che stessero usando precauzioni...

All'ennesimo tuono si alzò sbuffando, portando con sé il plaid.
Avrebbe fatto un giro per cercare di prendere sonno e non pensare alla pioggia che si stava scatenando furente sulle terre della Norvegia.
Uscì come un ladro, a piedi nudi e si guardò intorno.
La villa a quell'ora era immersa quasi totalmente nell'oscurità fatta eccezione di un paio di lampade sparse qua e là. Camminò non facendo caso a dove stesse andando e senza rendersene conto si ritrovò nell'ala nord dove vide in lontananza la figura di Blaise intento ad entrare in bagno.
Lo spazzolino tra le labbra la fece sorridere. Stentava a credere che quel ragazzo fosse serpeverde. Era troppo gentile e cordiale per appartenere a quella casata ma può darsi che tutti i serpeverde fossero un po come lui, solo che lo dimostravano in altro modo.
E le venne in mente un biondo in particolare. Il suo viso si scurì all'improvviso e nel frattempo Zabini la vide, ma non parlò, limitandosi a guardarla disorientato.
Non gli sfuggì il suo malumore.

-Hey Granger.-la chiamò non resistendo alla tentazione di scoprire qualcosa già sapendo però in partenza che non lo avrebbe informato di nulla.
Hermione lo guardò.
-Zabini.-disse a mo di saluto.-Che ci fai qui?-
-Bhe sai, in un certo senso ci vivo. Comunque grazie per avermi offerto la stanza per dormire.-disse cercando di levare il dentifricio dalla guancia.-È stato un gesto gentile.-
-No, è stato un gesto disperato.-replicò Hermione ironica.
Le labbra del serpeverde si arcuarono all'insù.
-Dolce fanciulla, quale buonvento la porta qui?-domandò prendendo una posizione aristocratica.-In questo posto sperduto e desolato?-
Hermione era tentata di sorridere ma decise di attenersi anch'essa alla parte.
-Oh gentiluomo che non siete altro. Il sonno oggi ha deciso di tenersi alla larga da me e ho deciso di partire all'avventura. E voi, cosa ci fate in questo posto sperduto?-
-Il fato mi ha condotto qui ed ora esso mi dice di andare ad incipriarmi il naso.-
-Te l'ha detto Malfoy di venire qui vero?-
-Sì ma ci sono venuto per volontà mia.-
Hermione annuì.
-Bene, ti lascio ad incipriarti il naso.- disse sarcastica facendo per andarsene ma le parole di lui la fecero bloccare.
-Draco è un tipino difficile devo ammetterlo, ma è mio amico da tempo immemorabile. Quella sua bocca da serpe la sfrutta maggiormente per ferire, umiliare e sopratutto sparare menzogne come se non ci fosse un domani.-disse il serpeverde scuotendo la testa.-Sei un'esperta di libri no? Dovresti sapere che non si giudica dalla copertina ma da ciò che si trova all'interno.-

L'altro volto della maschera. Dramione.Where stories live. Discover now