guerra tra cuore e cervello

5.3K 340 138
                                    

La grifondoro si staccò dal corpo del suo migliore amico e gli sorrise.
-Vai e buon viaggio.-
Harry Potter annuì e scoccando un'occhiata di avvertimento al serpeverde, si chiuse la porta alle spalle.
Bene.
Sentiva che quella settimana da sola con il furetto, sarebbe stata la più lunga della sua vita.
Era ancora rivolta verso la porta per cui non poteva sapere cosa stesse facendo il serpeverde. Ma qualche idea ce l'aveva.
La stava fissando.
Fissando in un modo così sfacciato che la fece tremare di rabbia.
Si diresse verso lo scaffale più vicino e ne prelevò un libro di favole senza gettare ne un'occhiata e ne niente al serpeverde sul divano.
Si sedette di fronte al fuoco con il tomo sulle gambe, come se volesse buttargli in faccia l'indifferenza che stava mostrando nei suoi confronti.
E ci riuscì visto che costui assottigliò gli occhi irritato per quel comportamento così da...Granger.
Ok. Così stavano le cose?
Ottimo. L'avrebbe fatta arrabbiare così tanto che alla fine gli avrebbe rivolto la parola.
Ottimo piano no?
Se non fosse che in quella piccola mezzosangue la testardaggine regnava sovrana...
L'angolo della sua bocca si arcuò all'insù.
Lo aveva sempre saputo che la Granger aveva un carateraccio, ma può darsi che era proprio per quello che lui...
Prelevò dai pantaloni una sigaretta e se l'accese stretta fra l'indice e il pollice.
Hermione storse il naso.
Non le era mai piaciuta la puzza delle sigarette. Quell'odore acre che in quel momento era sparso per tutta la stanza per colpa di quel furetto.
Tossì leggermente mentre cercava di prestare attenzione alla lettura, ma senza risultato visto che non riusciva a concentrarsi.
Dannato Malfoy!
-Ti infastidisce?-
Hermione rispose con un semplice e candido si, senza nemmeno girarsi nella sua direzione.
Indifferenza Hermione. Indifferenza.
-Capisco.-rispose il serpeverde senza però spegnere la sigaretta.
Hermione strinse con forza la pagina del libro quasi stracciandolo.
Bella tecnica, doveva ammetterlo.
Farla infuriare cosicché lei gli rivolgesse la parola.
Povero illuso...

Passarono cinque minuti e Hermione stava complottando la sua morte.
Una morte lenta e dolorosa, o un istantaneo Avada Kedavra semplice e indolore?
Sentì un lieve fastidio alla fronte e capì immediatamente cosa stesse succedendo.
Si alzò di scatto e gli puntò un dito contro per dare più potenza alle proprie parole.
-Come ti permetti?!-urlò lei barricando la mente da quell'intrusione non voluta.
Era un legilimens!
I suoi occhi si caricarono di rabbia e le venne persino un tic al labbro per il nervoso. Lui a quella visione, ghignò vittorioso.
-Di cosa stai parlando?-chiese candidamente con in viso un espressione così innocente, che lei fu trapassata da dubbi.
E se si fosse sbagliata?
-Tu hai...-
-Io cosa?-
Hermione sbuffò rumorosamente.
-Non fare il finto tonto!-
-Non so veramente di cosa tu stia parlando, Granger.-
-Malfoy.-sibilò a denti stretti.-Se mi farai arrabbiare non ci sarà nessun Harry a trattenermi.-
-Come dovrei farti arrabbiare?-ribbattè lui calmo e rilassato godendosi il collasso della ragazza.
-Malfoy! Sei entrato nella mia mente!-
-Oh quello.-rispose il serpeverde come se stesse parlando del meteo.-Non è la prima volta, di cosa ti scandalizzi.-
Hermione spalancò gli occhi mentre le si formava una ruga d'espressione sulla fronte.
-Cosa stai dicendo.-scandì lentamente mentre si avvicinava come una serpe strisciante.
-Granger, sei troppo nervosa.-se ne uscì all'improvviso allargando le braccia.-E so cosa calmerebbe i tuoi bollenti spiriti...-un ghigno molesto ad arcuare le labbra.
-Cosa?-
Il ghigno si accentuò maggiormente.
-Da persona solidale quale sono, mi offro volontario per aiutarti..-
-E come?-domandò Hermione innocentemente.
-Mi offro di portarti a letto e...-
-A letto ci so andare anche con le mie gambe grazie.-lo interruppe incrociando le braccia al petto.
Draco scosse la testa palesemente divertito.
-Andare a letto insieme intendo.-
-E per quale motivo? Posso benissimo dormire solitaria.-
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Santo Salazar Granger! Scopare!-

Un libro gli fu sbattuto sulla fronte preciso e diretto.
-Vedi di calmare i tuoi bollenti spiriti Malfoy, o sarò costretta a calmarli io!-
-Beh, è quello che sto aspettando. Che tu li calmi.-
-Sei un pervertito!-
Stava per azzeccargli una mano sulla guancia, quando lui con un scatto fulminio che la scosse, la prese per i polsi facendole perdere l'equilibrio.
Cadde sul divano morbido bloccata dal corpo di Draco Malfoy che non accennava a smuoversi.
-Malfoy che...-
-Dovresti smetterla di blaterale in continuazione.-mormorò appoggiando ambedue le mani ai lati del capo della ragazza.-Sul serio.-
-E se non volessi?-
-La bocca te la chiudo con la forza.-
Hermione gli appoggiò le dita sul petto per spostarlo.
-Malfoy, che stai facendo, sono ancora arrabbiata con te!-
Lui rise.-Non ti arrendi mai eh.-
-Mai.-confermò lei dimenandosi e sfuggendo al suo sguardo.-Ora se non ti dispiace, vorrei alzarmi.-
-E se io non volessi?-mormorò ripetendo le parole dette da lei prima.
Hermione lo guardò intensamente negli occhi. Così intensamente che il serpeverde si illuse che lo avesse perdonato.
Perdonato poi...
Che aveva mai fatto di male? Aveva solo detto la verità!
La madre era babbana, e non ricordava di avere una figlia.
Semmai era lui a dover essere in collera con lei per come l'aveva chiamato.

L'altro volto della maschera. Dramione.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant