Capitolo 6

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«Perché diavolo mi sono fatto convincere, ancora proprio non lo so» disse Alec, salendo i gradini che portavano all'appartamento di Daisy.

«Perché forse sotto quella scorza dura un cuore c'è.» Lo Shadowhunter si era fatto guidare dalla ragazza fino all'interno 3 del palazzo. «Ops...»

«Che c'è, non ricordi qual è casa tua?»

«Non abbiamo preso le chiavi dalla mia pochette!»

Alec scrollò le spalle. «Mai stato un problema.» Prese lo stilo dalla tasca e disegnò una runa sulla porta. La serratura scattò e Alec fu libero di entrare.

«Figo! La voglio anch'io quella bacchetta magica!»

«Non è una bacchet...» Alec si interruppe quando un setter irlandese dal lucido pelo fulvo gli corse incontro scodinzolando e abbaiando.

«Non ci provare! È innocua!» esclamò Daisy quando vide il ragazzo avvicinare la mano all'elsa della spada.

Red si sollevò sulle zampe posteriori e si poggiò con le anteriori sul nuovo arrivato.

«Dovresti accarezzarla, tu che puoi» disse Daisy con sguardo triste.

Alec passò una mano sulla testa del cane, ricevendo delle umide leccate. «Certo che non hai molta fantasia per chiamare Red un cane dal pelo rosso.»

«Non ho mai detto di averne. Sai, io immaginavo che i fantasmi fossero solo dei lenzuoli ambulanti in castelli diroccati e pieni di spifferi!»

«Devi lavorare molto sulla creatività.» Alec sembrava aver preso gusto nel coccolare Red, che continuava a scodinzolare come una forsennata. «Non è un bravo cane da guardia.»

«Per tua fortuna!»

Red cominciò ad annusare l'aria e a guardarsi intorno. Scese sulle quattro zampe e fissò in modo vacuo il punto in cui si trovava Daisy.

«Mi vede?»

«No, ma credo percepisca la tua presenza» ipotizzò Alec.

La ragazza si chinò per essere col viso all'altezza del muso del cane. Avvicinò una mano e cercò di sfiorare il pelo dell'animale, senza però sentire nulla sotto le dita e passando attraverso Red come se non ci fosse. Le salirono le lacrime agli occhi e si voltò per non farsi vedere da Alec.

«Potresti prendere il guinzaglio, per favore?»

Alec prese pettorina e guinzaglio e si inginocchiò a terra per legare il cane. «Magnus ha dei gatti» le disse.

«Red non farebbe del male ha una mosca. E poi dove dovremmo portarla? Dubito che nel tuo sacrosanto Istituto possa entrare un cane mondano.»

«Più che altro, non saprei come spiegarne la presenza.» Alec era molto scettico, ma finì di legare Red per portarla fuori di casa. Il cane era più che felice di fare due passi pur essendo con un completo estraneo.

«Non hai idea di quanto ti stia invidiando...» borbottò Daisy.

«Non lo penserai più quando Magnus non accetterà il tuo cane in casa e dovrò vedermela con mia madre per tenerla all'Istituto.»

La ragazza lo guardò sorpresa. «Davvero lo faresti?»

«No. Non credo. Non lo so.»

«Hai le idee chiare» ironizzò lei.

Alec le indirizzò un'occhiataccia e aprì la bocca per ribattere, ma prima che potesse farlo una voce familiare a Daisy lo richiamò.

Entrambi si voltarono e videro un ragazzo correre sul marciapiede per poterli raggiungere, lo sguardo confuso e arrabbiato allo stesso tempo.

SHADOWHUNTERS - CONNECTIONWhere stories live. Discover now