Capitolo 19

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Magnus allontanò le mani e si trovò in lacrime. Daisy di fronte a lui era sconvolta e aveva il viso rigato dal pianto. Avevano provato delle emozioni forti, intense, di un intero anno di vita di Jane.

«Ragazzi, avete una cera orribile. State piangendo in silenzio da ore» disse Theo, preoccupato che i loro cervelli si fossero ridotti a poltiglia. Smuovere ricordi che erano stati archiviati nel dimenticatoio poteva creare un gran polverone e incasinare la mente.

Nessuno dei due gli prestò ascolto.

«Dov'è finito mio padre? Perché non c'è nei miei ricordi?» chiese Daisy, asciugandosi le guance con la manica della maglia.

Magnus si appoggiò alla spalliera della sedia. Era provato del colpo emotivo che aveva ricevuto. Ed era evidente che lo fosse anche Daisy.

«I tuoi ricordi sono in realtà quelli di Jane. Una madre trasmette molto al bambino che cresce in lei. Non nego di aver faticato a trovarli proprio perché vecchi e tramandati da sussurri. Quello che abbiamo visto è quello che lei ti ha raccontato mentre accarezzava la sua pancia. Ecco perché tutto si ferma quando lei... Insomma, quando tu nasci.»

Theo non tentò neanche di chiedere spiegazioni, in quel momento era ben consapevole che non ne avrebbe ricevute. Si limitò ad ascoltare.

«Ma se non c'è traccia di Jasper nei miei ricordi, significa che non c'è mai stato, che non ha mantenuto la promessa!»

«Non trarre conclusioni affrettate.»

«Se non ho memoria né di lui né dei miei nonni che parlano di lui, vuol dire che non c'è!» disse con rabbia. «E dato che rimarchi sempre il fatto di essere il Sommo Stregone di Brooklyn che può tutto, dubito che tu non l'avresti trovato se ci fosse stato.»

Magnus sospirò. «Prima di condannare una persona, dovresti vagliare tutte le possibilità» le fece notare.

«E quali?»

«Escludendo, come hai ben detto, la possibilità che mi sia sfuggito qualcosa mentre vagavo nella tua testoliana... A proposito» guardò Theo «voi due avete bisogno di un po' di intimità! Sapessi che pensieri ho trov...»

«MAGNUS!» lo riprese Daisy, battendo le mani davanti al suo viso. «Un po' di privacy, per favore!»

Lo stregone sogghignò, la ragazza arrossì fino alla punta delle orecchie e Theo cercò di fare l'indifferente senza riuscirci troppo.

«Tranquilli, farò subito l'incantesimo alla città, così voi sarete liberi di fare quello che vi pare a casa vostra!»

«La vuoi piantare!»

Magnus strinse le spalle. «Va bene. Che stavo dicendo?»

«Guarda caso, che tu non sbagli mai» borbottò Daisy.

«Ah, giusto. Allora, se io non mi sbaglio e se uno Shadowhunter mantiene sempre le promesse, qui c'è sotto qualcos'altro. Jasper aveva fatto una promessa alla donna che più amava in questo mondo. Non se la sarebbe mai rimangiata. Ci scommetto quello che vuoi!»

«Secondo te cos'è successo?» chiese speranzosa. Aveva vissuto la storia d'amore dei suoi genitori in prima persona, sapeva quanto Jasper tenesse a Jane. Ma se dopo la sua morte fosse tornato quello di prima? Se non ne avesse voluto sapere niente di farle da padre? Possibile che sua nonna non le avesse mai accennato nulla?

Magnus si alzò e si preparò un drink. Ci voleva dopo tutto quello che aveva visto e provato. «Secondo me sono stati cancellati dei ricordi.»

«Credevo che il Sommo Stregone potesse trovare tutto» lo pizzicò.

SHADOWHUNTERS - CONNECTIONWhere stories live. Discover now