Capitolo 9

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«Pensavo» disse Daisy una volta tornati all'Istituto.

«Meglio di no» la interruppe Alec.

«Prego?!»

«Non pensare.» Il ragazzo si piazzò davanti a un PC e si passò una mano tra i capelli.

«Ti sei spettinato...» gli disse. Alec la guardò inespressivo. «Dicevo, pensavo che forse potrei...»

«Dovresti tornare da Magnus e vedere se ha novità.»

Daisy incrociò le braccia al petto e tamburellò le dita sul bicipite. «Se ne avesse, ti avrebbe scritto. Io pensavo di andare da Sally.»

Alec sospirò. «E adesso chi sarebbe Sally?»

«La fidanzata di Jack Skeletron!» lo prese in giro, ma lo sguardo indifferente del ragazzo rendeva inutili i suoi tentativi di schernirlo. «Sai, voi Shadowhunters vivete davvero in un altro mondo! Comunque, Sally è una mia amica e collega di lavoro. Potrebbe essere in pericolo o potrebbe avere informazioni su Edgar.»

«E come pensi di chiedergliele?»

Daisy aprì la bocca, la chiuse e poi la riaprì. «A questo ancora non ho pensato.» Rimasero in silenzio a fissarsi per un po' e quando la ragazza sollevò le sopracciglia, Alec capì che un'idea orribile aveva appena sbattuto contro il suo cervello.

«Scordatelo» disse categorico voltandosi verso lo schermo del computer.

«Non sai neanche cosa stavo per...»

«Vuoi che venga con te a parlare con la tua amica» la anticipò.

«Ah. Ehm... Sì.»

«Appunto. Scordatelo.»

Daisy sbuffò. «Oh, ma andiamo! Non hai altro da fare!»

«Sbagliato. Sto dando la caccia a un demone superiore.»

«E io ti sto dando un indizio prezioso! Sally potrebbe sapere qualcosa. Tu sei un bel ragazzo, lei penderà dalle tue labbra e risponderà a tutte le tue domande. Non ci vorrà molto.»

Alec schioccò la lingua e non aggiunse nulla: né parole, né espressioni.

Daisy assottigliò lo sguardo. «Non so come tu faccia a rimanere così indifferente quando qualcuno ti fa un complimento. Lo fai anche con Magnus!»

«Non è vero!» si piccò.

La ragazza sorrise vittoriosa. «Forza, sarà veloce e indolore. E poi Sally adora i ragazzi tatuati!» Si allontanò in direzione dell'ascensore.

«Non sono tatuaggi.»

«Per lei lo saranno.» Fece un gesto sbrigativo con la mano.

Alec scosse la testa e alla fine si arrese, seguendola lungo il corridoio con un mezzo sorriso sulle labbra.

*

Daisy non ci aveva pensato fino a quel momento, era talmente sconvolta dalla sua nuova "vita" che quasi aveva dimenticato quella di sempre: la sveglia, la doccia, la colazione con Theo, l'atelier, le passeggiate con Red e ogni tanto il teatro. Ora di rado aveva sonno, essendo un fantasma non si era posta il problema della doccia e Theo l'aveva data per dispersa e si stava prendendo cura di Red. La sua mente non aveva minimamente pensato al lavoro e, mentre si dirigeva verso il negozio insieme ad Alec, diventava sempre più curiosa di scoprire cosa dicessero di lei le sue colleghe. Non si era mai assentata da quando era stata assunta, non si era mai ammalata e non aveva mai ritardato, perciò era una strana novità per tutti.

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