Capitolo 27

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Magnus sentiva la forza fluire via insieme al suo incantesimo. Guardò i quattro Cacciatori con tristezza e impotenza.

«Posso creare un portale» disse.

Izzy e Clary lo fissarono, gli sguardi impauriti.

«Se lo facessi, non riusciresti a mantenere gli altri due incantesimi!» disse la prima.

«E non avrei il tempo di seguirci attraverso il portale» aggiunse la rossa.

I suoi occhi di gatto si abbassarono su Alec e le due ragazze capirono all'istante che il suo era un sacrificio.

«No! Non puoi!» si alterò Isabelle.

«Moriremo tutti, se non lo faccio.»

«Alec non lo sopporterebbe! E neanche noi!» esclamò Clary.

Il demone, che nel frattempo aveva ripreso le sembianze umane di Edgar e si era seduto comodamente con le gambe accavallate, sogghignò malvagiamente. «Poveri piccoli Cacciatori!»

«Stai zitto!» gli gridò Izzy.

Alec mugugnò e aprì gli occhi, la sorella gli accarezzò la testa. «Va tutto bene, ce la caveremo» gli disse.

Magnus distolse lo sguardo dagli Shadowhunters e fece la sua scelta: mantenne l'incantesimo per trattenere il demone, ma abbassò gli scudi di difesa sui Cacciatori per poter aprire un portale.

«Magnus, no!» protestò Clary.

«Muovetevi!» li incitò.

Izzy scosse un po' il fratello per destarlo e farlo alzare col suo aiuto, si portò un suo braccio intorno alle spalle e lo sorresse in attesa che Clary facesse altrettanto con Jace.

Alec riuscì a capire cosa stesse accadendo e cercò lo sguardo felino dello stregone. «Magnus!»

Lui gli sorrise tristemente.

«No!» gridò Alec, prima che Izzy lo spingesse attraverso il portale, seguiti a ruota da Clary e Jace. Non appena tutti e quattro scomparvero dalla stanza, lo stregone chiuse il cerchio magico e concentrò le forze rimaste sul demone.

«Patetico» sbuffò quello. «Credi di riuscire a tenermi testa? Credi che dopo che avrò finito con te, non li troverò?»

Magnus strinse i denti e prima che potesse ribattere, la porta dell'appartamento si spalancò con fragore.

Era arrivata la cavalleria pesante!

*

«No!» gridò ancora Alec. «Dobbiamo tornare là! Dobbiamo tornare là!»

Isabelle e Clary avevano portato i due ragazzi da casa di Daisy direttamente nell'infermeria dell'Istituto.

Jace crollò su un letto senza dire nulla, mentre il suo parabatai sembrava essersi ripreso alla grande.

Isabelle cercò in tutti i modi di farlo sedere sul materasso, ma il fratello continuava a opporsi.

«Per l'Angelo, Alec! Non potevamo fare niente! Saremmo morti tutti quanti!»

Daisy entrò in quel momento, il fiato corto per la corsa. Alec si tranquillizzò un po' non appena la scorse, tanto che Izzy poté lasciare la presa sulle sue spalle per farlo stare seduto.

«Mio Dio!» esclamò la ragazza vedendo le loro condizioni. «Avevo capito che non stesse andando bene, ma non immaginavo che...» si interruppe accorgendosi dell'assenza dello stregone. «Dov'è Magnus?» Quasi esitò a chiederlo.

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