Capitolo 18

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~ Londra, Capodanno 1991 ~

Era stata una giornata fantastica. Avevano ucciso un demone superiore, avevano ricevuto l'encomio dal Conclave e Valentine era ormai un brutto ricordo. Il nuovo anno cominciava alla grande e se il buongiorno si vede dal mattino, sarebbe continuato tutto per il meglio.

Jasper Everwood era un giovane Shadowhunter molto dotato, aveva superato i test della scuola con ottimi voti e non aveva mai fallito in missione. Il segreto? Sangue freddo e tanta sicurezza di sé. A volte forse troppa, tanto da rasentare l'antipatia e la spocchiosità. Ma nessuno aveva da ridire del suo carattere egocentrico finché faceva bene il suo lavoro.

I fuochi d'artificio erano terminati da qualche ora, i mondani amavano colorare il cielo con quei festoni pirotecnici e amavano anche divertirsi da matti. Jasper non ci trovava nulla di male a festeggiate con loro, soprattutto se aveva l'adrenalina a mille per una battaglia da poco conclusa. Quella notte aveva ballato e bevuto per strada mescolandosi con loro e adesso, a pochi minuti dall'alba, si era risvegliato in una casa che non conosceva, in una camera che non conosceva, con due ragazze che non conosceva. Prese i suoi vestiti sparpagliati per la stanza - dovevano aver fatto faville! - e sgattaiolò via senza farsi notare. Quei mondani! Si facevano infinocchiare con talmente tanta facilità da fargli pena!

Passeggiò un po' per le strade trafficate della città, senza mettersi fretta nel rientrare. Era certo che ci sarebbe stata una nuova missine una volta tornato all'Istituto. C'era sempre una nuova missione per lui, era il migliore, quello che lavorava con più grinta e che non aveva altri pensieri se non la caccia. La Spada Angelica era la sua più fidata amica, i demoni se li mangiava per colazione e... A proposito di colazione, quel mattino non aveva messo ancora nulla sotto i denti. Forse era l'occasione per provare le brioche a Leicester Square che i Seelie decantavano tanto.

Raggiunse il piccolo locale in stile Shabby con la scritta "Break&Love" dipinta con vernice bianca sulle vetrate ben pulite. Detestava quello stile: tutto così bianco e candido, tutto in legno riciclato con piantine verdi disposte come centrotavola e decorazioni intagliate sempre su legno bianco. Ora si spiegava perché le Fate amassero quel posto. Sperò che per le colazioni avessero gusti migliori che per l'arredamento.

Un campanellino alla porta segnalò il suo ingresso e una donna sulla cinquantina gli diede il buongiorno, facendo poi un'espressione sorpresa nel vedere che elemento avesse appena messo piede nel suo locale: un ragazzo tenebroso, tatuato in ogni dove con strani simboli e vestito interamente di nero con anfibi e giacca di pelle. Non il tipico cliente che era abituata a vedere, insomma.

«Jane? Puoi occuparti del nostro nuovo visitatore?» disse la donna al bancone. Poi fece un sorriso forzato a Jasper. «La cameriera sta arrivando. Se intanto si vuole accomodare, le serviremo al tavolo quello che desidera ordinare.»

«Un caffè e una brioche andranno benissimo» rispose lui, prendendo poi posto in uno dei tavolini. Al centro tavola c'era un vasetto di vetro con un fiocco fatto di spago tinto di verde e dentro un mazzetto di margherite. Ne prese una e rigirò il gambo tra pollice e indice.

«Sarebbe così cortese da non fare "m'ama, non m'ama" con i nostri fiori? Faccio una grande fatica a trovarne di freschi ogni mattina e il fioraio qui accanto mi chiede sempre delle cifre improponibili!»

Jasper sollevò lo sguardo dalla margherita alla ragazza che aveva parlato e rimase incantato. Era una mondana come tante altre, indossava un grembiule bianco da cameriera con ricamato in verde pastello il suo nome - Jane - e aveva i capelli castano chiaro raccolti in una coda alta. Gli occhi verdi brillavano come smeraldi e in quel momento delicate labbra rosate erano stese in un sorriso cordiale. Cosa avesse in più rispetto a tante altre ragazze - mondane o Nascoste che fossero - non sapeva proprio dirlo. Sapeva solo che quel viso dolce e acqua e sapone l'aveva rapito e incatenato in un battibaleno. Era stato come un fulmine a ciel sereno. O meglio, un colpo di fulmine che gli aveva appena scosso l'anima. In un istante, Jasper aveva capito che davanti a sé c'era la donna della sua vita.

SHADOWHUNTERS - CONNECTIONWhere stories live. Discover now