Bloody Mary

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Mi chiamo Mary

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Mi chiamo Mary.

Era il 1800 – 1900 non ricordo di preciso.

Una cosa la so per certa, avevo diciasette anni quando mio padre mi uccise.

E sì, fu proprio mio padre ad uccidermi.

Colui che mi diede la vita, mi uccise...

Avevo tutta la vita davanti, ma poi mi ammalai ed ecco che in quel momento la mia vita cambiò.

Ero malatta, non c'erano cure a quel tempo e mio padre, ebbe la grandiosa idea di sotterrami all'interno di una bara.

Mio padre, mi seppellì nel giardino di casa, ma mia madre mi legò una campanella al polso.

Quando mi svegliaia all'interno della bara, iniziai ad urlare e graffiare la bara.

Sentivo in superfice la campanella suonare, ma nessuno venne a liberarmi.

Alcune ore più tardi persi la vita, ma ero irriconoscibile.

Le mie mani erano ricoperte di sangue...

Le unghie erano incastrate nel legno del voperchio della bara che mi sovrastava...

La carne delle dita pendeva e le osse erano in bella vista...

L'abito bianco che indossavo era diventato rosso, per tutto il sangue che avevo perso...

L'ossigero era talmente poco che in un paio di ore persi la vita.

Direi che è stata una morte tragica la mia, ma...

E si anche in questa storia c'è un ma...

Volete sapere come andrà a finire questa storia?

Quella notte, mio padre davanti allo specchio pronunciò il mio nome, feci la mia comparsa al suo fianco e mi vide riflessa al suo fianco, si spaventò talmente tanto che morì d'infarto.

Che dire... ho fatto vendetta.

Non biasimatemi, però, ero infuriata con lui.


Vi darà un piccolo avvertimento: Non disturbate il mio sonno o morirete.

Raccolta storie FantasyWhere stories live. Discover now