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Taehyung e Jungkook si erano chiusi a chiave nella camera di quest'ultimo, non avevano fatto niente per tutta la mattinata - il maggiore aveva passato gran parte del tempo ad accarezzare i capelli dell'altro che non poteva di certo lamentarsi, amava essere coccolato. E amava ancora di più avere Taehyung accanto a sé, la consapevolezza che sarebbe dovuto partire quella sera lo faceva stare male, pensando a ciò sollevò immediatamente la testa. "Che succede?" domandò il ragazzo ancora sdraiato sul letto, confuso.

"Non puoi restare a dormire da me anche stanotte? Puoi andartene domenica mattina." domandò, Taehyung scosse la testa e lo invitò a stendersi accanto a lui di nuovo. 

"Domenica mattina devo assolutamente lavorare, devo andare a fare le foto per una cerimonia o qualcosa del genere. Potrei non andare perché sai che questi non sono i miei impieghi base però ho bisogno di soldi in questo momento, cerco di lavorare il più possibile e di fare gli straordinari la sera, è una situazione particolare." spiegò, Jungkook lo ammirava parecchio.

"Posso chiederti una cosa?" domandò, Taehyung acconsentì. "Che tipi sono i tuoi genitori?"

"Lo chiedi perché non parlo mai di loro e perché sai che non mi aiutano economicamente?"

"Anche, vorrei comprendere visto che.. non so poi così tante cose di te."

Taehyung sorrise e prese a guardare il soffitto. "Ho sempre avuto un bel rapporto con i miei genitori, finché non hanno saputo della mia sessualità. Quando lo hanno saputo lavoravo già, ho cominciato subito una volta finita la scuola dell'obbligo, è successo tutto così in fretta. Mi sono ritrovato a chiamarli un sacco di volte ma è come se per loro non esistessi più, ho cercato di chiedere spiegazioni ma non me le hanno mai date, è successo e basta, e io so che è quello il motivo."

"Mi dispiace." disse sinceramente. "Io so cosa vuol dire."

"So che lo sai e so che è sempre uno schifo, sia quando lo realizzi la prima volta che dopo anni, continua ad essere uno schifo e non passa." mormorò, gli lasciò un bacio sulla tempia e gliela accarezzò. "Essere chi sono mi fa stare bene, sono felice adesso, qui con te, non posso farci niente. Mi dispiace che i miei non vogliano più saperne niente di me, non hai idea di quanto mi tormenta tutto ciò, soprattutto la notte quando pensarci è inevitabile - sappi che sei fortunato ad avere dei genitori che ti parlano e ti cercano."

"So di essere più fortunato di altri ragazzi." disse. Nonostante ciò non era mai stato facile per Jungkook, ma non se la sentiva affatto di lamentarsi.

latibule - taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora