Lo shopping è terapia

251 54 93
                                    

       
Kate

Arrivata al campus noto con molto piacere che la festa è terminata e prima di entrare nella mia stanza mi faccio una doccia bollente. Mi asciugo i capelli e mi preparo per la notte.
<<Ciao piccola>>. Piccola? Come gli è venuto in mente di chiamarmi piccola?! Le mie guance passano da un rosa ad un rosso, cerco di coprirmi il più possibile e mi vergogno come non mai. Ma che cavolo ci fa nella mia stanza? E perchè mai mi sento così in imbarazzo? Di certo non mi succede quando ho gli occhi addosso di molte persone ma con i suoi occhi sì! Chris se ne sta sdraiato sul letto di Jennifer accarezzandole i capelli!
<<Ciao, scusate ma sono un po' stanca.>>
<<Se vuoi posso mandarlo via subito>> dice Jennifer guardandomi con le lacrime agli occhi.
<<No no, tranquilla! Com'è andata la serata?>> e in quel momento scoppia a piangere tra le braccia del fratello. Mi avvicino al suo letto e piano piano mi racconta tutto. Aveva beccato Erik nella nostra stanza in compagnia di Jane, una delle tante ex di Chris.

Una storia che si ripete.

Avrei voluto dormire, e non sentire cose che mi avrebbero fatto pensare al passato, ma in fondo Jenn è la mia unica amica al campus, e poi, io sono abituata a non dormire ormai da più di un anno. Trascorriamo la nottata a parlare del più e del meno senza mai scendere nel personale, e malgrado sia io che Chris cerchiamo di distrarla, lei molto spesso cede e lascia spazio alle lacrime. Tra le tante cose decidiamo l'indomani mattina di fare compere e lei accetta subito, proponendo una colazione tutti insieme in centro. Lo shopping è meglio di uno psicologo.

🌟🌸

La luce del sole entra debole dalle tapparelle socchiuse a metà, il profumo di caffè aleggia nell'aria. Ci metto un po' ad aprire gli occhi e capire che ho dormito molto poco e che quella figura davanti a me l'avrei forse preferita in mezzo al mio letto.
Smettila, Kate!
<<Forza ragazze, è ora di andare.>>
<<Ma è presto, dannazione!>> brontola Jennifer con la testa ancora sotto il cuscino e la voce rauca.
<<Forza pigrone. Ho preso il caffè. Datevi una sistemata>> dice Chris uscendo dalla stanza.
Siamo così orrende??
In effetti Jennifer ha l'aria di una su cui sono passati sopra tre camion, e io non sono da meno! Dopo esserci aiutate a vicenda nell'eliminare ogni traccia possibile di occhiaie e borse sotto gli occhi, ci dirigiamo verso il centro. Una colazione molto abbondante per loro e una leggera per me. Nell'ultimo anno ho perso l'abitudine della colazione, perché solitamente, mi alzavo dal letto direttamente quando era praticamente l'ora di cenare.

Arrivati in centro iniziamo il giro dei negozi. Io compro un rossetto color pesca, una borsa, due vestiti e un paio di scarpe da corsa. Non che fossi amante della corsa. A dire il vero, negli ultimi anni, non avevo più praticato sport. Ma quelle scarpe sono favolose: nere con due strisce fucsia e lacci viola.
Jennifer prende delle lenzuola nuove, un paio di stivali , un paio di jeans e due top.
Chris invece si limita a portare i pacchi.
Lo osservo per tutta la giornata. Così gentile, per niente arrogante e presuntuoso. Così bello. In ogni negozio le commesse fanno a gara per servirci pur di stare accanto a lui. E lui sfodera il suo sorriso migliore, ogni volta che qualche ragazza ci prova spudoratamente.
I suoi occhi però, quelli sono solo
per Jennifer. Mi fa pensare a mio fratello David e mentre loro sono a prendere da bere, presa da un attacco di nostalgia, chiamo a casa.
Prendo il telefono, cerco nei miei contatti e aspetto con ansia il primo squillo. <<Kate? Come stai tesoro? Tutto bene?>>

<<Si mamma. Volevo solo sentirti>>

<<Oh anch'io cara. Ti stai divertendo? Hai conosciuto qualcuno?>>

<<Per ora solo la mia compagna di stanza, e suo fratello.>>

<<Ti prego Kate, sono passate settimane da quando ti sei trasferita. Io lo so che devi dimenticare... Ma cerca di conoscere nuove persone e di stare tranquilla ok?>>

Il mio sole sei tuWhere stories live. Discover now