K.o.

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Chris

Mi guardo intorno cercando di prendere tempo. Nell'angolo c'è una toilette piena di trucchi. Al lato uno stand con così tanti vestiti da scena da far invidia al Moulin Rouge. E lo so perché mia sorella mi ha costretto a vedere il film almeno quattro volte.
Nell'aria un leggero odore di fumo misto alla cannella. Approfitto e sfilo una sigaretta dal pacchetto.
"Fumi?"
"Non più. Non sapevo fumassi."
"Solo quando sono nervoso."
La parete alle mie spalle ospita un divano con chaise-longue. Mi innervosisco quando il mio pensiero vola a quella sera che ha trascinato quel tipo qua dentro. Ma non sono qui per litigare. Non ora almeno. Faccio un tiro più lungo del solito e concentro lo sguardo sul tavolino al mio fianco.
"Ricevi tutti questi fiori? Cosa ci fai? Te gli rivendi?"
"Vuoi veramente parlare dei fiori? Non ho tempo da perdere."
"Senti Kate, io non ce la faccio più." Con i suoi grandi occhi mi incita ad andare avanti.
"Ti chiedo scusa. Non dovevo lasciarti sola in casa mia."
"Non è la prima volta che lo fai. Ed è una cosa che non sopporto. Ogni volta scappi via per poi presentarti puntualmente a chiedere scusa."
"Hai ragione. È solo che quando inizi a dirmi quelle cose io non riesco a restare, perchè l'unica cosa che vorrei fare in quei momenti è tapparti la bocca con la mia."

"Strano."

"Strano cosa?" ripeto.

"Strano perché ricordo bene di aver sentito con le mie orecchie 1) che il bacio non ti è piaciuto. 2) Che io non ti piaccio. 3) Che sei stato contento di avermi trovato addormentata. 4) Che.."

"Frena frena bellezza. Ok con calma. Forse ero leggermente offeso quando ti ho parlato del bacio, e forse ero eccitato quando tu continuavi a provarci con me. Quindi, quando sono tornato in camera, per fortuna tu dormivi perchè altrimenti ti sarei saltato addosso senza nessuna esitazione. Ma non sarebbe stato giusto. Perchè tu eri ubriaca. E io voglio che la prima volta tra noi sia indimenticabile Kate."

"Non ci sarà nessuna prima volta Chris."

"Eccome se ci sarà; molto prima di quanto tu immagini."

La sua risata esplode e i suoi occhi vagano in tutta la stanza senza mai posarsi sui miei. È imbarazzata. Ma anche eccitata. Ormai inizio a capirla. Quindi mi avvicino, le sposto i capelli dal viso e la stringo in un abbraccio. Dapprima resta rigida sotto le mie mani, ma poi si scioglie e contraccambia l'abbraccio.

E io respiro. Respiro il profumo più buono.

"E' una richiesta di pace?"

"No. È più voler sentire le tue tette spiaccicate addosso."

"Sei un cretino Chris Stuar."

"Incantato anche io miss Benson."

"Allora amici?"

"Scherzi? Io lo vedo che ti piaccio. Lo capisco dal modo in cui mi guardi quando stiamo insieme, da come mi cerchi con lo sguardo quando siamo in mensa, in giro o in qualsiasi posto affollato; da come arrossisci quando ti faccio un complimento, o da come tremi sotto le mie mani quando ti sfioro. Proprio come in questo momento."
E quando mi accorgo che sta per rispondermi con un rifiuto la interrompo.
"Amici Kate. Se è quello che vuoi, saremo amici."

"È che non posso darti più della mia amicizia Chris."

"Perché non puoi?"

"È complicato."

"Io non capisco. Riesci a stare con chiunque tranne che con me."

"Perché tu non sei chiunque."

Ko. Sono finito al tappeto.

Ciao a tutti. Come procede? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate fino a questo punto. Grazie e buona serata 😘

Il mio sole sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora