Calma senza karma

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Kate

C'è qualcosa di strano in questa stanza, ma non riesco a capire cosa. Certo sono ancora stordita dalla sera prima.

Brava Kate continua cosi. Vincerai il premio miglior figlia dell'anno.

Nel momento in cui ho dato le spalle a Chris, l'alcol è diventato il mio migliore amico ma non mi ha certo aiutato a distrarmi con Robin. Ecco dove ero finita. Da Robin.

Con la luce del telefono cerco di vedere dove sono finite le mie cose e noto che tutto è stato sistemato sulla panca ai piedi del letto. È il momento di andare via, ma cercando di alzarmi, sento una mano trattenermi.

"Sono le 12,30. Dove credi di andare? Ti preparo la colazione."

Non può essere vero. Non posso trovarmi nel suo letto.

Il karma decisamente non è dalla mia parte

Accendo la luce e mi giro piano verso di lui.

"Cosa ci faccio qui Chris?"

"Dormivi"

"Ma perché nel tuo letto? Hai detto le 12,30. Quanto ho dormito?"

"Quattordici ore. E sei nel mio letto perché ieri hai bevuto talmente tanto che sei svenuta. Quel tipo poi...ti sembra uno capace di starti dietro?!"

"Perchè tu si?"

"Come vedi ti ho salvata"

"Potevi portarmi nella mia stanza!"

"Un grazie sarebbe sufficiente. Dai vieni che mangiamo. Hai bisogno di pane ed acqua."

"Dove sono?! In carcere? E comunque grazie a Dio a questo punto di giorni da passare insieme ne restano solo cinque" brontolo convinta di non essere ascoltata.

"Per niente bellezza. Ieri sera e questa mattina non fanno testo. E poi si! quando sei con me sei carcere!

"Intanto non chiamarmi bellezza! E poi che diavolo?! Hai i radar alle orecchie?? ...portami a casa."

"Senti bellezza, non voglio essere ripetitivo. Scendi da questo letto e vieni a mangiare."

"Ok allora chiamo un taxi."

Scendo dal letto ma lui è più veloce di me. Mi carica per le spalle con la testa a penzoloni e mi trasporta in cucina depositandomi sullo sgabello. Il mio corpo è scosso dai brividi improvvisi e il mio cuore sembra stia per esplodere. C'è qualcosa in lui che riesce a domare il mio lato oscuro, la mia voglia di ribellione e il mio essere selvaggia. Passano secondi prima che riusciamo a staccarci gli occhi di dosso e prima che lui riesce a togliere le sue mani dalle mie ginocchia lasciandomi un calore  non indifferente per tutto il corpo. Per fortuna il mio stomaco brontola.

"Qualcuno qui a fame. Tieni, prendi il caffè. Ti preparo le uova."

"Io non mangio le uova a colazione. Sono italiana. Mangerò un muffin grazie."  Mi giro cercando di non guardarlo. E mi concentro sull'arredamento. La stanza ha al centro un grosso divano bianco. Al lato un piccolo tavolino con alle spalle una grande libreria. Le pareti color crema si intonano perfettamente con le finiture color ciliegio dei mobili. Nell'angolo della sala un camino e un bel tappeto rosso a completare l'opera. La cucina è piccolina, con una penisola dove ora stiamo facendo colazione e una grossa terrazza che mostra il panorama. Niente tavolo e niente sedie.

Il silenzio è imbarazzante. E ho una sola via di fuga.

"Posso andare in bagno?"

"Certo. Usa quello della camera. Fatti una doccia io uso il bagno di qua."

Entro nel bagno, chiudo la porta e rimango appoggiata lì per qualche minuto. Dopo tanto tempo mi sento vulnerabile e insicura. Cerco di rilassarmi sotto l'acqua canticchiando la mia canzone preferita e dopo molto tempo prendo coraggio ed esco dalla doccia per ritornare in camera.

Chris è appoggiato alla stipite della porta. Ha addosso solo un l'asciugamano blu avvolto sui fianchi che lascia ben poco all'immaginazione. La sua pelle ambrata è ancora bagnata e i capelli leggermente arricciati gli ricadono sulla fronte aggrottata. Dio quanto è bello. E nello stesso momento in cui lo ammetto a me stessa mi vengono in mente tutte le donne che sono passate in questa casa.

"Perchè tu vivi in questa reggia e Jennifer invece alla confraternita?"

"Perchè ? Perché Jenn crede che l'esperienza al college non sia completa senza averla vissuta a pieno bla bla bla... Io invece preferisco più privacy, non so se ho reso l'idea"

"Hai cambiato le lenzuola prima di farmi dormire nel tuo letto vero?"

Mi fissa per un'istante e poi scoppia in una risata che mi riscalda il cuore.

"Vedo che sei ritornata la solita."

"La solita? Non mi conosci nemmeno?"

"Si. La solita. Dai bellezza vestiti che ti porto a casa."

Il mio sole sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora