Fino all'inferno

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Chris

In questo preciso momento ci sono circa sette miliardi e mezzo di persone al mondo. Qualcuno sta ridendo. Qualcuno sta facendo l'amore. Alcuni stanno ascoltando bugie. Altri stanno affrontando la verità. Sette miliardi e mezzo di persone che vivono la propria vita, eppure... qualche volta... basta un solo sguardo per distruggere la tua.

Kate si gira lantamente fino ad intercettare il mio sguardo, attraversa in trance la sala con David al suo fianco. Nessuno intorno si è accorto della loro sceneggiata, non ancora almeno. Non sento più le gambe ma sento che hanno intenzione di muoversi, di camminare, di avvicinarsi a lei e portarla via con me per spiegarle questa assurda situazione che da giorni mi sta logorando vivo. Il suo sguardo saetta dalle mie braccia che avvolgono Noemi, e gli occhi sconvolti di Jenn al mio fianco. Anche lei come Kate e David, è sorpresa di vederli in questa stanza e si stringe sempre di più intorno al mio corpo, inconsapevole del fatto che io invece, sono al corrente di tutto. Ma sono gli occhi di Kate che mi uccidono in questo momento. È delusione quella che vedo, ma anche rabbia e rassegnazione. So di averla delusa, le ho mentito, e io suoi occhi non fanno altro che confermare quello che la mia mente continua a ripetermi da giorni. L'ho persa, l'ho allontanata da me, ho distrutto tutto prima ancora che iniziasse.

"Kate." la chiamo non appena si avvicina. E il suo sguardo, il mento che trema e gli occhi lucidi mi uccidono piano piano. Un colpo alla volta. La stronza tra le mie braccia continua a piangere sul mio petto ma sono completamente bloccato e non riesco neanche a mandarla via. "David!" dice Jenn provando ad avvicinarsi, ma David fa un passo indietro trascinando con sè Kate che tiene ancorata al suo fianco, e rivolge uno sguardo furioso verso mia sorella.
E mi sento doppiamente una merda.

Deglutisco affannosamente e la guardo negli occhi con la speranza che lei legga dentro di me tutto il dolore e tutto il mio amore.
Dio, è cosi bella in quel vestito che stento quasi a riconoscerla. L'abito le fascia perfettamente le curve, i capelli raccolti in ordine, le mani delicate stringono la pochette e quegli occhi magnetici che mi attirano come una calamita.

Alle sue spalle intravedo un uomo e una donna sulla quarantina. La donna, che data la somiglianza credo sia la madre, ha gli occhi umidi e le guance arrossate e resta ancorata al pavimento dove si trova senza avvicinarsi troppo. L'uomo, con i suoi occhi blu e i capelli leggermente brezzolati, con una rapida falcata raggiunge i figli, si avvicina e posa una mano tremante sulla spalla di Kate. Il suo sguardo minaccioso si accentua quando posa i suoi occhi nei miei e su mio padre alle mie spalle. Mi sento in trappola. Non riesco più a guardare Kate e vorrei solo scaraventare via questa ragazza che ho tra le braccia, mandarla via e scappare lontano, come faccio sempre ogni volta che ho paura di affrontare le mie emozioni. Come il vigliacco che sono. Ma non posso, non in questa situazione, non prima di aver spiegato ogni minima parola alla ragazza che ho di fronte e che ho capito di amare dal primo giorno che ho incontrato. Ad un tratto tutto si fa silenzioso intorno a noi, persino i camerieri hanno smesso di girare per i tavoli, fino a quando suo padre prende parola alle loro spalle.

"Cosa diavolo ci fai qui Stuart?"

David continua a tenerle la mano, Jenn fa lo stesso con me.

"È così che mi accogli vecchio mio?"

"David porta via Kate." ordina il padre, ma nè lei nè il fratello accennano a fare un passo.

"Bella festa, è da tanto che non ci incontriamo ma vedo che come sempre non hai badato a spese." sputa fuori mio padre. Io amo i miei genitori, ma giuro che in questo momento vorrei solo dare un calcio in culo a mio padre e spedirlo il più lontano possibile. Me lo immagino alle mie spalle, impeccabile come sempre, nel suo completo blu che riprende il colore degli occhi, la sua altezza imponenente, le rughe appena accennate, i suoi capelli biondo cenere, e l'aria di chi sà quello che dice. Sposto lo sguardo verso Kate che a sua volta incrocia quello del fratello e le stringe ancora più forte la mano e dopo un lungo sospiro prende parola.

"Qualcuno vuole spiegarci cosa sta succedendo? Papà?" chiede con voce affilata David.

"Niente di cui voi dobbiate preoccuparvi al momento. Vi spiegherò tutto più tardi. Ma ora andate." Risponde il signor Benson.
"Papà, sebbene questa non sia la situazione ideale per discutere dei nostri affari" dice rivolgendo lo sguardo ai presenti, "credo che io e Kate meritiamo una spiegazione. Adesso."

"David!!!" Questa volta l'urlo del padre ci riporta alla realtà e lentamente con il cuore spezzato, la vedo andar via da me. Provo ad andare verso di lei spostando Noemi dal mio corpo ma vengo bloccato.
"Non un passo in più. Stai lontano da lei." Mi dice il padre. Sento Jenn sussultare al mio fianco e anche se sono consapevole che lei meriti altrettante spiegazioni il mio pensiero adesso è soltanto per Kate.
"Io devo parlare con lei. Devo spiegare come sono andate le cose." Dico implorando i miei genitori con lo sguardo.
"Io non credo che lei vorrà mai ascoltati." mi ricorda mio padre.
"Qualcuno qui vuole spiegarmi cosa sta succedendo?" Urla Jenn verso i miei genitori.
"Si, io. Andiamo." Le prendo la mano e la trascino via nel mio inferno.

"Vuoi fermati Chris?"
"Scusa Jennifer, ma ho bisogno d'aria."

Raggiungiamo l'ultimo gradino delle scale e apro la porta che da accesso alla terrazza.

"Mi spieghi cosa è appena successo la dentro?"

"Jenn, ho bisogno che tu ti fidi di me in questo momento. Per favore." la supplico con lo sguardo.

"Mi sembra di averlo sempre fatto Chris, ma credo che questa volta non mi piacerà."

"Ho bisogno di parlare prima con Kate." sussurro poco convinto.

"Senti Chris, io non so cosa sia successo, perché i loro e i nostri genitori si conoscono, non so cosa ti passa per la testa e non so neanche perchè David, lo stesso David che fino a dieci minuti prima stava massaggiando con me, mi abbia guardata come un' appestata. Ma una cosa la so, se vuoi uscire da questa terrazza dovrai buttarti di sotto perchè non ti lascerò passare fino a quando non mi avrei raccontato ogni minima parte di questa assurda storia del cazzo." mi urla in faccia.

E davanti ai suoi occhi pieni di terrore, così identici ai miei, mi faccio il segno della croce e inizio la mia confessione.





Ciao a tutte, allora cosa mi dite?? Spero la storia vi stia ancora piacendo. Fatemi sapere... un bacione 😘

Il mio sole sei tuWhere stories live. Discover now