Lo straniero è la mia lingua preferita

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CHRIS

Abbiamo passato una bella giornata insieme e non riesco a capire quale sia stato il motivo che ha scatenato tanta ira nei miei confronti. Non ho mai visto degli occhi così tristi, nemmeno quando scarico le mie prede mettendole alla porta prima dell'alba, e non ho mai sentito nessuna donna dirmi cose del genere! Le sue parole mi hanno fatto incazzare e per sbollire la rabbia decido di fare due passi a piedi. La mente però tira brutti scherzi e senza accorgermene mi ritrovo al solito bar, quello dove Cristina lavora; mi faccio due birre salutando qualche amico e aspetto la fine del suo turno. Cristina è una delle tante, e mi piace stare con lei ogni tanto, perché a differenza delle altre, parla poco. Forse perché è straniera.

Lo straniero è la mia lingua preferita.

Siamo stesi sul divano. Lei occupata ad abbassarmi i boxer e io impegnato ad immaginarmi Kate. C'è qualcosa di strano. Non mi è mai successo. Mi ha trattato male, mi ha ferito. Eppure è come una calamita. Siamo in totale sintonia, posso percepirlo dai suoi sguardi, dai suoi occhi.

Dal primo giorno che l'ho vista, non riesco a starle lontana, a smettere di guardarla. E nonostante tutto, più mi allonta e più io mi avvicino. E come se si fosse insinuata piano piano dentro di me, con le sue paure e la sua bellezza. Lo so che la sua durezza è solo un modo per proteggersi dal dolore, solo una scorza apparente. E lo so che per ottenere il possibile, bisogna tentare l'impossibile, ma veramente non riesco a capire da dove iniziare.

E così finito di scoparmi di mala voglia Cristina, mi ritrovo a correre verso il dormitorio di Kate, sapendo di trovarla da sola.
Se lei non vuole conoscermi non mi rimane che ignorarla, e sperare che sia lei ad avvicinarsi a me. Ma prima di chiudere devo parlarle, devo fare in modo che lei si senta come me. Vuoto. Non era mia intenzione farla piangere ma è proprio quello che faccio, e dopo neanche cinque minuti mi sbatte fuori.

Rimango appoggiato alla mia macchina ad aspettarla, per dirle che sono solo uno stronzo egoista che non riesce a stare lontanto da lei, che ma quando esce dalla sua stanza, insieme a Jenn, non si accorge nemmeno che sono ancora lì.

Sono troppo confuso per seguirla. La cosa migliore è l'alcool.  Sì, ci vuole l'alcool. Chiamo il mio amico Cush e mi dirigo verso il bar.

Questa ragazza mi ucciderà.

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