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Muovo i fianchi a ritmo di musica guardando il pesto nel frullatore e pronta ad aggiungere il tocco finale: mandorle e pinoli. Che goduria! Sposto lo sguardo sulla mensola porta spezie e quasi non collasso quando noto il barattolino delle mandorle vuoto. Vuoto come il mio cuore in questo istante. Vuoto come il cervello di Sofia perché so che è stata lei. La ucciderò e poi si che finirò in galera ma almeno lo avrò fatto con il sorriso.

Apro la sua chat su Whatsapp e premo l'indice sul piccolo microfono: "Senti, brutta stronza, so perfettamente che sei stata tu a finire le mie mandorle e pagherai per questo! Adesso sono costretta ad uscire di casa, morire dal freddo e raggiungere il supermercato perché senza mandorle il pesto fa schifo! Vaffanculo, Kessler!"

Non ho il tempo di chiudere la chat ché è già online. Sente l'audio e poi me ne manda uno anche lei: "Pesto? Ottimo! Avverto Sel. Ci vediamo tra mezz'ora a casa tua!" fisso sconvolta lo schermo per poi non rispondere e bloccarla direttamente.

Poso il frullatore in frigo e mi avvio verso il divano per recuperare il cappotto, prendo anche la borsa e poi esco di casa. Non mi va di aspettare l'autobus, quindi chiamo un taxi e mi faccio accompagnare al Green Market. Nome insolito visto che non c'è niente di verde nell'insegna.

Entro al supermercato e già che ci sono oltre a prendere le mandorle decido di fare un po' di spesa, in fin dei conti sarei dovuta venire comunque tra due giorni come mia abitudine, quindi tanto vale approfittare.

Fisso indecisa due pacchi di biscotti di due marche diverse e sospiro. Perché devo ogni volta perdere mezz'ora per la mia indecisione? Mi maledirei da sola.

"Dio, sei dappertutto." sento borbottare una voce e quando riconosco il proprietario sorrido a trentadue denti. "Sullivan, meravigliosa creatura." lo saluto voltandomi. Quasi non collasso quando mi rendo conto di cosa sta indossando... un paio di jeans neri che gli fasciano le gambe toniche, una giacca nera e la mia maglia rossa. "Ciao, Chloè." "E non fare quella faccia, lo so che ti sono mancata." "Sono state le due settimane più tranquille di sempre." sospira. "Ecco perché Dio mi ha messo sulla tua strada, per farti vivere un pochino." sorrido prima di voltarmi verso i due pacchetti di biscotti e farli finire entrambi nel mio carrello. Tanto sapevo sarebbe finita così...

"O forse perché mi odia." dice avvicinandosi. Afferra un pacco di biscotti integrali – tipico – e li getta nel suo cestino. "Hai impegni per pranzo?" lo guardo curiosa. "Mi stai invitando?" "Amore, se volessi invitare solo te sarebbe per cena e di sicuro non in queste condizioni." indico il mio viso senza trucco e lo chignon disordinato. "Vengono le gemelle e pensavo di dirlo anche a Dan. Vieni o no?" "Cosa offre il menù?" si arrende. "Pasta col pesto." rispondo. "Ma è un piatto italiano, wow." sembra sorpreso. "Sì, mia mamma era italiana e le piaceva insegnarmi a cucinare." deglutisco, spostando lo sguardo sui muffins in offerta. "Beh, okay allora." scrolla le spalle. "Okay, allora ci vediamo tra mezz'ora da me." sorrido allegra.

Mentre cammino verso la cassa ordino a Dan, per messaggio, di presentarsi a casa mia per pranzo. Nel frattempo mi arrivano messaggi di Selena che mi informa della loro presenza davanti alla porta di casa mia. Cazzi loro, aspetteranno. Così imparano a mangiare le mie mandorle.

"Dove hai la macchina?" mi chiede Blake richiamandomi. "Sono venuta in taxi." rispondo.

"Signorina, tocca a lei..." mi richiama la cassiera. "Scusi, non vede che sto parlando con un ragazzo figo? Abbia la pazienza di aspettare." borbotto, sconvolta dal fatto che mi ha appena interrotto.

"Paga e aspettami fuori – sospira il moro – devo solo prendere una cosa e sono da te." "Okay! Adesso sono tutta sua." sorrido alla donna.

Cinque minuti dopo Blake esce dal supermercato con due buste della spesa e mi fa cenno di seguirlo. "Beh, di sicuro passi inosservato con una Range Rover." commento con un fischio di approvazione. "Spero il tuo pesto valga la pena di questo passaggio, Sanders." "Potresti rischiare di avere un orgasmo alla prima forchettata quindi cerca di essere discreto, mmh?" gli riservo un occhiolino e apro lo sportello per poter poggiare le mie buste nei sedili posteriori della sua macchina.

Prendo posto sul sedile del passeggero e mi volto in direzione del ragazzo che è appena uscito dal parcheggio. "Potresti smetterla di fissarmi? È snervante e mi metti ansia." si volta verso di me prima di ritornare a fissare la strada. "Scusa, è solo che la mia maglia ti dona moltissimo. Comunque, Blake, quanti anni hai?" chiedo per fare conversazione. "Venticinque. Tu?" "Ventiquattro. È un bene che tu sia più grande di me perché preferisco i ragazzi più grandi." "Non sono tanto più grande di te." mi ricorda. "Un anno è sempre un anno. Conta." lo liquido.

Quando arriviamo sotto casa mia notiamo le gemelle e Aidan davanti al mio portone. "Sono lì da quanto esattamente?" Blake mi fissa. "Non lo so, forse una decina di minuti." scrollo le spalle.

"Pronti per un pranzo coi fiocchi?" sorrido ai ragazzi. "Ci credo che non rispondevi ai messaggi!" sbuffa Selena. "Per lui sarei capace di ignorarvi per mesi." "Apri questo cazzo di portone che sto gelando!" sbuffa Aidan guardandomi in malo modo. "Buongiorno anche te, capitano."

Tied Hearts.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon