25 - parte due.

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25 – parte due.

Lauren stringe tra le braccia Blake e lui, dopo avermi fissato in maniera del tutto assurda, si affretta a ricambiare la stretta della nipote. Alex mi ripete più volte sotto voce che non ne sapeva niente della venuta del fratello e che non era programmata, io gli sorrido ma l'unica cosa che vorrei fare adesso è scappare.

"Zia Klo, giochiamo? Zio Blake non è bravo a fare la principessa." ridacchia la bambina. "Ottima idea. Blake, mi aiuti a tagliare la torta che mi ha portato mamma ieri? Così la offriamo alle principesse." prende parola Alex. "Certo." biascica continuando a fissarmi.
Ma che diamine ha da guardare? E poi dove ha lasciato la sua fidanzata perduta?

Cinque minuti dopo ho una coroncina in testa e uno scettro in mano e sono seduta sulla poltrona con un plaid avvolto attorno al corpo di colore verde. Low-Low è seduta di fronte a me, stessa coroncina e un plaid rosa. "Ma voglio essere io la regina!" brontola. "Tu sei più piccola e per tanto sarai una principessa, io invece sono più grande e sarò la regina." incrocio le braccia al petto. "Ho pure lo scettro." agito la bacchetta rosa davanti alla sua faccia. "Solo perché sei più grande..." borbotta. "Ehi, regina e principessa sono migliori amiche! Solo che alla regina toccano documenti da firmare e sudditi noiosi da ascoltare. Proprio come tuo padre. Tu vuoi ascoltare la predica di tuo padre? Non credo." "Tu puoi fare sempre la regina!" esclama Lauren.

"Ma che insegni a mia figlia, regina dei miei stivali?!" sbuffa Alex. "Solo che sei un suddito noioso." gli punto lo scettro contro. "Ehi, il suddito ha pure portato il giullare di corte. Perché non chiediamo uno spettacolo?" guardo la bambina. "Sì! Giullare Blake, suona bene, no?" Low-Low ridacchia guardandomi. "Molto bene." fisso il moro. "Adesso la principessa ha bisogno del bagno e il suddito sarà lieto di accompagnarla." si schiarisce la gola Alex. "Accordato." fingo un sorriso. "Devo proprio?" sbuffa Lauren. "Se vuoi quella torta sì." Alex sventola la fetta di torta con più enfasi e la figlia borbotta un consenso mentre lo segue fuori dalla stanza lasciando soli me e il giulla- pardon, Blake.

Il moro mi osserva senza saper cosa dire perciò mi sfilo corona e plaid e poso lo scettro sul tavolino, poi mi alzo in piedi. "Non guardarmi in quel modo carico di pietà perché non ne ho bisogno." "Non lo sto facendo. Sto solo cercando di parlarti." si affretta a rispondere. "Ma noi non abbiamo niente da dirci." "Invece devo scusarmi." "Scusarti? E perché? Noi non stavamo insieme e i baci che ci sono stati non hanno significato nulla in particolare perciò piantala di autocommiserarti e va dalla tua ragazza." cerco il mio cappotto ma sembra essere scomparso. "Non hanno significato nulla." ripete. "Esatto, hai capito." non lo guardo nemmeno, ho solo bisogno di trovare tutto il necessario per potermene andare. "Dici bugie. Lo sai che tra di noi-" "Ti fermo subito, Blake – porto una mano avanti – tutto quello che è successo tra di noi, che non è poi chissà cosa, non è più affar tuo. Pensa a Raby, Reby, Ruby o come caspio si chiama e fammi il favore di non rivolgermi più la parola perché non mi stai particolarmente simpatico." "Certo che sei proprio brava nello sminuire le cose." finge una risata. "Io non ho fatto proprio niente, Blake, ti ho solo detto le cose come stanno. L'unico ad aver sminuito tutto sei stato tu." "Quindi adesso tutto il tempo che abbiamo passato insieme è stato... inutile? Senza senso?" si avvicina di un passo. "No, ma prima della riconciliazione romantica con la tua ragazza ho capito che io fantasticavo troppo su qualcosa che non si sarebbe mai potuto avverare: te e me. Tu non hai fatto niente. Sono stata io ad andare troppo avanti. Quindi non sentirti in colpa, non guardarmi con gli occhi intrisi di pena e goditi la tua ragazza in santa pace." mando a fanculo il mio cappotto e afferro la borsa per poi dirigermi verso la porta. "Salutami Alex e Lauren." è l'ultima cosa che gli dico. Mi sono già esposta abbastanza.  

Tied Hearts.Where stories live. Discover now