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Essendo saltate alcune delle luci principali dentro alla banca una volta essere uscita in strada la luce del sole quasi mi acceca. Capisco che è primo pomeriggio e che non deve essere passato poi molto. Osservo le decine di macchine della polizia, ambulanze e persino un camion dei vigili del fuoco. Ci sono transenne e la confusione regna sovrana ma nel momento in cui tutti gli occhi si puntano su di noi tutto tace. Il mio cuore batte così in fretta da pensare che tra poco potrebbe persino rompere la cassa toracica quando i miei occhi incontrano quelli dell'unico uomo che io abbia mai amato. Solo adesso realizzo quanto diamine mi è mancato solo guardarlo. Non oso immaginare la reazione del mio corpo se dovessi toccarlo. Probabilmente impazzirei dei tutto perché in questo momento due piccole paroline spingono nel retro della mia gola, fremono dalla voglia di uscire ed essere ripetute fino allo sfinimento.
Blake muove un passo in avanti, io lo guardo supplicandolo di non muoversi. Se dovesse succedergli qualcosa per colpa mia ne morirei. "Dov'è l'agente Darren?" Frank sposta il megafono dalle sue labbra. Abbasso lo sguardo sperando che Darren sia ancora vivo e deglutisco. "Il vostro agente è in punto di morte e presto lo saranno anche questa bambolina e il resto degli ostaggi." Stringe il mio fianco ma io non mi muovo, non ho intenzione di far nulla che possa mettere in pericolo qualcuno. Blake muove un altro passo, supera la prima transenna e io comincio a tremare. No, no, no.

"Chloè." Mi richiama. "Piccola, va tutto bene." Aggiunge. I miei occhi si riempiono di lacrime e un singhiozzo scappa dalle mie labbra. "Blake." Bisbiglio. "Possiamo fare uno scambio. La ragazza per la tua libertà." Guarda oltre le mie spalle. "Ti sembro fesso per caso? Piuttosto, tesorino, siccome sono abbastanza magnanimo, ti permetterò di esprimere un ultimo desiderio." Nel momento in cui la parola fesso esce dalle sue labbra capisco che lo è davvero perché ha lasciato il resto degli ostaggi dentro e tra di loro c'è anche il direttore che conosce la banca come le sue tasche. A quest'ora saranno tutti fuori e Matt al sicuro o almeno lo spero con tutta me stessa.
"Blake." Richiamo l'attenzione del moro incatenando i nostri sguardi. "Mi... mi dispiace. Ti amo." Credo che il suo respiro si sia appena bloccato. "Ah- ah, questo non è un desiderio. Ti concedo un'altra possibilità." Mormora al mio orecchio l'uomo strofinando la punta del fucile sulla mia guancia. Puzza tantissimo e i suoi capelli sono sporchissimi. Chissà da quando non si concede una doccia. "Beh – racimolo tutto il coraggio che ho in corpo e rilascio un respiro profondo – spero con tutta me stessa che ti prenderanno e marcirai in cella per il resto dei tuoi giorni." Strizzo gli occhi preparandomi all'impatto del proiettile quando sento le sue mani scivolare via dal mio corpo, mi volto vedendolo accasciato sul pavimento, dietro di lui Aidan con la sua pistola ancora in mano. "Vai, tesoro. Qui è tutto okay." Mi sorride piano. Allontano il fucile con un calcio e salgo sulla schiena dell'uomo con i piedi così da poter stringere in un abbraccio Aidan. "Ti voglio bene. Sei il miglior fratello di sempre." Bisbiglio al suo orecchio facendolo sorridere. "Ti voglio bene anche io. Adesso vai da Blake." Alla nomina del suo nome non ci penso più di due volte a voltarmi e correre nella direzione del moro. Travolgo il suo corpo con le mie braccia mentre allaccio le gambe attorno alla sua vita e sprofondo il viso nell'incavo del suo collo. Le sue mani mi stringono la schiena e i capelli. Mi beo del suo profumo e lascio un bacio sotto al suo orecchio poi mi scosto così da trovarmi faccia a faccia con lui e pianto le mie labbra sulle sue. Non mi importa se c'è il suo superiore a pochi passi da noi, se ci sono centinaia di persone, se ci sono i suoi colleghi, mi importa solo di lui. "Ti amo, Blake. Mi dispiace di essere stata una completa idiota e-" non mi da il tempo di parlare ché spinge ancora una volta la sua bocca sulla mia. "Stai bene?" mormora accarezzando i miei capelli mentre mi fa poggiare i piedi per terra. "Io sì. Matt Darren no. Gli ha sparato all'addome e quando sono uscita con lui era circondato da una pozza di sangue." Spiego in fretta. "Degli agenti ci hanno comunicato che è vivo ed è stato appena trasportato in ospedale. Se la caverà, vedrai." Sfiora il mio viso.

"Chloè." Mi si mozza il respiro quando sento la sua voce. "Papà?" Lo guardo sconvolta. E lo sono ancora di più quando in poche falcate si avvicina e mi attira tra le sue braccia. "Stai bene, vero?" domanda. Ancora sotto shock glielo confermo e questo sembra tranquillizzarlo. Ti ho visto in televisione, mi hanno chiamato e mi sono precipitato qui. Sei sicura di stare bene?" "Sì, io... sto bene." Lo rassicuro. "Chloè, te la senti di venire in centrale per la deposizione?" Frank si avvicina. "Signor Sanders." "Capitano Shade." Si salutano i due uomini. "Io..." "Capitano, è ancora parecchio scossa. Credo sia meglio darle un po' di tempo." Blake prende parola. "Se sei disposto a scriverla tu stesso potrebbe parlarne con te. Penso sia la cosa migliore." Frank si porta una mano sul mento. "Certo, capitano. Porto Chloè a casa." Blake annuisce e poi si volta nella mia direzione. "Grazie di essere venuto... papà." Per la seconda volta non lo chiamo Harrison. "Ti chiamo domani. Riposati." Accenna un sorriso impacciato.
Blake mi trascina verso la sua auto di servizio in silenzio. "Dovremmo fermarci un attimo in centrale, ho lì la macchina. È okay?" mi guarda. "Sì." Il viaggio in auto è silenzio ma piacevole, soprattutto grazie alla sua mano sulla mia coscia. Dannazione, mi era mancato da morire. Arrivati in centrale ci fermiamo al parcheggio e saliamo sulla sua vera auto. Mi porta a casa mia e quando arriviamo scende anche lui. Contenta di sapere che è qui con me arrivo davanti al portone di casa e estraggo le chiavi dal cappotto. Prendiamo le scale, visto che non sono poi così tante, e arriviamo davanti la porta di casa. Quando si chiude la porta alle spalle mi disfo del cappotto e lo guardo. "Vuoi... vuoi un caffè?" domando imbarazzata. "No. Voglio te." Le sue parole mi stravolgono mentre mi attira sulle sue labbra. Mi toglie il fiato. E adesso che lo tocco quasi non mi metto a frignare. Mi è mancato.

Tied Hearts.Where stories live. Discover now