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Ci guardiamo in cagnesco per almeno cinque minuti buoni, poi decido di distogliere lo sguardo perché altrimenti va a finire che mi approprio delle sue labbra senza permesso e mi becco una denuncia per molestie sessuali nei confronti di pubblico ufficiale.

"Non è successo niente." rispondo lenta. "Stavi piangendo. Ti ha fatto del male?" indaga. "Questo me lo stai chiedendo in veste di agente o di conoscente?" "Voglio solo sapere cosa è successo, Chloè." sospira. "Niente, te l'ho già detto. Non sono ferita, non abusava di me eccetera eccetera quindi tranquillo."

"Ragazzi, porto le gemella dalla nonna. Si è rotta l'anca." Dan ci informa mentre le gemelle in lacrime escono di casa. "Ti passo a prendere tra poco, okay?" Aidan guarda Blake. "Okay." risponde quest'ultimo.

Blake prende posto sul mio divano, io occupo la poltrona e accendo la televisione. "Abbiamo involontariamente sentito metà della discussione." rivela il moro. "Già... anche se vi siete persi la parte migliore, ovvero quella dove mi da esplicitamente della squilibrata." non lo guardo nemmeno, continuo a cambiare canale. "Perché ti ha definita così?" "Perché? Vorresti dirmi che tu non pensi lo stesso? Per favore, Blake." sospiro infastidita. "Pensate di sapere tutto quanto invece una domanda sul perché una persona reagisca in una determinata maniera non ve la fate mai. Greg ha preferito lavarsene le mani e uscire dai giochi e forse ha pure fatto bene perché io di semplice non ho proprio niente però ci ho sperato fino alla fine che venisse a riprendermi." fisso le mie ginocchia e rilascio un altro respiro profondo. "Scusa, non ho nemmeno idea del perché ti stia dicendo queste cose quando nemmeno mi conosci e non te ne frega niente." mi volto nella sua direzione. "Sono stato io a farti delle domande perciò sentiti libera di parlare."
Parlare.
Da quanto tempo è che non riesco? Saranno almeno cinque anni che non parlo più davvero. Cinque anni da quando mi sono annullata.

"Fa niente, mi è già passata." scrollo le spalle smettendo di guardarlo. "Vuoi del caffè?" domando alzandomi. "Sì, certo." annuisco e mi dirigo in cucina.

Metto l'acqua a scaldare e preparo le tazze con il caffè dentro, poi mi poggio al bancone in attesa che l'acqua sia della giusta temperatura.
Sicuramente penserà anche lui che sono una squilibrata, del resto è quello che fanno tutti quando mi osservano. La verità è che io avevo riposto tante aspettative in Greg e speravo che almeno lui mi avrebbe aiutato a rimettere a posto la mia vita, a farmi innamorare, a pensare che posso essere in grado di guidare... tutte aspettative andate in frantumi dopo la sua rivelazione. Che mio padre avesse parlato a Greg era palese visto che non me lo ha mai nascosto ma non pensavo che Greg si facesse condizionare così facilmente da lui senza nemmeno parlare prima con me. La sua ragazza.

Spengo il fornello e verso l'acqua nelle tazze. Recupero un vassoio dopo le poggio e aggiungo lo zucchero, poi mi dirigo in salotto. "Qui c'è lo zucchero. Non sapevo come lo preferissi." "Grazie." Blake accenna un sorriso mentre recupera la tazza e non tocca lo zucchero.
"Quindi sei qui a Chicago da molto o..." lo guardo. "Sono nato qui e anche addestrato, ma sono stato via qualche mese per questioni personali e quando sono tornato mi hanno assegnato come compagno Aidan." spiega il moro. "Sei in buone mani con lui." "E tu come lo hai conosciuto?" ecco che tira fuori il suo lato da agente. "L'ho conosciuto quando avevo vent'anni. Dei miei ex 'amici' mi convinsero a rubare una bottiglia di liquore e dentro al supermercato indovina un po' chi c'era? Mi beccò proprio mentre stavo infilando la bottiglia nello zainetto e senza aggiungere altro mi accompagnò dritta in cella. Mio padre dovette pagare una cauzione per farmi uscire subito ed era sul punto di schiaffeggiarmi quando Dan lo richiamò. Da quel giorno diventammo amici e fin ora non ci sono stati intoppi." "Fatto sta che sei finita di nuovo in cella e Aidan non sarà sempre pronto ad aiutarti. Voglio dire, siete amici ma quello è il suo lavoro e se non vuole perderlo non può sempre chiudere un occhio." "Lo so bene, Blake." sta per parlare ma viene bloccato dal suono del citofono.

"È Aidan. Devi andare, bell'imbusto." gli sorrido aprendo la porta di casa. "Parlavo di questo qualche giorno fa. È rigenerante poter affrontare un intero discorso con te senza battutine. Fai uscire questa parte più spesso e forse... forse potrei persino concederti la mia amicizia." dice fermandosi a pochi passi da me. "Tu, genuina creatura celestiale, essere mio amico?" sbatto più volte le palpebre mentre lui scuote il capo. "Ti farò arrivare al punto in cui vorrai sbaciucchiarmi per l'eternità, angelo." gli punto un dito contro. "Comincia col farmi diventare tuo amico." sbuffa una risata. "Ciao ciao futuro fidanzato!" "Ciao, Chloè."

Tied Hearts.Where stories live. Discover now