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21.

Ho scoperto che casa Colins non è poi così lontana da casa di Aidan perciò decido di non disturbare nessuno e raggiungere la mia destinazione a piedi. Per mia fortuna ci sarà anche il mio migliore amico ma non posso far a meno di navigare nell'ansia più totale.
Voglio dire, sì, io e Blake ci siamo scambiati qualche bacio e qualche carezza ma non c'è nient'altro oltre a questo. Almeno da parte sua. Per quanto mi riguarda io potrei anche sposarlo dopo tutti i gesti carini e coraggiosi che ha fatto per me a differenza di chiunque altro.

Suono al campanello e la voce di Megan mi invita a raggiungere il secondo piano. Prendo l'ascensore non volendo avere il fiatone e faccio attenzione a non far cadere la torta e il vino che tengo tra le mani.

"Chloè, ciao!" mi accoglie mamma Colins. "Salve, signora Co-" "Megan va benissimo. Vieni, entra pure. Gli altri sono già tutti qui." mi interrompe facendomi accomodare. "Oddio, sono in ritardo?" arrossisco. "Puntuale. Sono gli altri tre maschietti ad essere arrivati con largo anticipo. A Blake ed Alex piace assaggiare tutto prima del pranzo." spiega con un sorriso conducendomi in cucina.

"Chloè!" Alex mi saluta e poco dopo viene seguito da Blake e Aidan.

"Come te la sei cavata con il parcheggio? Di solito è impossibile trovarne uno." sbuffa la donna. Le cedo la torta e il vino con un sorriso ricambiato da un suo 'non dovevi, dolcezza' e poi rispondo: "Sono venuta a piedi. Preferisco camminare." "Ecco, tu si che riesci a mantenerti in forma." borbotta. "Perché voi maschi non sloggiate dalla cucina?" si rivolge poi ai figli e Dan. "Agli ordini, madre." sorride Alex.

Mi beo del buon profumino che si sente in tutta la cucina e prendo posto su uno sgabello. "Di là c'è anche mia madre ma è sulla sedia a rotelle e preferisce non muoversi più di tanto quindi te la presento non appena il sugo sarà pronto." sorride Megan. "Certo. Posso dare una mano?" chiedo. "Oh, no, tesoro, certo che no. È tutto già pronto. Non sei allergica a pollo, pomodori o..." "No, mangio di tutto." la rassicuro. "Bene!"

Un quarto d'ora più tardi raggiungiamo la sala da pranzo dove noto una signora anziana battibeccare con Dan. Li osservo curiosa mentre mi avvicino a loro. "Senti, Sandra, non voglio proprio litigare oggi." sbuffa Aidan. "Oh, Chloè, eccoti! Lei è Sandra, la nonna di Blake e Alex. Sandra lei è Chloè, una nostra amica." ci presenta. "Ciao, carotina. Hai proprio un bel nome." si complimenta porgendomi una mano che stringo subito. "Anche il suo è molto bello. Ha origini nobili per caso?" chiedo curiosa. E così cominciano i racconti di nonna Sandra e i suoi discendenti conti e baroni. Tra una risata e l'altra becco Blake fissarmi un paio di volte così mi appunto di chiedergli se qualcosa non va quando avremo un attimo da soli.

"Porca puttana se gli avevo detto di no!" esclama Sandra facendomi ridere di gusto. Se c'è una cosa che ho imparato di questa vecchia signora è che non ha filtri. Proprio come me! La adoro di già. "Beh, non è di certo regale per un conte chiederti di scoparti dopo nemmeno un appuntamento." annuisco in accordo. "È quello che continuavo a dirgli io, ma quel cazzone non ne voleva proprio sapere niente." sbuffa.
"Mamma, non voglio nemmeno sapere di cosa state parlando ma modera il linguaggio!" si intromette Megan passandomi una tazza di caffè. "Grazie." sorrido. "Guastafeste." borbotta buttando giù il suo tè. "Posso sapere dov'è il bagno?" domando. "Blake, mostra a Chloè dove si trova il bagno." Megan richiamo suo figlio intento ad imprecare mentre fissa la tv insieme ad Alex e Aidan. I maschi e il calcio.

Il moro si alza e poi mi fa cenno di seguirlo. Percorriamo il piccolo corridoio e si ferma davanti alla terza porta che vedo. "Ecco qua." apre la porta mostrandomi il bagno con tanto di pareti azzurrine. Persino il bagno è adorabile!
"Blake." lo fermo prima che possa andare. "Sì?" "Tu sei sicuro che la mia presenza ti vada bene qui, giusto? Vorrei la verità." "Certo, rossa. Perché non dovrebbe?" "Non lo so, è la tua famiglia, la tua vita personale e... io non vorrei sembrarti una che approfitta della situazione o chissà cosa. Poi a pranzo mi fissavi e ho pensato che magari c'era qualcosa che ti aveva dato fastidio." distolgo lo sguardo fissando le sue scarpe. "Per prima cosa se la tua presenza mi avesse infastidito tu oggi non saresti qui. Secondo: se ti fissavo è perché tu non ti sei accorta di niente ma hai superato brillantemente le prove a cui la mia famiglia ti ha sottoposta per tutta la giornata e io ne sono rimasto piuttosto sorpreso e soddisfatto." rivela. "P-prove?" balbetto confusa e preoccupata. "Il pranzo casareccio, le chiacchiere di mia nonna, il vino e chi più ne ha più ne metta." spiega. "Sono sempre più confusa." ammetto. "La mia famiglia voleva vedere come ti saresti comportata davanti ad una serie di situazioni e condizioni. Tipo il pranzo del tutto semplice, le numerose bottiglie di vino a tavola e tanto altro." "Non dirmi che vi prenderete il gioco di me quando me ne andrò." "No – ridacchia Blake – al contrario, penso ti venereranno dopo la torta di mele che hai portato."

"Okay, quindi come... come sono andata?" mordicchio il mio labbro inferiore. "Alla grande. E a proposito, lo sai che oggi è la festa dei pini in Finlandia?" tenta di nascondere un sorriso furbo. So perfettamente dove intende arrivare e per questo accorcio le distanze tra i nostri corpi e allaccio le braccia attorno al suo collo. "Buona festa dei pini." bisbiglia prima di attaccare le sue labbra alle mie in un lungo e caldo bacio. "Buona festa dei pini anche a te." sbuffo una risata quando ci stacchiamo. "Adesso vai o penseranno che in bagno ti ci ho portato per fare ben altro che la pipì." ride. "Tu si che sai come conquistarmi. Il tuo vocabolario così elevato ed elegante adesso spiega decisamente le origini nobili della vostra famiglia." dico entrando in bagno. "Lo so, rossa, a volte stupisco anche me stesso." alzo scherzosamente gli occhi al cielo e chiudo la porta alle mie spalle.  

Tied Hearts.Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ