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Ignorare la sensazione di fastidio allo stomaco ogni qualvolta Blake mi sfiora diventa sempre più difficile, sento questo calore e il battito accelerato... non aiutano per niente. Sono passate due settimane dalle cadute sui pattini e per fortuna i miei bei lividoni sono spariti insieme al clima davvero rigido e gelato. Fa sempre parecchio freddo ma il mese di marzo adesso si fa sentire sempre di più ed è piuttosto bello svegliarsi con qualche uccellino che canticchia la mattina. Una cosa che, invece, non è cambiata è il mio sentirmi così costantemente bene insieme a Blake. Non c'è momento in cui io non mi senta felice accanto a lui, passiamo il tempo libero a conoscerci, uscire, mangiare, scherzare e altre centinaia di cose. Io, per quanto mi fossi detta di non legarmi troppo, non riesco a stare senza di lui e il sol pensiero di poterlo perdere un giorno mi dilania il petto.

Scuoto il capo, evitando di pensare ancora a questo genere di cose, e mi affretto ad entrare in centrale. Ho un'ora piena di pausa pranzo e visto che è passato davvero fin troppo tempo da quando sono stata in questo posto ho deciso di fare una visitina.
"Sanders!" mi volto notando Ashton seduto dietro la sua scrivania. Mi sa che oggi ha fatto parecchio ritardo. "Qualcuno qui non è arrivato in orario?" lo punzecchio. "Lo conosci il capo. Solo cinque minuti, giuro." sospira. "Mmh." "Tu sei qui per Sullivan, vero?" alza e abbassa le sopracciglia giocando con una penna. "Pft, che considerazione che hai di me. Ti pare che io gli abbia chiesto se oggi fosse di turno! Ovviamente sono qui perché non vi vedevo da tanto e ho pure portato le ciambelle." aggiungo sventolando le due confezioni di ciambelle. "Ragazzi – alza la voce Ashton – la donna delle nostre vite ha appena portato le ciambelle!" "Sandy!" urlano tutti precipitandosi vicino alla scrivania di Ashton. Mi chiedo solo a chi di tutti questi omaccioni sia venuto in mente di chiamarmi Sandy come Sandy lo scoiattolo di SpongeBob. Voglio dire, io sono un miliardo di volte più bella di quell'orribile bestiaccia.
"Bene, adesso sai dirmi dove posso trovare il mio uomo?" chiedo al moro. "Girati, è appena entrato." bofonchia con una ciambella in bocca. Lo ringrazio e raggiungo Blake ed Aidan. "Tu guarda, ti sei per caso ricordata di avere un migliore amico?" Aidan incrocia le braccia al petto e io vorrei morire per la vergogna. "Mi dispiace da morire, Dan. Sono un'amica terribile." metto il broncio perché so che non può resistermi. "Dammi buca un'altra volta per andare dalla fottuta estetista e giuro che te la faccio io la ceretta. Ti strappo tutte le sopracciglia." mi minaccia facendomi ridere. "Brutale, amico." Blake finge di rabbrividire. "Puoi ben dirlo." sorride soddisfatto Aidan. "Ho portato le ciambelle." "Ma non dovevi lavorare oggi?" "Sì, sono in pausa pranzo infatti." "Bene, visto che non voglio assistere ai vostri scambi di saliva e occhioni dolci me ne vado a mangiare ciambelle. Usciamo domani, Sanders." Aidan bacia la mia fronte, fa un cenno a Blake e raggiunge i suoi colleghi.
"Ciao." sorride il moro. "Ciao. Ho finto di non sapere che ci fossi e ho portato le ciambelle come escamotage." Avvolgo le mie braccia attorno ai suoi fianchi. Dannazione con questa divisa addosso è illegale. Gli fascia perfettamente ogni singolo muscolo e evidenzia le sue gambe toniche. Non c'è dubbio: il blu gli dona parecchio. "Ingegnosa, mi piace." Si piega per posarmi un bacio lento sulle labbra. "Stasera sei libera?" domanda poco dopo. "Sì, le gemelle mi hanno dato risposta stamattina e abbiamo spostato tutto." spiego accarezzando il suo petto. "Ottimo. Visto che il tempo è ancora instabile sebbene sia ormai metà marzo, ti va di venire da me? Pizza e film." Propone. "Alla vecchia maniera. Era da parecchio che non ordinavamo pizza. Comunque ci sto, però prendiamo pure le patatine con la mozzarella filante sopra." Propongo. "Sarò costretto a raddoppiare gli allenamenti, lo sai, vero?" sospira accarezzando i miei lunghi capelli. "Sì, ma non mi importa fin quando mi fai toccare questi qui – sfioro i muscoli delle sua braccia – solo... non esagerare, lo sai." bacio il suo mento. "Peccato, io che volevo diventare un bodybuilder. Hai appena infranto i miei sogni." Finge un pianto. "Che stupido." Rido. Improvvisamente il mio cellulare squilla facendomi capire che si tratta della sveglia che ho impostato ieri. Disattivo l'allarme e poso il cellulare in borsa. "Per cos'era?" domanda incuriosito Blake. "L'ho impostata venti minuti prima della fine della pausa così da avere il tempo necessario per poter ritornare in ufficio in orario." Spiego allontanandomi di poco da lui. "Così intelligente. Stasera mi racconti di come procede con il nuovo tavolo?" sorride. "Certo!" m'illumino. "Bene. Buona giornata, piccola. Ci vediamo stasera." Ricambio il saluto con un bacio e sorrido. "Salutami tu i ragazzi visto che sono troppo impegnati." "Sarà fatto."

E con le sue parole mi avvio verso la mia carinissima auto che adesso riesco a guidare per più di un'ora.È ancora un bel po' complicato non ripensare all'incidente di mamma ma faccio il possibile per ricordarmi che non è colpa mia e che non c'entra niente con lamia guida. Rilascio un lungo respiro e mi inoltro nel traffico di Chicago, di sicuro non sarà una passeggiata ritornare a lavoro tranquilla.     

Tied Hearts.Where stories live. Discover now