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32.

Sofia e Selena si sono dovute allontanare per un'emergenza bagno ma non mi sono preoccupata più di tanto visto che non è distante dalla nostra posizione attuale. Adesso che questo tizio mi tiene stretta e non accenna a spostarsi, prego che si sbrighino. L'ansia mi sale a mille e il respiro diventa irregolare mentre il cuore prende a battere furioso. "Balliamo, bellissima." la puzza d'alcol mi investe. "No, grazie. Aspetto le mie amiche." deglutisco portando le mani sulle sue così da poterle spostare. Lui fraintende il gesto e mi stringe con un ghigno. "Possiamo aspettarle insieme. Adesso balliamo." ordina. "Spostati. Ti ho detto di no." tento di sgusciare dalla sua presa ma è un ammasso di muscoli e non ci riesco. Oddio, perché non si toglie? Dov'è Blake? Sofia e Selena? "Ehi, voglio ballare ed è quello che faremo." ringhia sfiorando la mia coscia scoperta con la sua mano callosa. Oh mio Dio. Mi tiene ferma mentre cerco di divincolarmi ma con uno strattone riesco a farlo girare così da trovarmi nella stessa direzione del nostro tavolo. Cerco tra l'ammasso di gente i miei amici e quando trovo lo sguardo confuso di Alex lo supplico. Qualche secondo dopo vedo Blake e sospiro sollevata. "Blake!" esclamo ad alta voce. Il tizio sembra infastidito e per questo porta la sua mano sulla mia bocca per farmi stare zitta. Sono nel panico più totale. Perché ci sono così tante persone a tenerci distanti? Oddio, ho bisogno di andarmene. Il tipo continua ad accarezzarmi la gamba scoperta, ho la nausea. Blake riesce finalmente ad avvicinarsi, non dice nulla, si limita ad afferrare il polso dell'uomo e storcerlo. Si lamenta e inveisce contro Blake ma il ragazzo continua a guardarlo minaccioso e ripete l'azione con l'altro polso. Riesco a liberarmi dalla sua presa e corro tra le braccia di Aidan.
"Che pensavi di fare, eh?" sento Blake dire. La musica si è fermata e adesso numerosi occhi sono puntati su di noi. "Amico, ci stavamo divertendo." biascica l'uomo. È completamente ubriaco. "Tu non diverti con la mia ragazza. Non la tocchi e non la forzi, comprendi, razza di stronzo?" ringhia e il mio cuore perde dei battiti all'appellativo che ha appena utilizzato. "Non sapevo... credevo fosse una troia e-" "Blake!" urlo quando il moro assesta un cazzotto in pieno viso al tizio. Aidan e Alex lo raggiungono ma lui si è già allontanato. Sembra schifato dal tipo che si trova davanti e ne ha il diritto. "Lo portiamo in centrale." dice Aidan. Blake annuisce e poi si volta nella mia direzione, mi raggiunge all'istante avvolgendo le sue braccia attorno al mio corpo. Ricambio la stretta poggiando la testa sul suo petto e sospiro. "Grazie." bisbiglio. "Devi denunciarlo. Ti ha costretta a stare con lui e ti ha toccata. La sua cazzo di mano era sotto il tuo vestito." dice arrabbiato. "Okay, basta che andiamo via." lo stringo di più.
Passa una mano tra i miei capelli e mi fa cenno di andarcene. Lancio uno sguardo alle gemelle che ci hanno appena raggiunto e le tranquillizzo, poi seguo Blake fuori dal locale. "Ecco perché non indosso quasi mai dei vestiti." deglutisco fermandomi davanti alla sua macchina. "Concordiamo entrambi sul fatto che da oggi in poi metterai solo tute e robe a pois." sfiora le mie guance ma il suo tono rimane comunque serio. "Le cose a pois fanno schifo, Blake." lo guardo. "Proprio per quello le metterai." scrolla le spalle. Rilascio una piccola risata e sollevata di essere con lui mi sporgo in avanti per premere la mia bocca sulla sua in un semplice bacio a stampo. "Andiamo in centrale adesso." sorrido. "Sì, vediamo di sbrigarci. Non vedo l'ora di ritornare a casa." sospira stanco. "Potresti restare con me? Non mi va di restare da sola." "Pensavo fosse ovvio che avremmo dormito insieme." dice. Scuoto il capo con un sorriso e prendo posto sul sedile del passeggero.

*

Passo le successive due ore e mezza in centrale, il tipo non finirà tra le sbarre anche se stanotte dormirà in cella. A me non importa niente di lui, voglio solo andarmene a casa e riposare.
"Stai bene?" Alex sospira. "Per l'ottava volta, sì." alzo gli occhi al cielo. "Mi preoccupo!" si difende. "E l'apprezzo, ma non puoi chiedermelo ogni venti minuti." sbuffo. "Questo è niente in confronto all'interrogatorio che ti faranno le gemelle domani." "Ti sei assicurato che entrassero a casa prima di andare, vero?" chiedo. "Certo!" si finge offeso. Vediamo Blake e Aidan avvicinarsi e ci alziamo in piedi. "Possiamo andare." "Menomale." sospiro afferrando la sua mano e stringerla. "Perciò è la tua ragazza, eh?" Aidan incrocia le braccia al petto facendo ridacchiare Alex. "Noi ce ne andiamo, brutti impiccioni che non siete altro." sbuffo trascinando Blake via da quei due uccellacci ficcanaso.
Arriviamo a casa del moro intorno alle due del mattino, sono stremata e mi fanno male i piedi. Mi disfo dei tacchi e slaccio la zip del vestito, lo faccio cadere sul pavimento del bagno e indosso una tuta nera di Blake. Sciacquo il viso perdendo un po' di tempo a struccarmi e lo tampono con un asciugamano, poi entro nella stanza da letto del mio apparente ragazzo trovandolo seduto sul letto. Anche lui indossa una tuta ma di colore grigio. Che gioia per gli occhi. "Sono stanchissimo." borbotta quando mi vede arrivare. Mi siedo al suo fianco e sbadiglio. "Anche io. Però non ho avuto il coraggio di fare una doccia sai per... levarmi quelle manacce di dosso." sospiro. "La farai domani." poggia una mano proprio sulla mia gamba. "Hm-hm. Quindi... da quando io e te abbiamo una relazione con tanto di etichetta? E se ce l'abbiamo significa che ho l'esclusiva, giusto?" "Mi sa che tu l'esclusiva te la sei presa con forza dal primo giorno che mi hai visto, rossa." ridacchia. "E ho fatto bene. Sarei molto delusa se dovessi avere un bambino che non esca dalla mia-" "Okay, ho capito." mi ferma. "E sì, io credevo che... ce l'avessimo dal primo appuntamento." si schiarisce la gola. "Visto che a te ci tengo davvero tanto, voglio offrirti la possibilità di rimangiarti tutto e ripensarci. Lo sai che sono particolare e tosta, quindi capirei se ti scocciasse stare con una come me." "Una come te è proprio quello che voglio, Chloè. Ho bisogno di qualcuno che sia vivo al mio fianco e non un vecchio fossile da museo. Che me ne faccio di una ragazza che mi asseconda sempre, di una che non ha un suo parere? E adesso, visto che ci tieni tanto e io non sono stato molto chiaro ti farò la domanda imbarazzante." Si schiarisce la gola. "Non c'è bisogno – mi avvicino sedendomi sulle sue gambe – il fatto che tu mi abbia accettata per come sono davvero è abbastanza." sorrido sincera. "Ovvero una pazza mezza esaltata che ha dato un nome alle sue tette?" sbuffa una risata. "Proprio così." 

Tied Hearts.Where stories live. Discover now