19.

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19.

Blake mi fa trascorrere tutto il pomeriggio in centro, mi offre la cioccolata e poi un pezzo di pizza. Per le sette e mezza mi porta a casa e, senza obiettare, accetto l'invito. Dopo il gesto meraviglioso di questo primo pomeriggio non voglio ancora lasciarlo definitivamente.

"Sto solo dicendo la verità." sbuffo salendo le scale. "No, tu sei solo pigra. È un piano, mica dieci!" ribatte. "E allora? - mi volto nella sua direzione notando come anche trovandosi su uno scalino più in basso di me mi superi di poco in altezza - abbiamo camminato tantissimo, è il minimo che tu-" il mio lamento viene fermato dalle sue labbra sulle mie. Per la seconda volta. In un solo giorno. A distanza di poche ore. Io non posso sopportare tutto questo. "Ho trovato il modo più veloce di zittirti." sospira soddisfatto e compiaciuto. "Stai attentando alla mia salute e stabilità mentale." gli punto un dito contro. "Sì, certo. Tu apri pure, io torno fra pochissimo. Ho dimenticato il cellulare in macchina." sbuffa. Prima che se ne possa andare afferro il suo cappotto facendolo voltare ancora una volta. "Non provare mai più a zittirmi con un bacio, Sullivan." soffio a pochi centimetri dalla sua bocca. Poi, come se niente fosse, infilo la chiave nella serratura e-

"Sorpresa!" urlano tre voci a me conosciute.

Fisso sconvolta i volti di Aidan e le gemelle notando dei capelli sulle loro teste e i vari addobbi sparsi per il salotto di Blake.
"Siete abbastanza ridicoli con quei cappelli in testa ma grazie della sorpresa." sbuffo una risata abbracciandoli uno ad uno.
"Dov'è quello stronzo traditore?" mi volto in direzione della porta da cui poco dopo Blake fa capolino con una grande confezione in mano. "Non trovo le parole adatte per definirti." assottiglio lo sguardo. "Sorpresa riuscita?" mi ignora rivolgendosi agli altri. "Più che riuscita!" esclama Sofia. "Bene, qui c'è la torta. La pizza è arrivata, no?" "Sì, capitano." risponde Selena. Aidan porta un braccio sulle mie spalle e mi lascia un bacio sulla fronte. "Sono fiero di te e spero che la sorpresa ti sia piaciuta." dice. "Grazie davvero e sì, tanto." ammetto sorridente. "Bene, perché adesso ho proprio voglia di stracciarvi tutti a Just Dance!" esclama attirando l'attenzione di tutti gli altri.

La festa si conclude alla grande con tanto di torta e regali- un cofanetto di dvd della Marvel da parte delle gemelle, un profumo da parte di Aidan e – con mia grande sorpresa – un bellissimo braccialetto da parte di Blake. Ho saputo da Selena che è stata sua l'idea di organizzare la festa e il mio cuore ha perso non so quanti battiti ogni volta che i miei occhi incrociavano i suoi. Non idea di cosa questo ragazzo mi stia facendo, so soltanto che mi scalda il cuore e mi fa dimenticare almeno un po' della Chloè di questi ultimi anni.

*

"Blake." lo richiamo. Sono poggiata sulla spalliera del divano mentre lo osservo finire di sistemare la cucina. "Mmh?" si volta nella mia direzione. "Grazie." non posso far altro che dirglielo. Se non fosse stato per lui probabilmente sarei rimasta a casa mia, da sola, al buio. "Non devi." sorride avvicinandosi. "Fidati. È giusto che io ti ringrazi." "Non ti ho mai visto così tanto seria e... normale. Quasi mi spaventa." "Ed è negativo?" abbasso lo sguardo. Sapevo che prima o poi avrebbe tirato fuori anche lui questa cosa. Mi crede una psicopatica come tutti gli altri e non ha nemmeno tutti i torti. "Certo che no. All'inizio pensavo che il tuo essere così... libera fosse terribile. Alla nostra certe cose o risposte vanno evitate e lo sai solo che tu- non lo so, sei diversa." gesticola. "È vero, hai un carattere fin troppo particolare ma questo non significa che tu non sia seria abbastanza da riuscire a sostenere una conversazione. Immagino tu abbia solo bisogno di essere scoperta pian piano." le sue ultime parole mi schiaffeggiano in pieno viso.
"Quello che sto cercando di dirti è che no, la tua pazzia non è negativa bensì positiva ed esasperante." sospira. "Esasperante è negativo come aggettivo." gli faccio notare. "Piantala, hai capito cosa intendevo dire." alza gli occhi al cielo. Accenno un sorriso fissando le sue scarpe ma non commento oltre.
"Che meraviglia questo silenzio." sospira teatralmente. Scuoto il capo e poi, finalmente, incrocio il suo sguardo. "Già, farai meglio a mantenerlo." cerco il mio cappotto e quando lo trovo lo indosso. "Te ne vuoi andare?" domanda confuso. "Beh, si è fatta una certa ora e io sono una vecchietta sola perciò dovrei cominciare ad andare." "Ti accompagnerei ma sono stremato, rimani. Ti cedo il mio letto." dice. "No, poi la tentazione di sgattaiolare sul divano sarebbe troppo forte. Almeno a casa mia avrei la certezza di non poterti raggiungere per davvero." sbuffo una risata. "In bagno trovi una mia tuta, è pulita. Vado a prepararti il letto." dice. Credo non abbia ascoltato nemmeno una singola parola di quello che ho appena detto.

Un paio di minuti dopo sono sotto le coperte del letto di Blake avvolta dal suo odore. "Rimarrei qui visti i tuoi istinti." dice facendo un passo dentro la stanza. Se fosse per me potresti rimanere tutta la vita, poliziotto super figo. "È camera tua." gli faccio notare spostandomi sulla destra. Blake prende posto sotto alle coperte pochi secondi dopo facendomi rabbrividire sia per la vicinanza che per il freddo e poi spegne la luce.
"Ma tu fai sempre questo genere di regali?" domando all'improvviso. "Mmh?" "Non mi riferisco al bracciale." preciso. "Ah, intendi il bacio. No, certo che no. Mi andava." "Buono a sapersi." mi giro su un fianco. "Era un giorno di festa quindi preparati ad avere un mio bacio ogni qualvolta ce ne sarà una." lo avverto. "Da qualche parte, non ricordo dove, c'è la festa dei sacchetti di carta, lo sai?" ridacchia. "Davvero?!" semi strillo. "Hm-hm. Non ricordo nemmeno il perché. Ricordo solo che c'è questa festa e deve davvero essere assurda." allungo una mano tastando alla cieca e becco il suo petto, salgo fino a trovare la sua faccia e tracciare il contorno della sua bocca. In un rapido movimento avvicino il mio viso al suo e gli rubo un bacio. "Buona festa dei sacchetti di carta." bisbiglio prima di voltarmi e dargli le spalle. La sua risata inonda la stanza facendomi sorridere poi sento un movimento e l'attimo dopo il suo braccio circonda la mia vita attirandomi a sé come fossi un sacco di patate. Un brivido percorre la mia spina dorsale quando sento le sue labbra poggiarsi su una porzione di pelle scoperta accanto alla nuca per pochi secondi. "Anche a te." mormora facendomi perdere quel minimo di razionalità che avevo acquisito in questi giorni.  

Tied Hearts.Where stories live. Discover now