2. Helium

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Chiunque abbia deciso che i test di preparazione a Barcellona debbano essere a porte chiuse, senza la possibilità di far accedere i giornalisti, mi ha appena salvato la vita.
Posso già leggere i titoloni sui giornali scandalistici: "Martina Cordero di Montezemolo sempre più vicina al pilota Charles Leclerc". Nessuno sa cosa siano capaci di inventare per questa colazione insieme che mi rende più nervosa del dovuto.
E' un appuntamento? Dovrò essere elegante?
Forza Marty, felpa e leggings andranno alla grande, mi ripete il grillo parlante nella mia testa.
Non sono una a cui importa tanto il parere altrui né m'interessa molto la moda... ma è Charles, accidenti.
Spero che la mia vena pasticciona non venga fuori proprio adesso.


***


Il circuito di Montmelò è veramente bello, anche se Sebastian mi ha detto di aspettarmi qualcosa di spettacolare dalle altre piste durante la stagione. Prima di una settimana fa non avevo neanche idea di cosa fosse un paddock e di quante cose belle ci fossero dentro: dai tantissimi posti in cui mangiare alla comfort zone, dalla sala interviste alla zona vip... c'è un mondo oltre la pista e i box.
Sono convinta che finirò per perdermi ogni weekend.
Charles è all'entrata di uno dei bar dove mi ha dato appuntamento e agita una mano in aria per farsi notare. Indossa la sua polo dell'Alfa Romeo e un paio di jeans e come sempre il fatto che io lo trovi bellissimo è colpa della dopamina, non mia.
"Ehi buongiorno!"
"Buongiorno a te pilota!" mi lascia un bacio rapidissimo sulla guancia che mi fa venire la pelle d'oca ma l'adduco al venticello che soffia stamattina sulla Catalogna.
"Mangiamo e poi passeggiamo per il circuito?"
"Volentieri!"
Ordiniamo entrambi un cappuccino all'italiana, poi croissant per lui e churros per me... siamo in Spagna dopotutto!
"Ma voi piloti non dovreste stare a dieta?" lo prendo in giro.
Lui fa spallucce, mordendo la brioche parigina.
"Mi alleno molto"
Dal suo fisico asciutto si vede, penso, mordendomi il labbro.
Charles sembra leggermi nella mente e mi sorride un filino soddisfatto, facendomi arrossire. Che stupida che sei, Marty.
Durante la colazione e poi per tutta la durata della passeggiata mi fa tante domande su di me: sull'università, i miei hobby, la musica che mi piace, i posti che voglio visitare...
L'argomento "famiglia" lo sfiora appena, la curiosità di Charles non ha nulla a che vedere con la sfrontatezza di Max.
"Sei felice di essere in Ferrari?"
"In Ferrari molto, in Formula Uno non lo so ancora... ho paura di iniziare ad inseguire i sogni di mio padre piuttosto che i miei senza accorgermene" mormoro.
Charles mi fa sentire così a mio agio che sarei capace di dirgli qualunque cosa o forse semplicemente mi mancava da tempo una persona a cui interessasse davvero di me.
La pista è lunghissima, mi sembra logico che ogni giovedì i piloti la ripassino in bici o a piedi per ricordare l'ampiezza delle curve, la pendenza dei rettilinei...
"Non so se sia il tuo caso ma... nel mio, quelli miei e del mio papà coincidevano" lo dice con un sorriso malinconico che se possibile lo rende ancora più bello e rivela tutta l'ingenuità dei suoi vent'anni.
"Non mi va di essere solo Martina Cordero di Montezemolo, c'è di più oltre al cognome che porto" rispondo, con un sorriso.
Camminiamo fianco a fianco e le nostre braccia si sfiorano.
"Si vede chiaramente, Marty" pronuncia quelle parole con una tale sincerità che non posso fare a meno di aprirmi in un sorriso alla Ricciardo.
Almeno anni di apparecchio ai denti sono serviti a qualcosa.
Per il resto la nostra passeggiata affronta toni ed argomenti molto leggeri; mi scuso con Charles per le mie scarsissime conoscenze in materia di motori e lui si offre di farmi da insegnante.
Mi spiega cos'è un cordolo, quando aprire il DRS e mi racconta in breve gli episodi più significativi avvenuti su questo circuito e in generale nella scorsa stagione.
"Quindi le Mercedes sono le più forti?"
Sono un po' delusa. Mi aspettavo che la Ferrari fosse la favorita per vincere, insomma andiamo... è la Ferrari!
"Mi dispiace dirtelo Marty ma... sono degli alieni, sul serio. Però la Ferrari è la scuderia che ci va più vicina, dopo c'è la Red Bull"
La squadra di Max e Daniel.
Sarei tentata di chiedere un parere a Charles sull'olandese ma lui è un ragazzo veramente troppo corretto e non muove giudizi su nessuno, forse anche per non influenzarmi.
"Le sfide più belle sono al centro della griglia però, con Haas, Force India, McLaren... e si spera anche Alfa Romeo quest'anno!"
"Sono certa che andrete alla grande, Seb dice che corri benissimo"
"Ah quindi parli di me con Sebastian?" ammicca lui, divertito.
Ottimo, seconda figura di merda raccolta e portata a casa, complimenti Martina.
"Ehi! Non prenderti gioco di me!" gli do un pugnetto scherzoso sulla spalla.
Il suo cellulare squilla e dalle parole che sento sembra essere il suo ingegnere; colgo l'occasione per controllare l'ora e mi accorgo che è decisamente tardi, dovrei già essere ai box e probabilmente anche lui.
E' palese che ad entrambi spiace far terminare questa passeggiata, visto che domattina ognuno farà ritorno a casa propria.
"Tra poco devo salire in macchina"
"Lo immaginavo, io devo finire il lavoro sulla vettura di Kimi"
"Ti va se ci scambiamo i numeri?"
Charles spesso mi stupisce, perché all'apparenza sembra tanto timido ma poi è decisamente più coraggioso di me. Di certo è una dote fondamentale per il suo lavoro.
Gli porgo il mio cellulare e lui fa lo stesso con il suo, così ci salviamo reciprocamente i recapiti telefonici.
"Allora... ci vediamo in Australia?"
"Puoi giurarci!"
Lo abbraccio un'ultima volta e poi, col viso in fiamme ed un sorriso contento, scappo verso il garage del numero 7 della Ferrari.


***



Io e Charles per lo più ci sentiamo su Whatsapp ma tra i suoi impegni ed i miei è raro che riusciamo a scriverci con continuità per più di un paio d'ore.
Sono alle prese con il trasloco da Bologna a Montecarlo, dove c'è l'ufficio di Risorse e Sviluppo della Ferrari in cui lavorerò ai dati chimici raccolti sulla vettura durante i gran premi.
E' un trauma per me lasciare l'Italia.
Ho vissuto praticamente da sola sin dall'infanzia a causa degli impegni lavorativi di mio padre, quindi avere una casa tutta mia non mi spaventa, ma Bologna è sempre stata la mia comfort zone. Inoltre il Principato di Monaco è un posto decisamente troppo lussuoso per i miei standard e lì non conosco nessuno, quelle poche amiche che ho sono tutte qui in Emilia.
Sospiro, come al solito la mia famiglia non mi ha lasciato tanta scelta.
Sto sistemando i vestiti nel mio nuovo armadio qui a Montecarlo e nel frattempo mi tengono compagnia le voci di Sebastian e di sua moglie Hannah dal cellulare.
"Guarda che la Svizzera è vicina, un colpo di telefono e puoi venire da noi"
"Grazie Hannah davvero ma prima o poi dovrò abituarmi a questo posto..."
Ripongo nel cassetto l'ennesima maglia.
Ma da quando ho tutti questi vestiti?
"Monaco è bellissima Marty! Ti piacerà un sacco, vedrai"
La fa semplice lui, che infatti ha preferito una casa isolata in riva al lago di Ginevra lontana da tutti i possibili paparazzi d'Europa.
"Non l'ho mai messo in dubbio ma non conosco nessuno" mi lamento.
Sono una persona che odia rimanere in casa, ma girovagare da sola per il casinò di Montecarlo o tra gli yacht di Port Hercule non mi sembra un'idea così allettante.
"Ma che dici! Guarda che quasi tutti i ragazzi hanno una casa a Montecarlo"
"Ovvero?"
"Lewis, ma ci va ogni tanto, poi Daniel, Max..." alzo gli occhi al cielo, che meravigliosa compagnia. Cioè posso salvare Daniel, ma suppongo che abbia già qualcuno con cui uscire.
"Ah e Charles ovviamente"
"Charles vive qui?!"
"Martina... Charles è nativo di Monaco, dove dovrebbe vivere?"
Come si può essere così idioti da non pensarci?!
Lascio perdere il mio guardaroba e mi alzo in piedi, percorrendo avanti e indietro il perimetro del mio nuovo appartamento.
Sto parlando tra me e me, sgridandomi da sola per essere stata così sciocca e maleducata da non dirglielo quando eravamo a Barcellona.
Sento la risata di Sebastian in sottofondo.
"Falla finita"
"Colpa mia se sei cotta del campioncino?"
"Non sono cotta di nessuno! Aspetta, ho un'altra chiamata..."
Sullo schermo del mio iPhone distrutto da migliaia di cadute compare un numero che non ho salvato in rubrica e lo leggo ad alta voce a Seb, magari è di uno dei nostri ingegneri.
"Ah è Daniel"
"Daniel? Daniel Ricciardo?"
"Forse vuole invitarti a..."
"HAI DATO IL MIO NUMERO A DANIEL?!"
"Pensavo ti servisse compagnia! Stai calma furia, tanto Daniel è fidanzato da una vita... tu piuttosto, fai la persona socievole e rispondigli, ci sentiamo!"
Sebastian Vettel mi ha appena attaccato il telefono in faccia.
Ma siamo seri?
Io lo uccido.
Alla fine rispondo alla chiamata di Daniel perché sono una persona estremamente educata... ed annoiata, dopo ore passate a mettere in ordine i bagagli.
Mi ritrovo coinvolta per una serata al Jimmy'z, uno dei locali più esclusivi del principato, con Daniel, la sua ragazza Jemma ed altra gente del paddock.
Mi chiedo se ci sia anche Charles, così finalmente prendo coraggio e gli scrivo che mi trovo a Monaco a tempo indeterminato.
Tante emoji tristi accompagnano il suo messaggio in cui mi dice che si trova in fabbrica ad Hinwil per alcune riunioni con Marcus e il team.
Estraggo un vestito alla cieca dalla valigia e mio malgrado mi preparo per stasera. Ormai sono in ballo, tanto vale ballare... discoteca a noi due!

Chemistry | Charles LeclercWhere stories live. Discover now