16. Sulfur

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I giorni che precedono il Gran Premio del Canada sono piacevoli e pieni di novità. Maurizio ci annuncia che la Ferrari, insieme a Mercedes e Red Bull, promuoverà una visita speciale per gli altri team nella propria sede prima della rispettiva gara di casa e quindi stiamo tirando tutto a lucido per rendere Maranello ancora più bella.
"Perfetta, deve essere perfetta! Fai arrivare tutti i tuoi dati lì Marty, ti faccio preparare un bel ufficio"
Alzo gli occhi al cielo mentre mio padre per telefono inizia a farneticare sui suoi grandi progetti dall'altra parte del mondo.
"Papà, lo sai che a Wolff ed Horner non importerà nulla del colore della tappezzeria di Maranello finché le loro macchine andranno più veloci di noi?"
Lui dà segno di non avermi minimamente sentito, come al solito, mentre io continuo a lavorare sul mio portatile qui alle Risorse e Sviluppo di Monaco.
"Faremo un figurone!"
"Pensa ai tuoi affari a New York papà, alle macchine ci penso io" lo rassicuro, chiudendo la telefonata. Ogni tanto credo che l'età e la Formula Uno gli stiano dando alla testa, per fortuna che in Ferrari ormai è solo un socio onorario.
In verità l'evento più imminente di cui devo preoccuparmi è il concerto di Dua Lipa allo Sporting Club e Casinò dove Jemma e Nicole hanno deciso di trascinarmi questa sera.
Charles è molto contento che stia facendo amicizia con le fidanzate dei suoi colleghi ed io finalmente posso uscire con persone che capiscono bene tanti ambiti della mia vita.
Le cose non vanno così male dopotutto, no?
Sorvolando sul fatto che il mondo ancora non sa che io e Charles Leclerc ci stiamo frequentando. Forse con tutta questa pressione in casa Ferrari meglio che non venga ancora a saperlo.

***

"Ma la sai guidare, questa macchina?"
"Non guardate me, io in Italia portavo una Panda"
"Cioè fammi capire, tu sei cresciuta in Ferrari e la tua macchina è una Panda?"
"Nicole attenta al semaforo!"
"Moriremo prima di arrivare"
"Zitta Jem non deconcentrarmi! Se graffio questa Classe C Lewis mi ammazza"
"Ma quale persona normale arriva ad un concerto con una cabriolet?!"
"Sai con chi stai parlando, tesoro?"
Jemma e Nicole sono i miei nuovi spiriti guida.
Nicole sarà pure una cantante ed una fotomodella di fama internazionale ma le macchine non sono per niente il suo forte. Proprio lei afferma in tutta onestà che della Formula Uno non ne capisce nulla e che segue le gare solo ogni tanto per far contento Lew.
Jemma è una tipa più sportiva.
Se si può dire così, Nicole è la mente e Jemma il braccio; così come i rispettivi fidanzati, anche loro si conoscono da una vita e sono praticamente migliori amiche.
Nonostante la differenza d'età mi trovo bene con loro, fanno morire dal ridere e sono la miglior compagnia che potessi trovare qui a Monaco visto che Cate è in Italia a tempo pieno.
Sia noi che l'auto di Lewis arriviamo sane e salve al Club e Nicole mostra al buttafuori i nostri pass per il backstage di Dua Lipa.
"Vado a recuperare un po' di champagne, voi aspettatemi qui" annuncia la Scherzinger, allontanandosi.
"Ma Gin&Tonic non ti piace?"
"Per me va bene anche la Coca Cola eh"
"Eleganza ragazze, eleganza!" ci ribecca lei, facendoci ridere.
Nell'attesa io e Jemma chiacchieriamo e si vede chiaramente che vorrebbe dirmi qualcosa senza averne il coraggio. Lascio che sia lei a trovare le parole giuste, perché di natura non sono una grande impicciona.
"Senti Marty... io non dovrei dirtelo, altrimenti Dan mi uccide, ma ormai sei di casa"
Resto in attesa.
"Max ha intenzione di ritornare alla carica" dice tutto d'un fiato. Chissà com'è che me lo aspettavo.
"Pensavo fosse chiaro ormai che tra me e Charles c'è qualcosa"
Jemma annuisce: "Infatti, ma Max proprio non ci sta. Non fa altro che dirlo a Daniel e onestamente comincia a preoccuparci un po'".
"Tranquilla, so come gestirlo"
Penso di essere l'unica a poter vantare una simile abilità su quel testardo di Max Verstappen.
"Ma cosa gli hai fatto per ridurlo così?" mi chiede Jemma, con un alone di divertimento. Io mi limito a fare spallucce, mentre Nicole ritorna con tre calici di champagne.
Il concerto è pazzesco e noi ci scateniamo a ritmo di musica, aggiornando rigorosamente i followers di Nicky della cosa. Se Max è così sicuro delle sue capacità allora vediamo fin dove si spinge, sono proprio curiosa.






"We fight and we argue, you'll still love me blind. If we don't fuck this whole thing up guaranteed, I can blow your mind. Mwah!"






"Allora, com'era il concerto?"
Charles è stato un angelo come al solito nell'offrirsi di venirmi a prendere anche se lo spettacolo è finito parecchio tardi.
Adesso sfrecciamo per le strade di Monaco diretti a casa sua.
"Molto bello, le ragazze sono state simpaticissime!"
Sembra davvero contento di vedermi così a mio agio nel suo mondo, che tanto mi aveva spaventato.
Decido di non dirgli nulla di Max e della conversazione con Jemma, dopotutto non ho proprio idea di cosa l'olandese abbia intenzione di fare. Spero nulla di avventato come suo solito, ora che le cose con Charles stanno cominciando ad andare bene.
Se da un lato la caparbietà di Max mi spaventa dall'altro mi incuriosisce, ma niente a che vedere con l'interesse e i sentimenti che provo per il mio monegasco.
Dopo essere arrivati a casa io e Charles optiamo per una tazza di latte notturna come bambini dell'asilo, importunandoci a vicenda con lanci di cereali.
E' incredibile come ogni momento riesca a diventare qualcosa di speciale e divertente insieme a questo ragazzo, mi fa dimenticare tutto lo stress che ci circonda quotidianamente.
Quando ci mettiamo a letto lui si comporta esattamente come Jemma qualche ora fa: si attarda ad entrare in camera, cammina su e giù con le mani che si tormentano a vicenda.
Inarco un sopracciglio, fissandolo accigliata.
Com'è che tutti oggi nascondono qualcosa?
"Charles?"
"Cosa?"
"Pensi di dirmi ciò a cui stai pensando o compro una vocale?"
Non ha mai visto Gira La Ruota naturalmente e non ride alla mia battuta, oppure semplicemente è troppo nervoso per impegnarsi a capirla.
"Si vede tanto?"
"Ehi bello, in questi mesi ho imparato a conoscerti!"
Charles sospira, cercando le parole giuste per iniziare il suo discorso.
Sto seriamente iniziando a preoccuparmi. E se fosse qualcosa di grave? Forse c'è qualche problema tra noi? Improbabile, fino a cinque minuti fa rideva e scherzava.
"Charles!"
L'impazienza di Maurizio mi sta contagiando.
"Sì ecco... pensavo, visto che comunque ormai sei quasi sempre a casa mia... ecco... potresti cominciare a portare qui qualcuna delle tue cose"
Sgrano gli occhi, piacevolmente sconvolta da questa sua richiesta. Charles è ancora spaventato all'idea di dirmi ti amo - cosa che per la cronaca non ha ancora fatto - e poi dal cilindro caccia fuori questo. Cos'è, una proposta di convivenza?
"Scusa, sapevo che non dovevo chiedertelo, avevo paura che fosse troppo presto, scusami, fai finta che non ti abbia detto nulla"
Alzo gli occhi al cielo. Charles Leclerc possibile che fraintendi sempre tutto?!
Mi alzo dal letto e piombo tra le sue braccia con un balzo, interrompendo il suo sproloquio senza senso.
"Oh, quindi è un sì...?"
"Posso nasconderti i calzini e prepararti la colazione tutte le mattine, quale altre risposta potrei darti?!"
Scoppiamo a ridere e lui mi stringe forte, sfiorandomi la spalla con il naso in un gesto tenerissimo.
"Tu es ma espoir, petite"
"Che significa?" chiedo, un po' persa. Di francese capisco solo le frasi più semplici. Charles sorride.
"Niente, non significa niente"
So che è una bugia e lo abbraccio ancora di più.

Chemistry | Charles LeclercWhere stories live. Discover now