27. Cobalt

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Spalanco gli occhi per poi richiuderli subito dopo, infastidita dalla luce improvvisa. Appena metto a fuoco l'ambiente circostante ancora spoglio capisco che sono a casa mia, o meglio, nella nuova casa mia e di Charles.
Una meraviglia di legno e vetrate immersa nel verde fuori Montecarlo.
Sono confusa.
Charles, ancora bagnato e con un'asciugamano a cingergli la vita, entra nel mio campo visivo e mi guarda curioso. Devo avere proprio un'espressione interdetta.
"Mon amour? Dormito bene?"
"Che giorno è oggi?" chiedo io.
"Lunedì, abbiamo corso a Monza ieri e siamo tornati stanotte"
Il mio monegasco sembra divertito ma anche a tratti preoccupato. Non sono così rincoglionita di solito di prima mattina.
"La Ferrari ha perso" m'informa.
"Me lo ricordo" dico indispettita. Lui mette le mani avanti in segno di scuse.
Attendo qualche altro istante in silenzio, durante i quali Charles continua a guardarmi perplesso.
"Mi hai baciato davanti a tutti, per caso?"
Sembra molto spiazzato dalla mia domanda, a tratti dispiaciuto.
"Ehm... non mi pare, cherie"
Chiudo gli occhi, abbandonandomi nuovamente con la testa tra i cuscini. Che idiota che sono... naturalmente stavo sognando. Un sogno, un ridicolo sogno.
"Avrei dovuto...?" domanda Charles facendosi quasi venire i sensi di colpa.
"Lascia stare, torniamo al trasloco" taglio corto io.

***

Le cose tra me e Charles tornano subito come prima, dopotutto non potevo di certo prendermela per uno stupido sogno.
Odio ammettere però che forse tenere segreta la nostra relazione comincia a starmi stretto.
Vorrei che il lavoro mi assorbisse completamente ma nemmeno la chimica riesce ad acquietarmi.
Gli esami da dare per raggiungere questa laurea specialistica sono sempre meno ma è difficile concentrarsi sullo studio quando l'intero team confabula circa il futuro sostituto di Kimi. Si fanno nomi su nomi e mio padre continua a ripetermi che saprò tutto a tempo debito.
Il nervosismo lascia spazio alla delusione.
"Piccola hai il viso stanco" mi dice Charles, mentre siamo in volo per Singapore, la mia gara preferita dell'anno.
Io nascondo il viso nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla.
"Voglio solo che questo mercato piloti si chiuda presto" rivelo sconsolata.
Anche l'espressione del mio monegasco s'incupisce un po' ma lui non dice niente, limitandosi ad abbracciarmi.
Non si sa nulla del suo rinnovo di contratto con l'Alfa Romeo e capisco che forse sta accusando la situazione anche lui. Sarebbero degli idioti a non confermare un pilota come Charles.
Mi sento in colpa per essermi interessata così poco a lui ultimamente e mi riprometto che appena arrivati a Singapore dedicherò molto più tempo al mio ragazzo.

***

Singapore ha qualcosa di magnetico, un mix di magia ed energia: sono innamorata di questo circuito da quando lo vedevo in TV da bambina, poi la gara in notturna ha sempre il suo grande fascino.
Il venerdì come sempre è giorno di prove libere dopo le dichiarazioni in conferenza stampa.
La prima sessione procede nel modo più ordinario possibile: ci sono sempre due macchine davanti a noi.
Con nostra sorpresa a volare stavolta sono le Red Bull e non le Mercedes, mentre Seb e Kimi si tengono in terza e quarta posizione.
Maurizio s'incazza, volano parole poco carine all'indirizzo di Max ed Horner e io provo a mettere la pace in famiglia portando caffè a tutti.
Ah, Charles decide di finire a muro, tra l'altro.
L'ho visto abbastanza distratto stamattina e devo dire che ne sono sorpresa, di solito quando sale in macchina è la persona più concentrata del mondo.
La seconda sessione si correrà in serata così i team hanno una grande pausa da sfruttare per sistemare le vetture.
Io e la maggior parte dei ragazzi in griglia ci diamo appuntamento al bar del paddock per chiacchierare un po' appena siamo liberi dagli impegni di scuderia.
"A momenti verrà annunciato il nome del pilota che affiancherà Sebastian Vettel in Ferrari il prossimo anno" urla la voce di un commentatore dalla TV.
Io lancio allo schermo uno sguardo truce, conoscendo mio padre non avevo dubbi sul fatto che la stampa lo avrebbe saputo prima di me.
"Come va il toto-pilota?" la butta sullo scherzo Daniel.
"Non vedo l'ora che l'annuncino prima di commettere un omicidio" rispondo in tutta sincerità, sorseggiando il mio cappuccino freddo.
"So che il pilota dei tuoi sogni sono io" ammicca Lewis.
"Continua a sognare" risponde prontamente Max ed io lo lascio fare, scuotendo la testa.
Di Charles, Sebastian e Kimi non c'è neanche l'ombra, mi chiedo che fine abbiano fatto.
"Immagina se è Magnussen!"
Io e Pierre quasi urliamo un bleah all'indirizzo di Esteban.
"Raga io dico Mick Schumacher" la butta lì Carlos ma gli altri non sembrano d'accordo con lui.
Se Mick non mi ha detto nulla vuol dire che nessuno l'ha contattato, in caso contrario dovrò ricordarmi di fargli una cazziata immensa.
"Io dico che sono io"
Come sempre Daniel deve suscitare le risate collettive con le sue battute.
Se non fossi così curiosa ed in ansia riderei a mia volta.
"Ritorna Fernando" propone invece il francese della Toro Rosso.
"Alonso e Vettel insieme in squadra?"
"Direi che non è il caso" ridacchia il duo della Mercedes.
"Marty dai dicci il tuo nome" mi richiama Max, con gli occhi che brillano di speranza.
Sogna, Verstappen, sogna.
"Finché non sei tu va bene chiunque"
Tutti ridono della mia tagliente sincerità, tranne il diretto interessato, naturalmente.
"È ufficiale signori: sarà proprio Charles Leclerc a prendere il posto di Kimi Raikkonen dalla prossima stagione"
Il mio bicchiere di caffellatte cade a terra con un tonfo sordo di cocci rotti.

***

È difficile dire cosa provo in questo momento. Nel mix di emozioni che vortica dentro di me posso distinguere sorpresa, rabbia, delusione, felicità... tutte allo stesso tempo.
"Tu lo sapevi?!" punto subito l'indice verso Pierre con la voce forse più alta del dovuto.
Il francese stupito alza le mani in segno di resa.
"A me e Charles non è permesso parlare di faccende riservate che riguardano le scuderie, Marty, lo sai"
Mi sento in colpa per aver accusato Pierre ma ora come ora ho i nervi a fior di pelle.
Il ragazzo che amo correrà per la mia squadra e nessuno, né lui né mio padre, ha pensato di mettermi al corrente della cosa.
Prima che i ragazzi, ugualmente sorpresi, possano dirmi qualcosa, nel bar fa capolino la testa bionda di Sebastian.
È teso, sa che gli urlerò contro alla prima occasione utile.
"Martina... credo che dovresti venire un attimo"
Oh, puoi dirlo forte.
L'incontro che abbiamo nel retrobox io, Kimi, Seb e Maurizio ha come protagoniste le mie grida, rivolte prontamente anche a mio padre per telefono.
"Voi prima di tutti avreste dovuto rendermi partecipe di questa situazione!" sbotto, all'indirizzo dei miei due piloti.
Loro si stringono nelle spalle, a disagio. Ecco perché fa schifo quando vita privata e lavoro si mischiano.
"Gli hai detto tu di non parlarmi?!" adesso me la prendo con il nostro team principal.
"Cavolo, Maurizio, anche tu avresti dovuto capire!"
Papà, ancora in collegamento telefonico, prende le parti del suo collaboratore.
"Martina, smettila. La scuderia risponde a me, sono io ad aver deciso che sarebbe stato meglio tenerti allo scuro fin quando la faccenda non si sarebbe conclusa nel migliore dei modi"
"Ah davvero? Lavoro in questa squadra esattamente come tutti quanti gli altri!"
"Il tuo coinvolgimento personale avrebbe potuto far saltare i piani! Charles è un pilota che ci serve, Martina. È il futuro."
Sbianco e improvvisamente perdo la voglia di parlare.
Anche mio padre sa tutto, probabilmente lo sa chiunque qui nel team ed io come la povera sciocca credevo ancora il contrario.
"Non fare la bambina, per favore" si raccomanda, ma io sono già uscita dai box a passo di carica con le lacrime agli occhi, noncurante di aver lasciato di là il cellulare.
Sono stata una perfetta ingenua.
La mia famiglia, la mia squadra, non si fida di me perché non sono nemmeno in grado di gestire le mie relazioni.
Per non parlare di Charles, poi.
Non si è confidato con me, non ha voluto coinvolgermi nella scelta più importante della sua vita.
Mi nascondo in un angolo appartato dell'hospitality Ferrari e mi concedo di scoppiare in lacrime per una buona mezz'ora, sola, confusa e spaventata.
Noto la presenza di Sebastian accanto a me solo grazie al profumo della sua acqua di colonia, tengo la testa tra le ginocchia come una bambina.
Lui mi circonda il corpo con un braccio come farebbe un fratello.
"So che è l'ultima cosa che vorresti sentire, ma stasera c'è una cena di benvenuto per Charles, credo che dovresti esserci"
Tiro su col naso, ricambiando l'abbraccio.
"Non credo che la mia presenza sia necessaria"
"Marty tu sei indispensabile per questo team e lo sai"
Questa frase riesce a rincuorarmi almeno un po'. Qui mi vogliono bene.
"E per Charles?" domando, ingenuamente.
"È naturale, lui ti ama! Andrà tutto bene, schatz, te lo prometto"
Spero proprio che Sebastian abbia ragione.

Chemistry | Charles LeclercKde žijí příběhy. Začni objevovat