21. Scandium

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Non importa che sia la fine di luglio, il weekend del Gran Premio di Germania si correrà in perfetto clima tedesco. Nuvole, freddo, pioggia.
Io sono contenta di queste condizioni meteo in quanto amante dell'inverno dichiarata, mentre Charles non fa altro che lamentarsi per tutto il viaggio fino all'albergo.
Essere tornata in pianta stabile a casa sua ha i suoi pro e i suoi contro dopotutto, non saprei stabilire dove si collochi il volare insieme.
"Ma è possibile che ci sia un tempo così? Ridatemi il mio mare!" sbotta esasperato, trascinando sia la mia che la sua valigia all'interno dell'ascensore dell'hotel. Gentiluomo.
"Hai il naso rosso" dico, prendendolo in giro.
"Simpatica"
"Da oggi ti chiamerò Rudolf"
"Dovrebbe essere luglio!" continua a borbottare imperterrito.
Ormai gli altri piloti non sembrano sorpresi di vederci entrare insieme nella stessa stanza anche se teoricamente non siamo fidanzati. Non in via ufficiale. Il mondo non lo sa e forse nemmeno noi. Tasto dolente, meglio evitare.
In casa Ferrari si cavalca sulla scia dell'entusiasmo, anche perché è la gara di casa di Sebastian.
A proposito di Seb, un modo per sdebitarmi per il gala a Goodwood dovevo pur trovarlo...
"Ti va di uscire questa sera? A Stoccarda ci sono tanti pub carini"
Mi mordo il labbro, affranta.
"Charles scusa... ma stasera ho promesso a Seb ed Hannah che avrei badato alle bimbe mentre loro andavano a cena"
È uno dei pochissimi gran premi a cui la compagna di Sebastian prende parte, era giusto che se lo godessero fino in fondo.
"Oh tranquilla ma petite, non c'è problema"
"Perché non mi fai compagnia?" azzardo a chiedere, facendo gli occhioni dolci. Spero che funzionino con lui come hanno sempre funzionato con mio padre.
"Da Sebastian?"
"Nella sua camera d'albergo"
"Io, te e le bambine?"
"Esatto"
"Marty onestamente sono un po' stanco e non credo che sia una buona idea..."

***

Due ore ed una cena rapida più tardi, sia io che Charles stiamo raggiungendo al piano superiore la suite destinata alla famiglia Vettel.
Appena Emily e Matilda mi vedono lanciano un grido contento e corrono ad abbracciarmi.
È capitato spesso durante la fase pre stagionale che giocassi con loro a Maranello; Seb e Kimi dicono che ho una predisposizione naturale per intrattenere i bambini.
Hannah sorride piacevolmente sorpresa quando mi vede arrivare con un ospite speciale. Lei e Sebastian sono vestiti di tutto punto.
"Ciao Charles!" esclama allegro il tedesco, facendogli l'occhiolino.
Come al solito il mio accompagnatore arrossisce mimando un ciao con le labbra.
La coppia Vettel-Prater (mi chiedo quando Seb si deciderà a sposarla...!) va spedita verso la propria cena al ristorante, mentre la sessione di giochi in camera ha inizio.
Charles se ne sta seduto sul letto, leggermente in imbarazzo, e mi osserva mentre aiuto Emily a vestire le bambole.
Il suo sguardo è quasi estasiato, non mi ha mai guardato in questo modo. Non so se essere felice o incredibilmente in ansia.
"Sei brava con i bambini" mi dice, con tanto d'occhi. Io rispondo con un semplice sorriso, pettinando la chioma bionda della Barbie che ho tra le mani.
Matilda se ne sta seduta sulla moquette a guardare i cartoni animati in tv.
"Lui chi è?" chiede la più grande, puntando un indice contro Charles curiosa.
Per fortuna Seb ha abituato le bambine a parlare un ottimo inglese, così per me non è difficile comprenderle.
"È Charles. Charles, saluta!" lo esorto, provando ad infondergli un po' del mio entusiasmo.
Nella sua famiglia non credo ci siano molti bimbi piccoli. Il più grande dei miei fratelli invece è diventato da poco papà per la seconda volta.
"Ciao Emily" risponde Charles, con un mezzo sorriso.
"Sei un pilota?" chiede Matilda, con la voce mezza assonnata.
Charles annuisce.
"Ma non sei rosso come papà e lo zio Kimi"
"Zitta Mati, solo chi è forte come papi corre con la macchina rossa"
Scoppio a ridere mentre le sorelline battibeccano tra loro e scambio un sorriso genuino con Charles, che comincia a sciogliersi un po'.
"Corro con una macchina bianca e rossa" spiega, mostrando lo stemma dell'Alfa Romeo sulla sua polo.
"Se non corri con la macchina grigia allora è okay"
"È argento Mati, non grigia!" la riprende Emily, esasperata.
"Fa lo stesso"
È divertente guardare un ragazzo come Charles, abituato a situazioni di estremo pericolo in pista, messo così alle strette da due bimbe di sei e quattro anni.
Quando prende in braccio Matilda per metterla a letto il mio cuore si scioglie.
"È il tuo fidanzato?" mi bisbiglia Emily all'orecchio.
Scuoto la testa ridendo.
"No Emi, è un mio amico"
Charles avverte il mio sguardo su di lui e mi sorride, facendomi l'occhiolino.
"Ho capito, è il tuo fidanzato"


Chemistry | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora